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Istantanee

A servizio dei fratelli più bisognosi

Ogni Capitolo Generale degli  Istituti di vita consacrata normalmente comporta anche l’elezione della nuova  superiora generale. Le Suore di S. G. B.  Cottolengo hanno iniziato questo significativo loro ‘incontro’ l’8 novembre  u.s. presso la Casa Cottolengo di Celle Ligure (SV). Detto Capitolo aveva come  tema: Rinnovamento o sopravvivenza? Dalla  stanchezza alla gioia: cammino evangelico della suora cottolenghina. Su di  esso hanno riflettuto, si sono confrontate e, certamente, stanno orientando le  proposte prioritarie per il prossimo sessennio.
Domenica 15 novembre è stata  eletta la nuova superiora generale: Madre Elda Pezzuto, una religiosa dalle  molteplici esperienze, ma soprattutto esperienze di governo. In India aveva  rivestito il ruolo di superiora di comunità e consigliera provinciale. Dal 2003  sino al 15 novembre scorso – giorno della sua elezione a superiora generale –  ha ricoperto con competenza il ruolo di vicaria generale.
San Giuseppe Cottolengo – loro  fondatore – ha vissuto l’opera di bene molto conosciuta a livello internazionale,  iniziata a Torino tra difficoltà e ostacoli, ma non dimenticò mai di trattare i  poveri con grande rispetto e stima, dando prova di speciale affetto per i più  indifesi. Si spendeva per tutelare la loro dignità di essere umani, con stili  profondamente umani, paterni, gioiosi.
Ora le sue ‘figlie’, quelle che  si dedicano all’attività intendono seguirne l’esempio, anche potendo contare  sulla preghiera delle loro consorelle che si dedicano particolarmente alla vita  contemplativa.
L’USMI augura alla neo eletta  superiora generale e a tutto l’istituto di vivere in pienezza quel carisma che  la caratterizza: “Servizio dei fratelli più bisognosi, dovunque e in qualsiasi  necessità si trovino”. (B.M.)

Una proposta

L’Anno della Vita consacrata, voluto da  papa Francesco, ha suscitato nelle Chiese locali un comprensibile, giusto,  dovuto interesse. Su questa linea si muove la Conferenza Episcopale Lombarda,  la quale propone – per sabato 28 novembre c. a. – una giornata di studio a  livello regionale dal titolo  «Perché  abbiano la vita (Gv 10,10). Ascoltare, accompagnare, decidere». Con essa  “si intende approfondire la novità della vita cristiana per il nostro tempo  nelle sue diverse forme vocazionali”.

Verrà così messa in evidenza “la bellezza della vita come  vocazione, vissuta alla sequela di Cristo”. Esistiamo non perché lo abbiamo  voluto noi, ma perché l’Onnipotente ha effuso il suo spirito di vita su un  piccolo grumo senza vita. Da allora la nostra esistenza è e sarà imperitura… perché  un Altro ‘ci ha chiamato’ all’esistenza! La vita è vocazione comunque. Verranno inoltre presentati i consigli  evangelici – la loro identità e la loro importanza – non solo in relazione alla  vita consacrata, ma a tutta la vita cristiana nella sua essenzialità. Verrà  presentata “un’aggiornata panoramica delle attuali offerte formative in  Lombardia per l’accompagnamento vocazionale dei giovani”. Uno ‘sguardo  d’insieme’ offerto da esperti che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo e più  competente dialogo tra le diverse espressioni della ‘vita di Chiesa’ chiamata  ad essere comunione.

L’invito alla partecipazione è rivolto, pertanto, non soltanto  ai membri degli Istituti di Vita Consacrata, ma anche ai sacerdoti, agli  animatori di pastorale giovanile, vocazionale e familiare e a quanti “sono interessati a cammini vocazionali”. (B.M.)

Una prestigiosa onorificenza alle Figlie di san Paolo

Lo scorso 15 novembre, nella cornice della chiesa San Giorgio al  Corso di Reggio Calabria, l’Associazione culturale Anassilaos, nella persona  del suo Presidente, il dott. Stefano Iorfrida, ha conferito alla Congregazione  Figlie di San Paolo il Premio 2015 per la Pace dedicato a san Giovanni Paolo  II, per l’impegno nel corso di un secolo per la promozione della pace  attraverso l’evangelizzazione nel mondo della comunicazione.
Ha ritirato la prestigiosa onorificenza la superiora generale sr  Anna Maria Parenzan che ha colto l’occasione dell’anno della vita consacrata  per dedicarla a tutte le religiose del mondo e in particolare ad alcune realtà  “paoline” particolarmente impegnate nel ministero della riconciliazione tra i  popoli.
Tra tutte, sr Anna Maria ha ricordato la piccola comunità  paolina di Juba (Sud Sudan) che anche in tempo di guerra ha continuato a  lanciare nell’etere messaggi di pace attraverso le emittenti locali, e le  sorelle del Pakistan che, incuranti del pericolo, si impegnano a promuovere,  con ogni mezzo, la pace, il dialogo interreligioso, la riconciliazione, la  promozione della donna.

