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Istantanee

Vita consacrata in comunione

La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, a conclusione dell’Anno dedicato alla vita consacrata, propone un grande evento a Roma, dal 28 gennaio al 2 febbraio 2016 per i membri dell’ Ordo Virginum, della Vita monastica claustrale, degli Istituti Religiosi di vita apostolica, di vita monastica maschile e Società di vita apostolica, degli Istituti secolari e dei nuovi Istituti e nuove forme. Un incontro con l’obiettivo di riflettere insieme sulla vita consacrata in comunione, sul fondamento comune nelle diversità delle forme. Sei giorni di incontri, di veglie di preghiera, tempo per ritrovarsi e approfondire lo specifico di ciascuna forma con uno sguardo profetico verso il futuro.

Per ulteriori informazioni e il programma consulta il sito: http://www.congregazionevitaconsacrata.va/

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Alle Paoline il Trofeo SIGNIS

Si è svolta in Brasile la seconda edizione delTrofeo SIGNIS, un premio alle istituzioni cattoliche e dei media per il servizio che offrono all’evangelizzazione. Tra i premiati 2015 anche le Paoline nel loro Centenario di fondazione. Ricevendo il trofeo suor Maria Antonieta Bruscato, provinciale delle Figlie di San Paolo del Brasile, ha detto: «Accogliamo con gioia e gratitudine il riconoscimento alle Paoline per i 100 anni di servizio al Vangelo nel mondo della comunicazione e per i nostri 84 anni di presenza Brasile.
Offriamo ilTrofeo SIGNISa tutte le Figlie di San Paolo che ci hanno preceduto nella vocazione e a quelle che oggi portano avanti la missione in Brasile e nel mondo, in modo particolare a quei giovani che accolgono la chiamata di Dio a servirlo nella vita paolina per essere domani autentici comunicatori del Vangelo».
A nome delle Figlie di San Paolo del Brasile e del mondo, un sincero grazie a SIGNIS Brasile per questo gesto di stima e apprezzamento.

1° Gennaio 2016 – Lettera d’invito alla Marcia della Pace

LOGHI%20PAcECaro amico e cara amica,

in occasione della Giornata per la Pace del 1° gennaio, insieme ad altre associazioni, comunità religiose e movimenti, a Roma come in altre città del mondo, migliaia di uomini e donne, giovani e anziani, inizieranno l’anno nuovo con marce, manifestazioni pubbliche, incontri e riunioni di preghiera, per camminare insieme con il passo della pace. E’ il segno dell’impegno comune a costruire una convivenza pacifica in tutti quei paesi che sono ancora feriti da guerre, violenze ingiustizia e povertà.

Ti invitiamo anche quest’anno ad essere con noi per iniziare il 2016 con il passo della pace!

A questo ci spinge anche il messaggio di Papa Francesco «Vinci l’indifferenza e conquista la pace», che caratterizzerà la 49° Giornata Mondiale per la Pace: “L’indifferenza nei confronti delle piaghe del nostro tempo è una delle cause principali della mancanza di pace nel mondo”…” La pace va conquistata: non è un bene che si ottiene senza sforzi, senza conversione, senza creatività e confronto.”

E’ una sfida personale e collettiva a costruire un mondo pacificato. All’inizio di quest’anno giubilare della misericordia, con grande gioia ci diamo appuntamento a Roma: 1° gennaio 2016 alle ore 10.30 in Largo Giovanni XXIII (inizio di Via della Conciliazione nei pressi di Castel Sant’Angelo) per giungere a piazza S. Pietro e assistere all’Angelus del Papa.

Ti invitiamo ad essere con noi e ad estendere l’invito a molti altri!

