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Via Crucis 2019: meditazioni di Eugenia Bonetti

Al centro dei testi della missionaria, presidente di “Slaves no more”, ci sarà la sofferenza di tante vittime. È la sesta donna a redigere le riflessioni per il Venerdì Santo

Papa Francesco ha affidato quest’anno la preparazione dei testi per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more”. Al centro delle meditazioni ci sarà la sofferenza di tante persone vittime della tratta di esseri umani, spiega il direttore ad interim della Sala Stampa vaticana

Suor Bonetti è la sesta donna che redigerà le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo.

Nel 2017 il Pontefice aveva scelto la biblista francese Anne-Marie Pelletier, docente di Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica. La prima donna a scrivere le meditazioni è stata, nel 1993, madre Anna Maria Canopi, badessa benedettina, scomparsa recentemente.

Nel 1995 toccò alla monaca protestante Minke de Vries e nel 2011 a suor Maria Rita Piccione dell’ordine di Sant’Agostino. Nel 2012, invece, le meditazioni furono scritte dai coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi. Ora il Papa ha scelto la suora simbolo della lotta alla tratta.

Christus vivit. Una pietra miliare nel cammino sinodale

L’Esortazione Apostolica Postsinodale è l’ennesima perla di cui Papa Francesco fa dono alla Chiesa e, in particolare, ai giovani cristiani, ai quali, come dice egli stesso, scrive «con affetto» (ChV 3). Più in generale, però, essa si offre alla riflessione di tutti i giovani del mondo e di quanti sono interessati alle loro vicende e alla loro felicità.

È significativo che la pubblicazione di questo documento, firmato a Loreto il 25 marzo c.a., avvenga nell’anniversario della morte di San Giovanni Paolo II, il Papa che scrisse la prima Lettera ai Giovani e alle Giovani del Mondo nel 1985, in occasione dell’Anno Internazionale della Gioventù, così come si deve rilevare che l’Esortazione Apostolica è stata firmata esattamente un anno dopo la conclusione della Riunione Presinodale, convocata dallo stesso Francesco.

La Christus vivit si contraddistingue per una forte caratterizzazione cristologica e per la nota distintiva dell’amore che risuona in ogni sua parte. A ciascun giovane il Santo Padre ricorda che «Dio ti ama» (ChV 112) e che «Cristo, per amore, ha dato sé stesso fino alla fine per salvarti» (ChV 118). A motivo di questo amore, «ciò che Gesù vuole da ogni giovane è prima di tutto la sua amicizia» (ChV 250), presentandosi Egli stesso come amico (cfr. ChV 153). L’amicizia sincera e disinteressata è uno dei valori che l’Esortazione propone ai giovani per gustare la dolcezza della vita.

Tutto il documento è ispirato dalla fiducia che il Papa ripone nei giovani (cfr. ChV 264) e dal ripetuto invito che rivolge loro a fissare la speranza in Cristo (cfr. ChV 1.33.109.141.173), affinché nessuno gliela rubi (cfr. ChV 15.107.142).

Sono molti gli elementi che potrebbero essere sottolineati. Indico innanzitutto la relazione che il Santo Padre mostra tra i giovani e l’intero «Popolo di Dio, pastori e fedeli» (ChV 3), così come è presentata la Chiesa all’inizio del documento. I giovani non sono visti come una categoria che si pone di fronte alla Chiesa o, peggio ancora, in contrapposizione ad essa. I giovani sono parte integrante della Chiesa e, ci si augura, parte sempre più integrata nella sua vita quotidiana, nelle sue attività, nelle decisioni che verranno prese per il bene di tutti i fedeli. Non esiste la ‘Chiesa dei giovani’. E non esiste nemmeno la ‘Chiesa con i giovani o per i giovani’. Esiste un unico ‘corpo’, la Chiesa, di cui i giovani sono membra vive e creative, le quali contribuiscono, con la loro stessa appartenenza, al ‘vivere bene’ di tutti e alla missione di annuncio del Vangelo e della bellezza della vita in Cristo da parte dell’intera comunità ecclesiale. D’altronde, gli stessi giovani, nel Documento finale della Riunione presinodale tenutasi qui in Roma nel marzo dell’anno scorso, riferendosi a se stessi e alla loro partecipazione alla vita della Chiesa, parlano per tre volte di ‘Chiesa giovane’ e mai di ‘Chiesa dei giovani’. I giovani potrebbero avere la stessa funzione del lievito dentro la massa ed il loro contributo divenire fondamentale per quel rinnovamento degli stili di vita, della pastorale e delle stesse strutture della Chiesa (cfr. Documento Finale del Sinodo 2018, nn. 66.131.116) tanto auspicato da Papa Francesco e ribadito anche nel testo dell’Esortazione: «Sono proprio i giovani che possono aiutarla a rimanere giovane, a non cadere nella corruzione, a non fermarsi, a non inorgoglirsi, a non trasformarsi in una setta, ad essere più povera e capace di testimonianza, a stare vicino agli ultimi e agli scartati, a lottare per la giustizia, a lasciarsi interpellare con umiltà» (ChV 37). Per indicare la strada su cui camminare, il Santo Padre presenta a questo proposito una lunga lista di «giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al martirio» (ChV 49). Emerge così l’immagine di una Chiesa, «spazio di dialogo e testimonianza di fraternità che affascina», secondo quanto detto nel Documento Finale dell’ultima Assemblea sinodale e riportato in ChV 38.

