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Istantanee

SGORBATI

Perdono, perdono, perdono…

Sarà beata Leonella Sgorbati, la religiosa italiana uccisa a Mogadiscio il 17 settembre del 2006. Papa Francesco ha firmato il decreto che ne riconosce il martirio.

 Leonella Sgorbati (al secolo, Rosa) era nata nel 1940 a Rezzanello di Gazzola, in provincia di Piacenza, ed era entrata giovane nelle missionarie della Consolata. Aveva poi studiato da infermiera in Inghilterra e dagli anni Settanta si era recata missionaria in Africa, dapprima in Kenya e poi, dal 2001, in Somalia, dove era stata inviata per iniziare una scuola per infermieri.

 Il 17 settembre del 2006, a 65 anni, venne uccisa a freddo da due uomini armati, che la colpirono alle spalle mentre stava facendo rientro dalla vicina scuola all’ospedale per l’infanzia dove lavorava, il Sos Kinderhof, nella periferia di Mogadiscio.

 Sono giorni di tensione nella Capitale somala, già da tempo in mano alle corti islamiche. In seguito al noto discorso pronunciato pochi giorni prima da Benedetto XVI a Ratisbona, il 12 settembre, in diversi paesi a maggioranza musulmana scoppiano le proteste. Lo sceicco Abubukar Hassan Malin aveva esortato due giorni prima a «dare la caccia» e a uccidere il Pontefice. C’è chi ipotizza, dunque, che l’assassinio della religiosa italiana non sia stato compiuto da criminali comuni ma sia da ascrivere a questo frangente. Le corti islamiche, comunque, condannano ufficialmente il gesto. Lo sceicco Muktar Robow lo definisce un atto «barbaro e contrario agli insegnamenti dell’islam».

L’assassinio di suor Sgorbati ebbe ampia eco. L’allora presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano si disse «addolorato»per il «crimine orrendo».

 All’agenzia stampa missionaria Misna, una consorella, Marzia Ferra, raccontò così gli ultimi istanti di suor Sgorbati: «Era ancora viva, sudava freddo, ci siamo prese per mano, ci siamo guardate e prima di spegnersi come una candelina, per tre volte mi ha detto: “perdono, perdono, perdono”».

 Questa Suora «che da molti anni serviva i poveri e i piccoli in Somalia», disse all’Angelus del 24 settembre successivo Papa Benedetto XVI, «è morta pronunciando la parola “perdono”: ecco la più autentica testimonianza cristiana, segno pacifico di contraddizione che dimostra la vittoria dell’amore sull’odio e sul male». Parole risuonate nell’omelia delle Esequie celebrate a Nairobi dall’amministratore apostolico di Mogadiscio, monsignor Giorgio Bertin, che volle evidenziare un particolare del delitto, ossia il fatto che la guardia somala che accompagnava la religiosa, Mohammad Mahmmud, padre di quattro bambini, musulmano, morì anch’egli nel tentativo di difenderla: «La morte di una italiana e la morte di un somalo. La morte di una europea, la morte di un africano. Una bianca, un nero. La morte di una cristiana e la morte di un musulmano. La morte di una donna e la morte di un uomo. Questo ci dice che è possibile vivere insieme, se insieme è anche possibile morire. Vivere insieme nella speranza di un mondo migliore».

 E ora papa Francesco, nell’udienza concessa al cardinale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Angelo Amato, ha firmato il decreto che riconosce il «martirio» di suor Leonella Sgorbati, «uccisa in odio alla Fede il 17 settembre 2006 a Mogadiscio (Somalia)».

 Fonte: Vatican Inseder

 

FRANCESCO1L’account Instagram di Papa Francesco @Franciscus ha superato in questi giorni i 5 milioni di follower. Dall’apertura dell’account il 19 marzo del 2016 ad oggi – informa la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede – sono stati pubblicati 468 post con foto e video del Papa, realizzate dal Servizio Fotografico dell’Osservatore Romano, e un testo di accompagnamento in più lingue. Significativamente, l’account Instagram papale è stato aperto dal Pontefice durante il Giubileo della Misericordia con questo messaggio: “Inizio un nuovo cammino per percorrere con voi la via della misericordia e della tenerezza di Dio”. Il 65 per cento dei followers sono donne, il 35 per cento uomini. La fascia di età che segue maggiormente il Papa sul Social Media di immagini è 18-24 anni e 25-34 anni. I Paesi dove l’account è più seguito: Brasile, Stati Uniti, Colombia, Italia, Messico.

