
Con sapienza e realismo le suore missionarie Scalabriniane il 25 ottobre c.a. Hanno aperto a San Paolo del Brasile un nuovo centro di accoglienza per i rifugiati. Esso è vicino ad altro Centro di accoglienza diurna, già esistente, per immigrati latinos e senegalesi. Con esso – situato in una delle zone dell’America Latina più popolata di migranti – le religiose si propongono di sviluppare anche i valori religiosi, culturali e sociali.
Il Centro– affermano le religiose – che offre un servizio durante tutte le 24 ore del giorno, dispone di un team di 30 persone per offrire accoglienza, vitto e alloggio, ascolto, guida per l’accesso ai documenti personali, inserimento in progetti e programmi di formazione e preparazione al mondo del lavoro, mobilitazione per l’esercizio della cittadinanza, coordinamento e smistamento alla rete di assistenza sociale e ai servizi di altre politiche pubbliche del comune, coordinamento e contatti con fonti di offerte di lavoro, sviluppo di attività sociali ed educative, sviluppo di eventi sociali. Inoltre, incoraggia la partecipazione alle attività nel settore pubblico e privato, sviluppa attività che stimolano il recupero di autostima, i valori culturali e religiosi, rafforza i legami sociali e la comunità(B.M.).
Ogni domenica, da settembre c.a., TV2000 propone una serie di 10 documentari che interessano la vita e le attività “di uomini e donne che hanno deciso di consegnarsi ai bisogni e alle necessità del prossimo attraverso la scelta della vita consacrata”. Titolo della serie: “Il Respiro di Dio. Storie di Vita Consacrata”. Sono storie vissute nelle diverse periferie del mondo da persone appartenenti a istituzioni diverse e impegnate in una unica idealità: essere presenza, che ascolta, partecipa, convive, condivide, promuove. In Africa, Europa, Medio Oriente, Asia, nelle metropoli o in zone periferiche, con stile concreto e semplice esse annunciano e testimoniano la Misericordia di Dio: un Dio che partecipa alle sofferenze e alle gioie di tutti. Le singole esperienze vengono offerte in una visione globale, perché non sarà soltanto il “racconto di vocazioni religiose, ma anche la rappresentazione di una realtà cambiata dall’impegno e dalla fede del consacrato e dal suo rapporto con la comunità di appartenenza”. (B.M.)
La vita religiosa femminile è presente al Sinodo sulla Famiglia. E lo è per volontà espressa da Papa Francesco il quale ha scelto le tre religiose, membri della UISG (Unione internazionale Superiore Generali), che vi partecipano come uditrici. Esse sono: sr Carmen Sammut, membro delle Suore Missionarie di Nostra Signora d’Africa, presidente della stessa UISG, sr Maureen Kelleher, religiosa del Sacro Cuore di Maria e sr Berta Maria Porras Fallas, Terziaria Cappuccina della Santa Famiglia. Le tre religiose hanno una ricchezza missionaria esperienziale diversa ma complementare; pertanto rappresentano in modo efficace il mondo della vita religiosa: identità e carismi diversi, sempre posti al servizio della Chiesa e della società in vari ambiti: educazione, dialogo interreligioso, diritti umani, internazionalità.
Sarebbe un peccato se in questo contesto, e con la loro presenza non si riflettesse sul rapporto tra vocazione matrimoniale e religiosa, vocazioni, forse, ancora troppo poco approfondite.
Con forte commozione e un intenso sussulto di ricordi comunichiamo che sr Eugenia Lorenzi (sccg) è stata chiamata dal Padre nel suo Regno di infinita ed eterna pace. Donna di squisita, brillante intelligenza, di ardita e saggia creatività, umile, audace, ma soprattutto una donna dalla forte capacità d’amare. Un amore che diventava di volta in volta comprensione, promozione, incoraggiamento, stimolo, condivisione vera, compartecipazione. Per la sua vita dedicata all’USMI nel 2012 scriveva: ”Rendo innanzitutto grazie al Signore e alla mia Congregazione che mi ha concesso di ‘restare’ all’USMI per 17 anni (1986-2002) per un servizio alla Vita Consacrata, alla Chiesa, al mondo”. Effettivamente il suo servizio ha oltrepassato molteplici confini, quelli nazionali e quelli di competenza. In un primo momento – dal 1970 al 1984 – dovette coordinare le USMI regionali . “Un primo passo – ha scritto lei nello stesso anno – che mi ha coinvolto e, contemporaneamente, spalancato la vita, facendomi prendere diretta coscienza con immersione nel concreto della vita della gente, delle problematiche che stavano già affiorando, delle prospettive nuove che si delineavano”. Tutto ciò divenne per lei una miniera di esperienze che di volta in volta le davano forza e fiato a entrare in campi apostolici di frontiera.