Identità e missione – Un nuovo documento

L’Anno della Vita Consacrata si avvia verso la conclusione, ma non l‘interesse della Chiesa verso di essa. Infatti la mattina del 14 dicembre c. a. il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, insieme al segretario dello stesso dicastero, mons. José Rodríguez Carballo, ha presentato a giornalisti e confratelli la pubblicazione del documento “identità e missione del fratello religioso nella Chiesa”.
Destinatari di tale documento sono non soltanto le religiose, i religiosi o i sacerdoti ma tutti i credenti in Cristo. Esso si prefigge di far conoscere e apprezzare la propria vocazione a tutti, perché “la persona di Cristo è talmente ricca che ogni cristiano vive questa vocazione sottolineandone alcuni tratti specifici. Alcuni si identificano con Cristo dedicandosi al lavoro materiale per costruire il mondo, e renderlo più abitabile, dove la gente possa vivere in condizioni dignitose; altri annunciando la Buona Novella; esercitando il ministero sacerdotale; altri dedicandosi all’insegnamento o alla cura dei malati. Altri ancora identificandosi specialmente con Cristo, povero, casto e obbediente”.
Esiste però “un tratto distintivo della persona di Cristo che qualifica la missione e l’identità del fratello religioso ed è la fraternità, una esperienza che – ha sostenuto il Cardinale Prefetto – adesso dovremmo accentuare di più nel momento culturale, ecclesiastico, religioso di oggi”. Egli ha inoltre specificato: “Fraternità da condividere con i fratelli in comunità e tutto ciò vuol dire: relazioni armoniche tra fratelli, conoscenza reciproca, accettazione e amore, dialogo, stima vicendevole, mutuo appoggio, condivisione dei talenti, dimenticanza di sé, perdono, discernimento in comunità della volontà di Dio, collaborazione nella missione ecclesiale, aperture alle necessità della Chiesa e del mondo, e specie naturalmente ai più bisognosi”.
Inoltre ha aggiunto: “La fraternità dei religiosi fratelli non è autoreferenziale o rinchiusa in se stessa. È una fraternità per la missione, una fraternità in perfetta sintonia, come dice Papa Francesco, con la Chiesa in esodo, in uscita verso le periferie di questo mondo, con una Chiesa chiamata a lanciare ponti, aperta agli uomini contemporanei di ogni razza, cultura e credo”.
Mons. José Rodriguez Carballo, ricordando una Lettera scritta dal Papa – allora cardinale a Buenos Aires in tempo di crisi di vocazioni (anni ’70) – ha affermato: “Le vocazioni sono soprattutto questione di preghiera. Lo ha detto già il Signore, e quindi dobbiamo pregare”.
La settimana conclusiva dell’Anno della Vita Consacrata avrà luogo a Roma dal 28 gennaio al 2 febbraio 2016. Sono attesi per questa settimana a Roma 6 mila consacrati. (B.M.)

Ancora sulla breccia

È di origine sarda, appartiene alla Congregazione delle Figlie di san Giuseppe di Genoni ed è presente in Africa dal 1959. Nome e Cognome? Sr Maria Concetta Esu. Papa Francesco l’ha citata mercoledì nell’udienza generale, ma già la stampa ne aveva parlato… Essa sì è distinta soprattutto nel suo accompagnare le donne in uno dei momenti più impegnativi e anche rischiosi della loro vita: mettere al mondo una nuova creatura. E’ ostetrica e nei suoi 81 anni è ancora sulla breccia, imperterrita e fiduciosa. E’ una donna consacrata pienamente fedele al suo carisma, così descritto nell’annuario edito dall’USMI: “Consacrazione, comunione, servizio: ideale evangelico da viversi avendo san Giuseppe come modello e patrono, nel servizio della mediazione orante, aprendo il cuore e la porta ad ogni pena e miseria che possa esserci nel mondo, consolando e aiutando ogni classe di persone”. È una dei missionari incontrati dal papa nel suo recente viaggio in Africa. Ha vissuto le alterne faticose, quando non pericolose, vicende di tutti i missionari del Congo in questi ultimi decenni: lotte interne, fratricide, ed esterne. Ha affrontato con lucidità minacce di morte. Attualmente dirige la maternità che il suo istituto ha a Zongo, una città del Nord della Repubblica democratica del Congo poco lontana da Bangui. Secondo le statistiche in questi 50 anni ha fatto nascere più di 34.600 bambini. Secondo sua stessa affermazione, ella intende rimanere là. La figura del disertore – scappare perché la situazione è pericolosa – ne le piace affatto.
L’USMI gioisce con lei e con il suo Istituto per questa fedeltà. Altre giovani donne seguano, anche laggiù in Africa, la sua testimonianza di donna coraggiosa e semplice, tutta dedita al prossimo…, perciò tutta vissuta nell’amore concreto e fattivo. (B.M.)