In sintonia con i Padri riuniti lo scorso ottobre a Roma, Papa Francesco riafferma con determinazione l’importanza della sinodalità nella Chiesa. Sottolinea che la stessa pastorale giovanile deve essere sinodale e quindi capace di dar forma a un effettivo “camminare insieme” (cfr. ChV 206). Per questo invita a «“procedere verso una Chiesa partecipativa e corresponsabile, capace di valorizzare la ricchezza della varietà di cui si compone, accogliendo con gratitudine anche l’apporto dei fedeli laici, tra cui giovani e donne, quello della vita consacrata femminile e maschile, e quello di gruppi, associazioni e movimenti. Nessuno deve essere messo o potersi mettere in disparte” (DF Sinodo 2018, 123)» (ChV 206).

Quasi in applicazione di quanto appena detto, si rivolge direttamente ai giovani con il loro linguaggio chiedendoli di essere “protagonisti del cambiamento”, «protagonisti della rivoluzione della carità e del servizio, capaci di resistere alle patologie dell’individualismo consumista e superficiale» (ChV 174). Emerge dal testo quasi una proposta di alleanza che il Santo Padre indirizza ai giovani: un invito a collaborare per costruire un futuro migliore, in particolare in ordine a quegli ambiti individuati dall’Assemblea sinodale come ‘snodi cruciali’ che attraversano la vita della Chiesa e della società: l’ambiente digitale, i migranti, la questione degli abusi su minori.

Per quanto riguarda l’ambiente digitale, l’Esortazione Apostolica evidenzia le grandi potenzialità che esso offre in relazione alla comunicazione tra le persone, all’accesso alle informazioni e alla partecipazione alla vita sociale. Ma non dimentica i possibili rischi derivanti dall’isolamento e dalla creazione di un mondo immaginario ed ingannevole. I giovani sono allora invitati a vivere l’ambiente digitale in maniera creativa, in modo da lasciare «sbocciare i doni che il Signore ha dato loro» e ad offrire «a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno» (ChV 106). In questo modo la loro collaborazione si eserciterà nell’operare quella «sintesi tra ciò che è personale, ciò che è specifico di una cultura e ciò che è globale» (ChV 90), la quale può indicare i cammini da percorrere verso il bene comune e tornerà a vantaggio di tutti.

Ricordando «i tanti giovani direttamente coinvolti nelle migrazioni» (ChV 91), la Christus vivit rileva che talvolta le «aspettative irrealistiche (…) li espongono a pesanti delusioni» e denuncia i «trafficanti senza scrupolo, spesso legati ai cartelli della droga e delle armi, [che] sfruttano la debolezza dei migranti» (ChV 91). Ma raccomanda di non dimenticare che «“quelle dei migranti sono anche storie di incontro tra persone e tra culture: per le comunità e le società in cui arrivano sono un’opportunità di arricchimento e di sviluppo umano integrale per tutti (DF Sinodo 2018, 27)”» (ChV 93). La collaborazione richiesta ai giovani in questo caso va nella direzione di favorire una mentalità che propone un approccio equilibrato alla problematica. Si chiede loro infatti di «non cadere nelle reti di coloro che vogliono metterli contro altri giovani che arrivano nei loro Paesi, descrivendoli come soggetti pericolosi e come se non avessero la stessa inalienabile dignità di ogni essere umano» (ChV 94).