In occasione dell’apertura dell’account, il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, sottolineava che l’iniziativa è volta a “raccontare un Pontificato attraverso le immagini per far entrare nei gesti di tenerezza e di misericordia tutte le persone che vogliono accompagnare o che sono desiderose di conoscere il Pontificato di Papa Francesco”.

COMUNICARE LA MISSIONE

COMUN2Ho avuto la possibilità di interagire in questi due giorni  (27 – 28 ottobre c.a.) con un gruppo di comunicatrici e comunicatori di diverse appartenenze culturali, linguistiche e carismatiche. Il coinvolgimento e la guida appassionata del team coordinato delle animatrici e dei relatori ci ha permesso di acquisire contenuti e di confrontarci su obiettivi, prassi ed esperienze. Ma il valore aggiunto è quello di coniugare tutto questo con la prospettiva della spiritualità della comunicazione.

Sento l’invito a farmi attenta al nuovo continente della rete abitato da persone assetate di senso e di Dio con le quali posso condividere il dono ricevuto e da cui posso lasciarmi evangelizzare. In un sistema multimediale veloce e globalizzato, mi sento chiamata ad immettere contenuti, informazioni e immagini che trasmettano un’esperienza di Vangelo vissuto in fraternità accanto ai poveri e ai piccoli. Il cammino lungo che ci ha impegnate nella nostra storia a cercare vie di comunione e di servizio ci sfida oggi a percorsi nuovi. Da una parte animare e favorire come comunicatrici relazioni autentiche tra le fraternità e le sorelle: scoprire connessioni nuove e inedite tra il nostro oggi e il carisma vitale che custodiamo. Dall’altra gettare ponti: cogliere la sfida di lasciarci raggiungere, interpellare ed sfidare da chi ci passa accanto per scelta o per caso; ed anche scoprire l’opportunità di coinvolgere, invitare e collaborare nelle nuove dimensioni di tempo e di spazio che la rete spalanca davanti a noi per il futuro della missione.

Esserci in modo consapevole e in modo autentico è forse il messaggio sintesi che ho ricevuto in questi giorni di incontro. Coglierlo come una possibilità concreta da costruire con umiltà e pazienza per me e per noi come famiglia religiosa lo devo a chi in questa proposta della UISG – USMI- Multimedia International – ONG2.0 vive e trasmette la propria passione per la comunicazione e offre un’esperienza viva e concreta di comunione di carismi.

Missione è clausura

Monache-Visitandine1In occasione della Giornata missionaria mondiale, che è stata celebrata domenica, 22 ottobre c.a., l’agenzia Fides ha prodotto e lanciato oggi, venerdì 20 ottobre c.a., un video intitolato “Clausura è missione”.

Con la produzione multimediale, disponibile sul canale Youtube di Fides in italiano e in inglese, l’agenzia della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli vuole ricordare “il 90° anniversario della proclamazione di Teresa di Lisieux ‘Patrona delle missioni’”. E’ quanto si legge sul sito Internet di Fides.

Fu infatti papa Pio XI a proclamare il 14 dicembre del 1927 santa Teresa di Gesù Bambino (1873-1897) “patrona speciale dei missionari, uomini e donne, esistenti nel mondo”, titolo già concesso a san Francesco Saverio (1506-1552).

Il video, che dura 3.35 minuti, è girato nel monastero di clausura delle suore carmelitane di Sutri, nel Lazio, dove le monache “abbracciano tutto il mondo”.

“Teresa di Lisieux desiderava ‘essere l’amore nel cuore della Chiesa’. Oggi le monache di clausura sono come un cuore che pompa il sangue, cioè la carità di Cristo, a tutto l’organismo della Chiesa universale”, così ha dichiarato padre Ryszard Szmydki, O.M.I., sottosegretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, durante la presentazione del video.

“Il missionario, come afferma la ‘Redemptoris Missio’, deve essere un ‘contemplativo in azione’”, ha ricordato p. Szmydki. “La risposta ai problemi egli la dà alla luce della parola di Dio e nella preghiera personale e comunitaria. Se il missionario non è un contemplativo non può annunciare Cristo in modo credibile.”