Dovette anche pensare alle religiose che si occupavano degli emigranti e di quelle che aprivano case e comunità nei paesi in ricostituzione. La caduta del muro di Berlino e lo smembramento della Jugoslavia con la libertà raggiunta da alcuni Paesi comportarono per lei stancanti e impegnativi viaggi all’estero, per offrire aiuto e collaborazione alle religiose ivi presenti, italiane e non. Anche grazie a lei la vita religiosa italiana, sensibilizzata e orientata all’emergenza di quegli anni si era resa presente in mille modi per alleviare, accogliere sia la vita religiosa dell’Est osteggiata per decenni, ma rimasta viva e fedele, sia la gente che, impreparata, andava cercando libertà.
Nel tempo della sua presenza a Roma diede vita a quella iniziativa formativa che è poi stata reintrodotta e alla quale da allora hanno partecipato più di mille religiose: il trimestre sabbatico. Tre mesi per ritemprare la propria vita sull’onda della fedeltà a Dio, a se stesse, alla storia.
Suor Eugenia! Sei stata fermento di vita e di comunione e collaborazione anche negli Uffici dell’USMI nazionale di Via Zanardelli a Roma. Ti ricordiamo e ricorderemo così: una donna che ha dedicato sino alla consumazione la propria vita nell’ ”esercizio delle opere di misericordia a imitazione dell’amabilissimo Redentore”, come è definito il carisma della tua Congregazione nell’Annuario USMI 2009.
Sr Biancarosa Magliano fsp
Dal 10 ottobre 2015 sr Suor Michela Marchetti – appartenente alla Congregazione delle suore della Divina Volontà – è ‘italiana’ per un nuovo titolo. Da quel giorno è “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana per volontà (motu proprio) del presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Motivo? Il suo ‘spendersi e sopraspendersi’ – verbi usati da san Paolo – in un “continuo impegno, anche nell’ambito del centro antiviolenza di Crotone, a favore delle donne e dei bambini in difficoltà”. Una missione ‘qualificata’ da una precedente specifica preparazione culturale e da specifiche, valide, molteplici esperienze.
Attualmente – con suor Bruna Zaltron e un gruppo di laici – è impegnata soprattutto con i giovani. Insieme, dopo un periodo di tempo vissuto giustamente nella riflessione e nella ricerca, hanno dato inizio al Centro Noemi. Esso si è poi trasformato in cooperativa. Sr Michela ne è ancora oggi responsabile, non solo, ma “è coordinatrice del Centro per la famiglia, collabora con la Caritas diocesana come responsabile e formatrice accreditata del servizio civile”. All’interno del suo Istituto è responsabile della comunità religiosa, consigliera generale e responsabile della pastorale vocazionale. L’USMI si felicita per tanta ‘onorificenza’ giustamente meritata. Tutto può trasformarsi in testimonianza e profezia. “Se questi e quelli” – direbbe sant’Agostino – “perché non io”? Ognuno nel proprio campo, come realizzazione del progetto di Dio su di sé. (B.M.)
La Commissione Salute dell’Osservatorio Europeo ha dato questa definizione di benessere “quello stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di be-essere che consente al persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.
Questo Master universitario, proposto dall’Istituto Nino Trapani di Neuroscienze e Gestalt, ha lo scopo di promuovere il benessere (da ben – essere = stare bene o esistere bene) integrando tutti e cinque gli aspetti suddetti, in modo che siano tra loro equilibrati per consentire alle persone di migliorare il loro benessere relazionale con potenziamento delle loro competenze al “contatto” (in termini gestaltici) e conseguente miglioramento dei rapporti interpersonali e della qualità di vita comunitaria.
Destinatari del Master sono i religiose/e, presbiteri, formatori educatori, animatori pastorali e quanti interessati agli argomenti trattati in possesso di laurea sia magistrale che triennale.