Numerose  le personalità e le istituzioni insignite del riconoscimento nel corso di  questi anni, da Mons. Michel Sabbah, Patriarca Latino di Gerusalemme alla  Custodia Francesca di Terra Santa, dalla Procura Generale dell’Oratorio di San  Filippo Neri a Gennadios, Metropolita Ortodosso d’Italia e Malta, dalla  Comunità di Sant’Egidio al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e  poi ancora gli Arcivescovi di Reggio Calabria Mons. Vittorio Mondello e di  Cosenza Mons. Salvatore Nunnari, il Vescovo di Oppido-Palmi Mons. Francesco  Milito e, nel 2014, la Croce Rossa Italiana, nel 150° anniversario della Fondazione.  (Da www.vidimusdominum.org –  23.11.2015).

Insieme per conoscersi…

Con una sensibilità sempre aperta alla mutua conoscenza e al reciproco arricchimento, a un possibile pacifico confronto, dal 23 al 28 novembre saranno dedicate cinque serate allo studio della vita consacrata nelle religioni asiatiche.

L’iniziativa è proposta del Centro Studi interreligiosi della Pontificia Università Gregoriana, nell’Anno della vita consacrata voluto da papa Francesco che si concluderà il 2 febbraio 2016. Titolo dei cinque incontri, che si svolgeranno alle 18 nella sede di piazza della Pilotta è: “La vita consacrata. Verso la liberazione dell’essere umano”.

Si incontreranno religiose e religiosi non più fra di loro soltanto, ma con bronzi, monache, eremiti.

Un incontro su “le religioni asiatiche che – spiega il gesuita indiano Bryan Lobo, coordinatore dell’iniziativa ­ – sono accomunate dall’dea della “liberazione”, tanto dalla prigione del corpo, quanto dai vincoli del male che mi circondano. La liberazione dell’anima è essenziale per giungere alla verità di me stesso, che è divina. Di conseguenza, questo aspetto diventa centrale nelle diverse espressioni della vita consacrata”. Quindi un incontro che faciliterà la conoscenza di sé, delle proprie fragilità e vulnerabilità, ma anche delle proprie possibilità di una vita più libera e pertanto più bella, a gloria a Dio, ma anche per un miglior servizio a quanti Egli pone sulla nostra strada.

Questa settimana fa parte di un più ampio programma: un ciclo di Forum che il Centro Studi interreligiosi anima ogni lunedì, che è iniziato il 16 novembre, alle 18, alternando incontri dedicati all’Islam e ad altri sulle religioni asiatiche. Anche questa iniziativa si pone sulla linea dell’uscita da sé, dai propri problemi e debolezze umane per porre in pienezza la propria esistenza per il bene e la gioia altrui.

Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico.

Per informazioni: Tel.: 06.67015686; e-mail: interreligious@unigre.it www.unigre.it/interrreligious

Un anno da ricordare

Nel contesto dell’Anno della Vita Consacrata e dell’anniversario della loro fondazione, le Figlie di San Paolo hanno organizzato un Convegno sul tema: “Svegliate il mondo! Donne consacrate per la nuova evangelizzazione”. L’intento è quello di sottolineare la presenza delle Paoline nella Chiesa e nel mondo della comunicazione in questi 100 anni di storia e proporre una riflessione che metta in evidenza il ruolo particolare della donna consacrata al servizio del Vangelo.LOGO_CENTENARIO
Il Convegno avrà luogo a Roma, sabato 21 novembre c. a., alle ore 16.00, presso il SGM Centro Congressi, in Via Portuense 741, con gli interventi di sr Antonietta Potente, sr Fernanda Barbiero, sr Anna Caiazza. Moderatrice: Cristiana Caricato, giornalista di TV2000 e autrice di alcune pubblicazioni di Paoline Editoriale Libri.