Accompagnare, discerne e integrare secondo Amoris laetitia

amoris4Il 14 ottobre c.a., ha avuto inizio il Corso di Pastorale Familiare per le religiose dal titolo «Accompagnare, discerne e integrare secondo Amoris laetitia». Nella sede dell’USMI Nazionale (Via Zanardelli, 32), si sono riunite 25 sorelle, di diverse congregazioni e istituti, desiderose di: 1) studiare più approfonditamente la realtà familiare nella sua complessità; 2) di affinare la loro sensibilità verso le persone che hanno scelto di vivere l’amore coniugale e genitoriale. Pertanto, il corso previlegia queste due dimensioni: una dimensione pastorale, dato che le religiose sono sempre in rapporto con le famiglie sia nelle scuole, sia nelle parrocchie, sia negli ospedali, sia nei centri di ascolto… In questo rapporto – e qui la novità di Amoris laetitia – le religiose sono chiamate non a «porsi» come modello o come giudici, ma a «trovarsi» nello stesso posto, cioè nella chiesa e nel mondo e, insieme con i fratelli sposati, evangelizzare questo luogo. Le religiose non sono evangelizzatrici solitarie: provengono da una famiglia, la incontrano ovunque e anelano un giorno vivere nell’intimità della casa del Padre. L’altra dimensione del corso è quella spirituale. In effetti, viene proposto alle religiose partecipanti, di fare un percorso di ricerca e di accoglienza della parola di misericordia presente in ogni situazione, anche in quelle che la comprensione umana considera insuccessi e fallimenti. Solo così Amoris laetitia realizzerà l’obiettivo per il quale è stata voluta, cioè, di essere un invito alla conversione per tutti e quindi anche alle religiose. Lo ha ricordato il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica Card. João Braz de Aviz nel saluto iniziale riprendendo il titolo completo dell’Esortazione Apostolica ed evidenziando il coinvolgimento delle religiose in esso: «Amoris Laetitia, di papa Francesco ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate, agli sposi cristiani e a tutti i fedeli laici sull’amore nella famiglia». Il corso è stato espressamente voluto da madre Roberta Branco, presidente dell’USMI Lazio. Ha collaborato anche l’USMI Nazionale nella persona di sr. Daniela del Gaudio ed è stato organizzato dal Centro di Studi per l’accompagnamento e la formazione Capax Vitæ.

sr Cristiane Pieterzack, Centro di Studi Capax Vitæ

 

Contenuti dell’offerta formativa

14 ottobre 2017

Introduzione

1 – Prospettiva biblica: “La famiglia alla luce della Parola” (Madre Regina Cesarato)

2 – Prospettiva antropologica: “La famiglia e la realtà della persona umana” (Prof.ssa Laura Tortorella)

11 novembre 2017

3 – Prospettiva teologica: “Orizzonti aperti da Amoris laetitia” (Mons. Andrea Manto)

4 – Prospettiva sociologica: “Mutamento delle relazioni coniugali, genitoriali e familiari” (Pietro Boffi)

Testimonianza – Dialogo

09 dicembre 2017

5 – Prospettiva etica: “Reciprocità e complementarità” (Sr. Daniela del Gaudio)

6 – Prospettiva relazionale: “Relazione e formazione” (Dott.ssa Marta Rodríguez)

Testimonianza – Dialogo

13 gennaio 2018

7 – Prospettiva psicologica: “Matrimonio: luogo dell’affettività” (Dott. Tonino Cantelmi)

8 – Prospettiva pedagogica: “Educare all’affettività nella famiglia” (Dott.ssa Laura Salvo)

Testimonianza – Dialogo

10 febbraio 2018

8 – Prospettiva morale: “Maternità e paternità” (P. Gonzalo Miranda)

9 – Prospettiva medica: “Apertura alla vita” (Prof.ssa Elena Giacchi)

Testimonianza – Dialogo

10 marzo 2018

10 – Prospettiva mediatica: “Comunicazione digitale: media e famiglia” (Sr. Teresa Braccio)

11 – Prospettiva vocazionale: “La famiglia e la Chiesa” (D. Enzo Bottacini)

Testimonianza – Dialogo

14 aprile 2018

12 – Prospettiva pastorale: “Discernere e integrare le fragilità” (D. Sandro Dalle Fratte)

13 – Prospettiva pastorale: “Accompagnare le famiglie in crisi” (D. Paolo Gentili)

Testimonianza – Dialogo

12 maggio 2018

14 – Prospettiva spirituale: “Spiritualità coniugale e familiare” (Sr. Antonella Ponte)

15 – Prospettiva spirituale: “Rapporto tra vita consacrata e famiglia” (Sr. Fernanda Barbiero)

Testimonianza – Dialogo

09 giugno 2018

Celebrazione liturgica e consegna degli attestati.