Papa Francesco chiede la collaborazione dei giovani anche in relazione al raccapricciante fenomeno degli abusi sessuali su minori, innanzitutto attraverso un’attenta vigilanza: «se vedete un sacerdote a rischio, perché ha perso la gioia del suo ministero, perché cerca compensazioni affettive o ha imboccato la strada sbagliata, abbiate il coraggio di ricordargli il suo impegno verso Dio e verso il suo popolo, annunciategli voi stessi il Vangelo e incoraggiatelo a rimanere sulla strada giusta» (ChV 100). In questo modo potranno offrire «un aiuto inestimabile su un aspetto fondamentale: la prevenzione che permette di evitare il ripetersi di queste atrocità» (ChV 100). Egli esprime qui ancora una volta la sua fiducia verso i giovani, affermando che essi «possono contribuire molto a guarire questa ferita se mettono in gioco la loro capacità di rinnovare, rivendicare, esigere coerenza e testimonianza, di tornare a sognare e a reinventare» (ChV 100) e confidando nel fatto che il loro prezioso aiuto «“può essere davvero un’opportunità per una riforma di portata epocale” (DF Sinodo 2018, 31), per aprirsi a una nuova Pentecoste e iniziare una fase di purificazione e cambiamento che conferisca alla Chiesa una rinnovata giovinezza» (ChV 102).

Tra i diversi contributi, disseminati nel testo, che i giovani possono offrire, desidero evidenziarne ancora uno: la comunicazione ad altri giovani della bellezza della propria esperienza personale di incontro con Cristo. Innamorati di Lui e desiderosi di testimoniare il Vangelo con la propria vita (cfr ChV 175), essi sono invitati a far conoscere Gesù Salvatore a tutti, anche a coloro che sembrano più lontani ed indifferenti, fino alle estreme periferie esistenziali (cfr. ChV 177). E questo vale in ogni ambiente ed in ogni circostanza: «dovunque ci troviamo e con chiunque siamo, nel quartiere, nello studio, nello sport, quando usciamo con gli amici, facendo volontariato o al lavoro, è sempre bene e opportuno condividere la gioia del Vangelo» (ChV 177).

Dalla Presentazione di S.E. Mons. Fabio Fabene

Sotto Segretario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi

 

Workshop – Rete antitratta

AI PARTECIPANTI AI CONVEGNI E WORKSHOP

DELL’USMI NAZIONALE

IN COLLABORAZIONE CON CARITAS ITALIANA

Carissime Sorelle, Amiche e Amici,

ben ritrovati! Come concordato al Convegno dell’ottobre 2018, vi raggiungiamo con l’invito a partecipare alla seconda tappa del nostro percorso annuale. Si tratta di un momento forte di laboratorio che ci veda tutti protagonisti, così come abbiamo già sperimentato lo scorso anno con il “workshop” del 29-30 maggio 2018. Ecco, dunque, l’invito a partecipare al:

 WORKSHOP

Punto sulla situazione dell’accoglienza di donne vittime di tratta

dopo il “decreto sicurezza”

Focus giuridico, confronto di esperienze, cambiamenti in atto, questioni aperte …

Aggiornamento sul monitoraggio e la “nostra” rete antitratta

 

Lettera

Scheda di partecipazione

Trimestre sabbatico

Rev.ma e cara Madre,

eccoci pronte a riproporre come ogni anno, il “Trimestre Sabbatico”, che si svolgerà dall’11 settembre al 7 dicembre 2019. È una opportunità che continuiamo ad offrire alle Congregazioni, e alle sorelle desiderose e bisognose di un tempo propizio per “rientrare al cuore”, incontrare il Dio della Vita e se stesse, così da riprendere il cammino con forze rinnovate. È un servizio dell’Usmi nazionale che viene molto richiesto e partecipato con buoni frutti spirituali. L’esperienza di questi anni ci conferma che è lo Spirito a condurre il cammino nell’intimo del cuore, porta frutti di pace serenità e fedeltà nei cuori delle sorelle.

Il testo biblico di riferimento per quest’anno è: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’» (Mc 6,31)

Il programma di formazione permanente si rivolge a tutta la persona con contenuti di vita fraterna, di liturgia, di sacra scrittura, di spiritualità, di conoscenza di sé, di relazione con Dio e con gli altri, di discernimento, di approfondimento sulla vita consacrata, di conoscenza del mondo presente nel quale essere sorelle di speranza e di preghiera. Saranno dati ancora contenuti sulla vita spirituale, sul dialogo ecumenico ed interreligioso, sulle forme nuove di missione per rispondere alle sfide attuali…….