Un giusto FARE MEMORIA

Attente alla dimensione universale dell’annuncio, ci poniamo a servizio della vocazione missionaria della Chiesa con la disponibilità al servizio insita nella stessa consacrazione.
(Dalla Regola di vita Direttorio n. 80)
Con vivo senso di appartenenza alla Chiesa e alla sua vocazione missionaria ringraziamo il Signore per l’impegno di carità educativa vissuto dal nostro Istituto, le Orsoline di san Girolamo in Somasca, nel corso del tempo per annunciare e testimoniare il Vangelo in diversi contesti socioculturali, nella condivisione semplice, ma vera della vita dei poveri della terra, con una cura particolare per le donne e i bambini a tutela della loro dignità in cammini di promozione umana e di formazione cristiana.
In particolare in questo 2015 la nostra gioia e il nostro grazie per i 40 anni di missione in Brasile e per i 30 anni di missione nelle Filippine.
Questa la nostra vita e la nostra storia, accompagnata dalla protezione della beata madre Caterina e di madre Giuditta, nostre Fondatrici.
Grazie a tutte le nostre sorelle impegnate nell’annuncio missionario; grazie a tutte le persone che sostengono con la preghiera, con sacrifici, con progetti e gesti di carità il nostro impegno.
Questo il messaggio della loro superiora Generale – che si firma Madre Maria.
Quaranta e trenta anni di due singole storie, ma che si accomunano in unica storia di condivisione e di missione. Storie semplici, scrivono loro, ma appassionanti, cariche di idealità e di realizzazioni a favore dei più deboli, dei più poveri, dei derelitti e abbandonati, dei senza speranza. Esse hanno saputo leggere il Vangelo incarnandolo in ogni singola situazione, perché il Vangelo deve e può essere annunciato, solo se è stato vissuto nella realtà di ogni singola situazione.
Un Vangelo estraneo alla realtà non sarebbe più annuncio di Vangelo, ma mistificazione di esso.
Per questo possono scrivere: “Una storia piccola, periferica, ‘povera e umile’, ma ricca dei volti della gente e della preziosità di ogni incontro. Una storia capace di progetti e di parole di bene per rileggersi e gustare il sapore della condivisione. Una storia, che nella sua conclusione “lascia spazio alla poesia non per un fiabesco lieto fine, ma per percepire il fascino profondo della terra brasiliana, con i suoi ritmi e i suoi colori, con la bellezza delle sue culture e della diversità dei suoi volti, dei suoi paesaggi e dei suoi climi. Una storia: semplicemente una storia. Ma una storia vera”. (B.M.)

Apostolato sacerdotale

«Dare alla Chiesa santi sacerdoti» fu la ragione dell’apostolato e della coraggiosa e profetica pedagogia vocazionale di Maria Teresa Casini, fondatrice delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù, beatificata il 31 ottobre u. s. nella Cattedrale di San Pietro Apostolo di Frascati. La cerimonia – in rappresentanza del Apostolato_sacerdotalepapa – fu presieduta dal card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Entrata ‘con l’idea di farsi santa’ tra le clarisse di San Pietro in Vincoli – come disse ella stessa alla superiora – dovette poi uscirne per motivi di salute. Dopo altra esperienza in cui poteva vivere da laica consacrata in una casa privata, certa che quello che è conforme alla volontà di Dio “presto o tardi emerge con chiarezza”, divenne “l’animatrice di un gruppo di donne che scelsero di sottrarsi al mondo e chiamarsi Vittime del Sacro Cuore”. Meditava a lungo “la Passione del Signore, le sofferenze del Suo Cuore trafitto dai peccati degli uomini”. Ma ciò non le bastava. Cercava qualcosa di maggiormente impegnativo. E nel 1910, le religiose, sotto la sua guida, abbandonarono la clausura per l’apostolato attivo e divennero le Oblate del Sacro Cuore di Gesù”. La loro missione principale fu – ed è – quella di curare il fiorire delle vocazioni tra i fanciulli, perciò nacquero i Piccoli Amici di Gesù, bambini che venivano e vengono accompagnati nella scoperta e nella crescita della propria identità vocazionale. Concretamente – come ha affermato il card. Angelo Amato – “ebbe cura delle vocazioni sacerdotali nel loro sbocciare e nel loro fiorire”. E lo fece – e lo fanno ora le sue suore – “con preghiera assidua, con l’offerta nella quotidianità del vivere, e con la fantasia della creatività”.
L’USMI gioisce con l’Istituto, presente in quattro continenti, per questa beatificazione. Augura loro una sempre più intensa fedeltà al carisma con le attività pertinenti come è descritto nell’annuario edito dall’USMI stessa nel 2009: “Offerta, preghiera e riparazione per la santificazione dei sacerdoti, lavoro in favore delle vocazioni sacerdotali, assistenza ai sacerdoti e collaborazione con loro nell’apostolato”. (B.M.)