 

 

sr Cristiane Pieterzack, Centro di Studi Capax Vitæ

 

Programma

14 ottobre 2017

Introduzione

1 – Prospettiva biblica: “La famiglia alla luce della Parola” (Madre Regina Cesarato)

2 – Prospettiva antropologica: “La famiglia e la realtà della persona umana” (Prof.ssa Laura Tortorella)

11 novembre 2017

3 – Prospettiva teologica: “Orizzonti aperti da Amoris laetitia” (Mons. Andrea Manto)

4 – Prospettiva sociologica: “Mutamento delle relazioni coniugali, genitoriali e familiari” (Pietro Boffi)

Testimonianza – Dialogo

09 dicembre 2017

5 – Prospettiva etica: “Reciprocità e complementarità” (Sr. Daniela del Gaudio)

6 – Prospettiva relazionale: “Relazione e formazione” (Dott.ssa Marta Rodríguez)

Testimonianza – Dialogo

13 gennaio 2018

7 – Prospettiva psicologica: “Matrimonio: luogo dell’affettività” (Dott. Tonino Cantelmi)

8 – Prospettiva pedagogica: “Educare all’affettività nella famiglia” (Dott.ssa Laura Salvo)

Testimonianza – Dialogo

10 febbraio 2018

8 – Prospettiva morale: “Maternità e paternità” (P. Gonzalo Miranda)

9 – Prospettiva medica: “Apertura alla vita” (Prof.ssa Elena Giacchi)

Testimonianza – Dialogo

10 marzo 2018

10 – Prospettiva mediatica: “Comunicazione digitale: media e famiglia” (Sr. Teresa Braccio)

11 – Prospettiva vocazionale: “La famiglia e la Chiesa” (D. Enzo Bottacini)

Testimonianza – Dialogo

14 aprile 2018

12 – Prospettiva pastorale: “Discernere e integrare le fragilità” (D. Sandro Dalle Fratte)

13 – Prospettiva pastorale: “Accompagnare le famiglie in crisi” (D. Paolo Gentili)

Testimonianza – Dialogo

12 maggio 2018

14 – Prospettiva spirituale: “Spiritualità coniugale e familiare” (Sr. Antonella Ponte)

15 – Prospettiva spirituale: “Rapporto tra vita consacrata e famiglia” (Sr. Fernanda Barbiero)

Testimonianza – Dialogo

09 giugno 2018

Celebrazione liturgica e consegna degli attestati.

 

 

fake-news1«La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Notizie false e giornalismo di pace».

Il tema che Papa Francesco ha scelto per la 52.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2018 riguarda le cosiddette “notizie false” o “fake news”, cioè le informazioni infondate che contribuiscono a generare e ad alimentare una forte polarizzazione delle opinioni.

Si tratta, si legge in un comunicato della Segreteria per la Comunicazione, «di una distorsione spesso strumentale dei fatti, con possibili ripercussioni sul piano dei comportamenti individuali e collettivi. In un contesto in cui le aziende di riferimento del social web e il mondo delle istituzioni e della politica hanno iniziato ad affrontare questo fenomeno, anche la Chiesa vuole offrire un contributo proponendo una riflessione sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione nei media aiutando alla promozione di un giornalismo professionale, che cerca sempre la verità, e perciò un giornalismo di pace che promuova la comprensione tra le persone».