Lettera

Depliant

Scheda d’iscrizione

Ha aiutato a nascere migliaia di bambini in Africa, premiata una suora missionaria dal Papa

Il Papa ha tributato un pubblico omaggio a una missionaria italiana di 85 anni, a conclusione dell’udienza generale in piazza San Pietro, che in qualità di ostetrica ha aiutato a nascere migliaia di bambini in Africa. Nel corso della catechesi, Francesco ha spiegato l’invocazione del Padre nostro «Dacci il pane quotidiano!», invitando i fedeli a pronunciarla in particolare per i bambini dello Yemen, della Siria e del Sud Sudan.

«Cari fratelli e sorelle, oggi abbiamo la gioia di avere con noi una persona che desidero presentarvi», ha detto con una inconsueta iniziativa Jorge Mario Bergoglio al termine dell’udienza generale. «È Suor Maria Concetta Esu, della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Genoni. Perché faccio questo? Suor Maria Concetta ha 85 anni, e da quasi 60 è missionaria in Africa, dove svolge il suo servizio di ostetrica. Io – ha raccontato il Papa tra gli applausi dei fedeli e mentre la religiosa a tratti gli reggeva i fogli del testo per non farli volare – l’ho conosciuta a Bangui, quando sono andato ad aprire il Giubileo della Misericordia. Là lei mi ha raccontato che nella sua vita ha aiutato a nascere migliaia di bambini. Che meraviglia! Anche quel giorno era venuta dal Congo in canoa, a 85 anni, a fare le spese a Bangui. In questi giorni è venuta a Roma per un incontro con le sue sorelle, e oggi è venuta all’udienza con la sua Superiora. Allora ho pensato di approfittare di questa occasione per darle un segno di riconoscenza e dirle un grande grazie per la sua testimonianza!

Cara Sorella – ha detto Francesco che ha dato alla suora una medaglia del pontificato e un rosario – a nome mio e della Chiesa, ti offro una onorificenza. È un segno del nostro affetto e del nostro “grazie” per tutto il lavoro che hai fatto in mezzo alle sorelle e ai fratelli africani, al servizio della vita, dei bambini, delle mamme, delle famiglie. Con questo gesto dedicato a te, intendo esprimere la mia riconoscenza anche a tutti i missionari e le missionarie, sacerdoti, religiosi e laici, che spargono i semi del Regno di Dio in ogni parte del mondo.

Il vostro lavoro è grande. Voi “bruciate” la vita seminando la parola di Dio con la vostra testimonianza… E in questo mondo voi non fate notizia, non siete notizia nei giornali. Il cardinale Hummes va spesso a visitare i villaggi dell’Amazzonia e ogni volta va al cimitero e visita le tombe dei missionari, tanti morti giovani per malattie per le quali non hanno anticorpi, e lui mi ha detto: tutti loro meritano di essere canonizzati perché hanno bruciato la vita. Cari fratelli e sorelle – ha concluso il Papa – Suor Maria Concetta, dopo questo impegno tornerà in Africa. Accompagniamola con la preghiera. E il suo esempio ci aiuti tutti a vivere il Vangelo là dove siamo. Grazie, Sorella! Il Signore ti benedica e la Madonna ti protegga».

Le principali patologie geriatriche

La memoria della lunga storia di servizio  agli ammalati è motivo di gioia per la comunità cristiana e in particolare per coloro che svolgono tale servizio nel presente. Ma bisogna guardare  al passato soprattutto per lasciarsene arricchire.  Da esso dobbiamo imparare: la generosità fino  al sacrificio totale di molti fondatori di istituti  a servizio degli infermi; la creatività, suggerita dalla carità, di molte iniziative intraprese nel corso dei secoli; l’impegno nella ricerca scientifica,   per offrire ai malati cure innovative e affidabili.        

Questa eredità del passato aiuta a progettare bene il futuro. Ad esempio, a preservare gli ospedali cattolici dal rischio dell’aziendalismo, che in tutto il mondo cerca di far entrare la cura della salute nell’ambito del mercato, finendo per scartare  i poveri. L’intelligenza organizzativa e la carità esigono piuttosto che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre  al centro del processo di cura.  Questi orientamenti devono essere propri anche dei cristiani che operano nelle strutture pubbliche  e che con il loro servizio sono chiamati a dare buona testimonianza del Vangelo.