Contemplate

La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica è lieta di annunciare la pubblicazionedella terza Lettera circolare nell’Anno della Vita Consacrata:Contemplate.Ai consacrati e alle consacrate sulle tracce della Bellezza, edita dallaLibreria Editrice Vaticana.
È l’invito a tutti i consacrati a vivere la dimensione contemplativa nelle tante occupazioni della vita quotidiana, a riscoprire la vita di relazione con Dio per guardare con i Suoi occhi l’umanità e il creato: «La dimensione contemplativa diventa indispensabile, in mezzo agli impegni più urgenti e pesanti. – sottolinea Papa Francesco in un’omelianella cappella dellaDomus Sanctae Marthae- E più la missione ci chiama ad andare verso le periferie esistenziali, più il nostro cuore sente il bisogno intimo di essere unito a quello di Cristo, pieno di misericordia e di amore» (Francesco, Meditazione mattutinanella cappella dellaDomus Sanctae Marthae,22 maggio 2015).
Dopo le due lettereRallegratevieScrutatecontinua – con la terza Lettera – il percorso di riflessione sulla Vita consacrata, che si snoda sulfil rougedel libro del Cantico dei Cantici: «Portare lo sguardo nel profondo del nostro vivere, – si legge nell’introduzione – chiedere ragione del nostro pellegrinare alla ricerca di Dio, interrogare la dimensione contemplativa dei nostri giorni, per riconoscere il mistero di grazia che ci sostanzia, ci appassiona, ci trasfigura».
All’inizio dell’Anno giubilare, il testo richiama ciascuno alla ricerca di Gesù, Volto della misericordia del Padre, e traccia un cammino da percorrere: «Ogniconsacrata e ogni consacrato è chiamato a contemplare e testimoniare il volto di Dio come Colui checapisce e comprende le nostre debolezze(cf.Sal102), per versareil balsamo della prossimità sulle ferite umane, contrastando il cinismo dell’indifferenza» (Contemplate, 59).
La Lettera circolare sarà presentata mercoledì 16 dicembre alle ore 17.00 presso la Pontificia Università Urbaniana.