Il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali verrà pubblicato il 24 gennaio in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Dalle frontiere il futuro della vita religiosa

Dalle-frontiere-il-futuro-della-vita-religiosa1Con la celebrazione eucaristica presieduta dal Prefetto della CIVCSVA, il Card. João Braz de Aviz, giovedì 28 settembre, si è concluso con un cordiale “rendimento di grazie” il Convegno promosso e organizzato dall’Area Solidarietà della CISM e dell’USMI: una sfida affrontata e vinta grazie a quanti ci hanno creduto e hanno investito energie e risorse fino alla vigilia. Tra questi, con una tenacia e una fiducia davvero incrollabili, Don Wladimiro Bogoni, responsabile Area solidarietà della CISM e Laura Galimberti, giornalista e ideatrice del progetto che ha innescato il meccanismo del Convegno.

Un progetto, ha dichiarato più volte Laura, nato da un forte desiderio: “raccontare il bene nascosto, in particolare quello presente nelle situazioni apparentemente prive di speranza e condividerlo”.

Ad apertura del Convegno sono stati comunicati alcuni dati del “viaggio intorno alla misericordia” narrato attraverso 14 cortometraggi (uno per ogni opera di misericordia) di cui, in prima visione, ci è stata offerta una sintesi. “Un viaggio in 14 tappe: 30 giorni di riprese, 240 ore di girato, 9 città, 14 diverse realtà, 13 Istituti religiosi coinvolti, 200 persone intervistate per far emergere e restituire risposte significative in campo, dove la narrazione dell’opera resta centrale e i religiosi semplici strumenti”.

Nelle tre giornate del Convegno, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, con una innegabile e significativa maggioranza di Religiose, al momento iniziale di visione delle “storie”, una coinvolgente e bella “full immersion”, continuata nei lavori di gruppo, è seguita, il secondo giorno, una “Tavola rotonda” introdotta da un contributo originale e di largo respiro di Giuliana Martirani, «Il ministero dell’ostiariato della misericordia. Per una rete dei ministri del ‘benvenuto’», che ha aperto le porte alle testimonianze: Fra Federico Gandolfi, francescano dei Frati Minori, missionario in Sud Sudan, Suor Angela Bipendu, delle Discepole del Redentore, medico cardiochirurgo attualmente in servizio sulle motovedette della Guarda Costiera a Lampedusa, Fra Francesco Piloni, francescano dei Frati Minori, responsabile del Servizio Orientamento giovani di Assisi, don Davide Banzato della Comunità Nuovi Orizzonti, Ernesto Olivero, fondatore a Torino del Sermig – Arsenale della Pace.

“Storie di vita” e di buone prassi, raccontate con semplicità e trasparenza da donne e uomini che vivono in frontiera e raggiungono le più diverse periferie esistenziali: nessun rischio di autocelebrazione della vita religiosa perché al centro di ogni racconto è rimasta ben salda, l’opera di misericordia. Chi ha ideato, girato e prodotto i cortometraggi e chi ha reso testimonianza diretta nel corso del Convegno ha tenuto d’occhio l’obiettivo che il Vangelo ci indica con chiarezza: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,16).

Ma il nostro viaggio intorno alla misericordia è appena cominciato e ha come meta la costruzione di una rete, un network a cui partecipino CISM e USMI e altri organismi della vita consacrata per narrarne la bellezza a partire proprio dalle sue opere e testimonianze. Nell’ultima giornata del Convegno, su questo tema, sono intervenuti il Card João Braz de Aviz, con una puntuale e incoraggiante relazione «Consacrati e media: quali alleanze?» e il contributo di Andrea Tornielli su «La rete: insieme, un’altra frontiera», vaticanista del quotidiano La Stampa, coordinato del sito “Vatican Insider”.

Attendiamo gli Atti del Convegno per condividerli nelle nostre comunità: una preziosa occasione per lasciarsi provocare ma anche incoraggiare a “osare di più” dall’ascolto delle testimonianze e dalla visione delle “storie”, ma anche a comprendere la “nuova, urgente chiamata” a camminare, tutti e insieme, verso la frontiera della comunicazione.

Si riprende il cammino formativo

NOVIZIE1Riprendono il 10 ottobre 2017, presso la sede dell’U.S.M.I., in via Zanardelli 32, i consolidati Corsi formativi intercongregazionali per Novizie e Juniores. I riscontri molto positivi circa i Corsi Formativi degli anni precedenti ci confermano nella bontà dell’iniziativa messa in atto già da molti anni. L’U.S.M.I. Nazionale, infatti, guarda con cura e affetto alle giovani sorelle che intraprendono il cammino di sequela Christi o che si preparano alla Professione Perpetua, affinché il loro “sì” al Signore sia convinto e ben motivato.