Progetto Sicilia

Non solo accogliere gli immigrati e i rifugiati nelle comunità religiose, dove e come è possibile… ma accogliere le persone là dove esse arrivano: in Sicilia. Questo si propongono alcune religiose di Progetto_Sicilianazionalità diverse e appartenenti a diverse Congregazioni su orientamento della UISG (Unione Internazionale Superiore Generali). Esse intendono “realizzare piccole équipe intercongregazionali e internazionali di religiose che avranno come obiettivo ascoltare e accogliere i migranti che sbarcano in Sicilia e divenire al tempo stesso ponte tra loro e le popolazioni del territorio”. Partiranno per l’isola nei primi giorni di dicembre. Saggiamente ora sono in fase non di progettazione – perché un progetto fatto potrebbe risultare non consono alla realtà del momento – sì di formazione e preparazione. Infatti andranno “con occhi molto aperti, orecchie molto aperte, soprattutto un cuore disponibile a cogliere la realtà della gente che vive in Sicilia” e per “creare delle relazioni tra le persone dei due campi: non basta la carità, – ammettono – bisogna arrivare a creare comunione e relazione”. L’équipe, formata da religiose indiane, eritree, congolesi, italiane è già una testimonianza che è possibile vivere insieme pur con provenienze diverse.
Come formazione innanzitutto pensano a seminari, guidati da una religiosa psicologa, che faciliteranno la creazione di una comunità non solo diversa per provenienza – alla quale sono già abituate – ma per carismi. Gesù e la missione saranno il fulcro attorno a cui imposteranno vita e attività.
E perché la loro testimonianza e l’annuncio siano efficaci esse sanno che urge conoscere l’isola e i suoi abitanti. Oltre allo studio della lingua italiana, prevedono, pertanto, studi sulla realtà dell’isola, della sua storia sociale, civile ed ecclesiale. (B.M.)

Scuola di governo

 

Sappiate sempre esercitare l’autorità accompagnando, comprendendo, aiutando, amando, abbracciando tutti e tutte, specialmente le persone che si sentono sole, escluse, aride,
le periferie esistenziali del cuore umano. Teniamo lo sguardo rivolto alla Croce:
lì si colloca qualunque autorità nella Chiesa, dove Colui che è il Signore si fa servo fino al dono totale di sé.

Papa Francesco

Alle partecipanti all’Assemblea generale USG,

8 maggio 2013

La Scuola di Governo – avviata nel 2010 – è dedicata ai consacrati e alle consacrate che svolgono il servizio dell’autorità a livello generale e provinciale negli Istituti di vita consacrata e nelle Società di vita apostolica. Promossa dall’Istituto di Teologia della Vita consacrata Claretianum e dall’Istituto Giuridico Claretiano, è iniziata nel 2010 ed è al suo secondo ciclo di lezioni.

Essa si configura come laboratorio specializzato finalizzato ad acquisire conoscenze qualificate circa il magistero della Chiesa in materia di autorità e altre dinamiche di discernimento e di animazione adatte ad accompagnare la persona nel suo servizio alla vita consacrata nella Chiesa

nel confronto costante con le culture contemporanee.

In allegato il depliant illustrativo.

LogoScuolaGOv

 

Possibimente: mai più sbagli

Problematiche, casi irrisolti, seri punti interrogativi possono essere all’ordine del giorno, anche nel mondo della vita religiosa. La UISG (Unione Internazionale Superiore Generali) con saggezza ha dato vita al suo Possibilmenteinterno al Consiglio delle Canoniste. Esso è costituito ora da cinque membri provenienti da diversi continenti: Africa, Asia, Australia, Europa e Nord America. Sono in ricerca delle canoniste che rappresentino l’America Latina e l’Asia. Nel mese di marzo si sono incontrate per la prima volta, ma il loro interesse logicamente è rivolto al futuro. Innanzitutto pensano a un coinvolgimento ad ampio raggio. Nel prossimo dicembre per l’incontro saranno presenti religiose canoniste appartenenti a singole Congregazioni religiose, nessuna esclusa. Per le Superiore Generali, inoltre, convocate per l’Assemblea Plenaria del 2016, si svolgerà un laboratorio di studio nei due giorni immediatamente precedenti. E’ un procedere per gradi che non vuole escludere nessuno. E’ un saggio apprezzare e valorizzare le competenze specifiche presenti nel mondo religioso femminile.

Singoli membri della UISG – sr Sr. Mary Wright e Sr Marjory Gallagher – hanno offerto consulenze a Superiore Generali nei mesi di febbraio e marzo 2015, non soltanto con colloqui personali, ma anche tramite conversazioni telefoniche, via Skype ed e-mail. è la tecnica posta a servizio della verità e della carità. In verità, il servizio di consulenza presso la UISG è continuo, quindi in ogni evenienza è possibile ricevere quella luce necessario per giungere a conclusioni obiettive e sagge (da: vidimusdominum.org).