Più libri più liberi

A Roma torna “Più libri più liberi”. Si è svolta dal 4 all’8 dicembre la quattordicesima edizione della Fiera della piccola e media editoria nella consueta sede del Palazzo dei Congressi. Un appuntamento per grandi e piccini che – come ogni anno – si propone di presentare le novità più significative della piccola editoria indipendente, e autori che nel tempo possano avere grande successo. Ci sono autori di Paesi come il Sudamerica, la Germania, i Paesi subsahariani; ci sono autori come Marc Lazar, Alain Mabanckou, Morten Brask che magari oggi non sono così noti in Italia ma che sono portati dai piccoli editori. QQQuesti autori sono accompagnati – quest’anno – da autori molto conosciuti in Italia, come Massimo Carlotto, Erri De Luca, Andrea Camilleri, Paolo Poli, Giuseppe Pulicchia, Giancarlo De Cataldo.
La manifestazione vuole avvicinare le famiglie, propone iniziative per i bambini e per i genitori, che possono venire alla manifestazione seguendo ciascuno i propri interessi – e vuole far conoscere ciò che ancora non è noto: i lettori potranno avere in questa occasione la possibilità del contatto diretto con gli autori o con gli editori o con i traduttori o con gli illustratori.
L’Italia è l’unico Paese occidentale nel quale i lettori diminuiscono: elemento preoccupante. Questa manifestazione tenta di fare una proposta sempre più rigorosa, qualificata con formule in cui sia piacevole poter assecondare i propri gusti, potersi fare sorprendere da qualcosa che non si conosce… La qualità dell’offerta è il modo in cui si cerca di rispondere a questa “disaffezione”.
Tra gli ospiti di quest’anno ci saranno anche alcuni “youtubers”. Cosa portano le star del web in una fiera del libro? La proposta culturale sta avvenendo in modalità diverse, stanno cambiando i linguaggi. L’editoria per ragazzi è stata quella maggiormente investita dai cambiamenti. Il linguaggio del web è una delle novità importanti di questo momento. E si tratta di avere con essa un rapporto non escludente, ma critico: conoscerla, entrare in contatto, capire che non avvengano delle semplificazioni eccessive, perché la qualità della cultura non può avvenire in maniera troppo semplice. (B.M.)

Progetto Migranti – UISG

“Dopo la tragedia del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, due sorelle di due congregazioni diverse hanno interpellato l’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) proponendo di fare qualcosa in soccorso dei migranti. L’Uisg, che era in cerca di un’idea per celebrare con un gesto di solidarietà concreta i suoi 50 anni di fondazione, ha dato il via a questo progetto”. Sr Elisabetta Flick, religiosa delle Ausiliatrici del Purgatorio, responsabile del Progetto Sicilia dell’Uisg, spiega così la genesi di un piano di lavoro che porterò presto due equipe intercongregazionali e internazionali di religiose sulle strade siciliane, per ascoltare e accogliere gli immigrati.

L’incontro con il card. Montenegro

“Assieme a un’altra religiosa, sono andata in Sicilia per capire che bisogni ci fossero – spiega sr. Elisabetta – ed è stato l’incontro con il card. Francesco Montenegro ad Agrigento a darci l’idea iniziale che ci ha permesso di mettere in piedi il progetto”. “Arrivando in Sicilia abbiamo infatti visto che ci sono moltissime religiose che operano a favore dei migranti, ma senza uscire dalle loro case. E hanno talmente da fare che difficilmente possono farlo. Per noi si apriva perciò un’opportunità speciale: quella di essere in strada, da un lato per sostenere i migranti e dall’altro per creare un ponte tra loro e le strutture del territorio”.

Un ponte fra migranti e territorio

“Quello che serve in Sicilia – spiega ancora la rappresentante dell’Uisg – è un ponte informale fra migranti e territorio. Le religiose che stiamo formando e andranno a far parte di queste equipe, infatti, vengono proprio dai Paesi di partenza dei migranti: l’Eritrea, l’Etiopia, e possono perciò comunicare con loro e metterli in contatto con la gente locale”. “Una consapevolezza alla base del progetto, nata proprio dai colloqui con l’arcivescovo di Agrigento, – aggiunge sr. Elisabetta – è che non possiamo partire con un progetto già rigido e definito. Dobbiamo andare in Sicilia con orecchie e occhi aperti e soprattutto un cuore disponibile ad accogliere la realtà della gente che vive lì ed è molta attenta ai problemi materiali. Ma il passo in più sarà andare oltre la carità per creare relazione e comunione“. “Le nostre stesse équipe, che stanno ricevendo dei corsi di formazione a Roma, vogliono essere loro stesse una testimonianza silenziosa che è possibile vivere insieme religiose indiane, eritree, congolesi e italiane, tutte con carismi diversi e tutte consapevoli di cosa significa lasciare il proprio paese natale. L’altra sfida sarà integrarci nel territorio e vedere quali sono le urgenze che non sono già coperte da altri, solo allora potremmo intervenire”. “Dunque, ci stiamo preparando: la prima settimana di dicembre parte il primo gruppo”, conclude sr. Elisabetta.