L’intento dei corsi è offrire un cammino formativo, scandito in due o tre giorni settimanali – martedì, mercoledì e giovedì -, programmato per le giovani sorelle – italiane e non – che desiderano integrare e completare la formazione offerta già nei propri istituti.

I Corsi sono modulari e intensi nei loro contenuti di teologia fondamentale, morale, spirituale, patristica, della vita consacrata, di Sacra Scrittura, di Liturgia e di psicologia, vita affettiva e bioetica. Le varie discipline si completano e si compenetrano per offrire una formazione il più possibile integrale.

I Corsi sono ritmati anche da mattinate di Ritiro Spirituale, quasi a coronamento del percorso, con possibilità di colloqui spirituali oltre che di confessioni.

Le lezioni si svolgono dalle ore 8.40  alle 12.00.

Le iscrizioni, già aperte, possono essere effettuate per posta elettronica  all’indirizzo formazione@usminazionale.it, sia personalmente nell’Ufficio formazione dell’U.S.M.I., aperto tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00 circa.

Contiamo che le giovani possano essere numerose come negli altri anni, segno che la risposta all’amore di Cristo è sempre attuale e viva.

acweca2017Rivitalizzare la nostra solidarietà per una più profonda evangelizzazione nella complessa realtà contemporanea: questo l’articolato tema sul quale l’Associazione delle donne consacrate dell’Africa orientale e centrale (Acweca) ha riflettuto nell’ambito della sua 17.ma Assemblea plenaria.

L’evento, che si è svolto dal 26 agosto al 2 settembre c.a., è stato ospitato dalla Conferenza episcopale della Tanzania, a Dar es Salaam.

Il tema dell’Assemblea -spiega la presidente dell’Acweca, sr Priscar Matenga – è stato un richiamo ai membri dell’organismo affinché rafforzino l’unità tra di loro. Siamo in un villaggio globale, le cose cambiano molto velocemente – aggiunge – Per questo, è importante, per noi religiose, riesaminare le nostre vie e vedere le cose nel modo in cui Cristo le ha viste. Di qui, l’esortazione a rafforzare ulteriormente l’apostolato, così da portare frutti tra i popoli.

Banner-festival-missione2017_1Mission is possible

A Brescia, dal 12 al 15 ottobre c.a. la prima edizione del Festival nazionale della Missione intitolato Mission is possible, organizzato dalla Conferenza degli Istituti missionari italiani (Cimi), la Cei attraverso la Fondazione Missio e la diocesi di Brescia.

Un evento di piazza di grande importanza per rilanciare in Italia il fascino della missione ad gentes. È questo l’intento della prima edizione del Festival nazionale della missione

Uno dei tratti distintivi del Festival resta l’ospitalità distribuita in case religiose, oratori e famiglie.

Il direttore artistico Gerolamo Fazzini, giornalista e scrittore, così presenta le motivazioni di questa singolare iniziativa: «Un raccontare come l’esperienza della missione cambia anche il missionario/a. L’incontro con altri popoli e culture nel segno della gratuità arricchisce la persona e la comunità e si torna più ricchi. È ovvio che la missione può comportare dei disagi – minori rispetto al passato -, come la fatica dell’adattamento, la non conoscenza della lingua, l’essere considerati “stranieri”. Può però risultare affascinante il racconto di chi vive la missione come un’esperienza che cambia la persona in meglio, in termini di ricchezza umana e spirituale.

Al Festival non mancheranno gli ospiti internazionali: dal cardinale filippino Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis alla suora ugandese Rosemary Nyirumbe, scelta come “Eroe dell’anno” dalla CNN dal messicano padre Alejandro Solalinde, impegnato contro il traffico di migranti a Blessing Okoedion, nigeriana sfuggita alla tratta, che interverrà insieme a suor Gabriella Bottani, comboniana, presidente di Talitha Kum in un incontro su questa moderna schiavitù per arrivare al francese Gael Giraud, gesuita ed economista, protagonista di un incontro su economia ed Evangelii Gaudium insieme a padre Alex Zanotelli. Quattro giorni di conferenze, concerti, mostre, spettacoli di strada e momenti di riflessione in un clima di festa, con la partecipazione prevista di migliaia di persone (DS).