Papa Francesco  XXVI Giornata Mondiale del Malato, 11 febbraio 2018

 

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In continuità con il Sinodo e la GMG: Simposio europeo sui giovani nel 2020

Un nuovo Simposio europeo sui giovani si celebrerà a Cracovia, dal 20 al 23 ottobre 2020, nel centenario della nascita e nella festa liturgica, il 22 ottobre, di San Giovanni Paolo II.

L’annuncio è stato dato al termine dell’incontro congiunto dei delegati nazionali per la Pastorale giovanile e l’Università delle Conferenze Episcopali d’Europa, svoltosi a Roma dal 7 al 9 marzo, attraverso un comunicato pervenuto all’Agenzia Fides.
Organizzato dal Segretariato e dalla Commissione Giovani del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa), l’incontro ha visto la partecipazione di oltre 50 responsabili e incaricati dei due settori provenienti da tutta Europa per riflettere e confrontarsi sull’accompagnamento dei giovani alla luce del Sinodo dei Vescovi sui Giovani e dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Panama.

Tre relazioni sul Sinodo e due sulla GMG, oltre ad un ampio dibattito fra i partecipanti, hanno permesso di gettare le basi per un lavoro comune con i giovani alla luce dei due grandi eventi vissuti e delle indicazioni del documento finale del Sinodo.

La nostra salvezza

Nella Croce di Cristo c’è la sofferenza, il peccato dell’uomo,

anche il nostro, e Lui accoglie tutto con le braccia aperte,

carica sulle sue spalle le nostre croci 

e ci dice: Coraggio! Non sei solo a portarle!

Io le porto con te e io ho vinto la morte 

e sono venuto a darti speranza,

a darti vita.

 

Papa Francesco

Discernimento, etica e finanza

Le tematiche economiche e finanziarie, mai come oggi, attirano la nostra attenzione, a motivo del crescente influsso esercitato dai mercati sul benessere materiale di buona parte dell’umanità.
Ciò reclama, da una parte, un’adeguata regolazione delle loro dinamiche, e dall’altra, una chiara fondazione etica, che assicuri al benessere raggiunto quella qualità umana delle relazioni che i meccanismi economici, da soli, non sono in grado di produrre.
Simile fondazione etica è oggi richiesta da più parti ed in particolare da coloro che operano nel sistema economico-finanziario.
Proprio in tale ambito, si palesa infatti, il necessario connubio fra sapere tecnico e sapienza umana, senza di cui ogni umano agire finisce per deteriorarsi, e con cui invece può progredire sulla via di un benessere per l’uomo che sia reale ed integrale.
(Oeconomicae et pecuniariae quaestiones, n. 1)

Lettera

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Iscrizione on line

Consacrazione e Servizio n. 2 (2019)

  • EDITORIALE – La missione “forma vitae” dei religiosi (Fernanda Barbiero)
  • TALITÀ KUM  IO TI DICO: ALZATI (MC 5,41)
    Io-Sono mi ha mandato a voi (Anastasia di Gerusalemme)
  • ORIZZONTI
    La Chiesa “ospedale da campo” (Tino Bedin)
    Alla scoperta del significato di sacrificio  (Maria Campatelli)
  • Dossier – “Innalzato da terra, attirerò tutti a me”
    Missione nella Bibbia (Tomasz Szymczak)
    La missione della Chiesa esiste ancora? (Germano Marani)
    Quel che resta della Missione (Mario Menin)
    Europa terra di Missione (Anna Razionale)
    Farsi prossimo il paradosso delle radici cristiane (Elisa Kidané)
    “Io sono una missione” (Francesco Cosentino)
    Per il futuro dell’umanità (M. Manuela Cavrini)
  • Luce sul mondo
    La voce del silenzio (M. Chiara Farina)
  • Il punto
    “Ti porto con me giorno e notte”. La spiritualità eucaristica del card. Nguyen Van Thuan (François Marie-Léthel)
  • Libro del mese
    Gisella Adornato,Giovani B. Montni, Paolo VI (Marcella Farina)
    Vedere – Leggere 
  • FILM: Lazzaro felice (a cura di Teresa Braccio)
  • Segnalazioni (a cura di Romina Baldoni)