50 Anni al servizio delle Religiose del mondo: Giubileo della UISG 1965-2015

L’8 dicembre 2015 l’Unione Internazionale delle Superiore Generali celebra i primi 50 anni di vita al servizio delle Religiose nel mondo e della Chiesa.
Per la fortunata coincidenza con l’avvio del Giubileo straordinario della Misericordia, la Celebrazione è fissata per sabato 12 dicembre a Roma. S. Em. Cardinal João Braz de Aviz, Prefetto della CIVCSVA, presiederà una Solenne Eucarestia alle ore 11.00, presso la Chiesa di Santa Maria in Traspontina, in Via della Conciliazione, 14.
L’8 dicembre 1965, nel giorno conclusivo del Concilio Vaticano II, i Padri Conciliari approvarono l’istituzione dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG). Nel 1967 si svolse la prima Assemblea Generale, alla quale parteciparono circa 200 Superiore Generali. Per mancanza di altri mezzi, furono le stesse Superiore Generali che, nei loro viaggi, facevano conoscere l’Unione appena nata e ne ricevevano una risposta entusiasta, specie da parte delle congregazioni minori e più isolate geograficamente, segno che l’UISG rispondeva a una vera necessità.
Oggi, dopo 50 anni di vita, la UISG, formata da 1857 Superiore Generali, responsabili sia di Istituti di Diritto pontificio che di Diritto diocesano, presenti in oltre 100 Paesi e rappresentanti oltre 350.000 Religiose, rinnova il suo impegno come spazio intercongregazionale e internazionale di dialogo, confronto e azione per le Religiose, in collaborazione con le autorità ecclesiastiche, con i Religiosi e il laicato.
Nella storia della UISG che pubblicheremo in occasione del Giubileo, si legge: “Fin dall’inizio, l’obiettivo della UISG fu quello di creare un forum internazionale, per aiutare le religiose ad essere in dialogo tra loro, con le autorità della Chiesa e con le organizzazioni mondiali.”
La missione della UISG invita le Superiore delle Congregazioni a rispondere in modo sempre più collaborativo e creativo alle nuove sfide della Vita Consacrata femminile; la missione cresce e si trasforma nell’impegno verso i nuovi ed emergenti bisogni globali, soprattutto le nuove frontiere della missione. La UISG promuove la sua missione in un clima di dialogo e partecipazione attiva di ogni membro.
La nostra forza sta nell’apporto offerto da ciascuna delle 1857 Superiore generali e le loro Congregazioni, in un’ottica di collaborazione e di lavoro di rete intercongregazionale, interculturale e internazionale.
Le celebrazioni del Giubileo UISG si chiuderanno durante l’Assemblea Generale delle Superiore Generali che si svolgerà a Roma, dal 9 al 13 maggio 2016.

Premio Ratzinger

Il Premio Ratzinger 2015 conferito dalla Fondazione dedicata al Papa emerito, è stato assegnato al teologo libanese, il prof. Nabil e-Khoury che ha anche tradotto in arabo le opere di Joseph Ratzinger, e al teologo brasiliano, padre Mario de França Miranda che per dieci anni è stato membro della Commissione teologica internazionale nel periodo in cui era presidente dell’organismo il cardinale Ratzinger.Dopo il cardinale Camillo Ruini è stato chiamato a presiedere il Comitato scientifico il cardinale Angelo Amato.
In questi anni di attività la Fondazione ha collaborato con oltre 500 università di tutto il mondo, coinvolgendo più di 10 mila tra docenti e studenti.
Oltre al premio è stata inaugurata anche una Biblioteca dedicata a Benedetto XVI, all’interno del Collegio teutonico in Vaticano, e al quale il Papa emerito ha donato oltre 200 suoi libri.