CURA E ANIMAZIONE DELLE SORELLE ANZIANE
Nei giorni 17 e 18 gennaio si è realizzato il secondo modulo della “proposta formativa” per religiose responsabili di comunità di Suore anziane.
L’incontro, frequentato da un centinaio di Sorelle provenienti da tutta Italia, è stato molto interessante per le tematiche trattate.
Nel pomeriggio di martedì abbiamo ascoltato la relazione del dottor Gianluigi Perati, medico geriatria, che ha trattato il tema: “Centralità della relazione interpersonale. Caratteristiche, bisogni, risposte, in riferimento a demenze senili e Alzheimer”.
Partendo dalla definizione di “demenza” il geriatra – che ha saputo catturare fortemente l’attenzione di tutte le presenti – per mezzo di power point, ci ha edotte circa il quadro sintomatologico, i problemi funzionali e comportamentali, la diagnosi, la valutazione della malattia, le caratteristiche clinico strumentali, i disturbi vascolari, endocrini e metabolici.
Infine ha illustrato vari metodi di cura ricordando la necessità di una diagnosi corretta, ambienti di vita idonei, formazione degli operatori, l’importanza dell’umorismo, l’animazione e la terapia occupazionale.
Il relatore, attraverso alcuni video, ha poi reso visibile nel filmato quanto enunciato. Molto interessante poterci rendere conto, attraverso le immagini, delle mille sfumature che queste malattie possono manifestare e della necessità di una relazione attenta e degna della persona.
Il giorno successivo padre Mario Aldegani, superiore generale dei Giuseppini del Murialdo, ha trattato il tema: “La congregazione tra presente e futuro, tra razionalizzazione e attenzione ai bisogni individuali”.
Iniziando dal vangelo del giorno (Gesù guarisce l’uomo dalla mano inaridita) padre Mario ha fatto notare come il Maestro era preoccupato di ridurre la sofferenza dell’uomo e non dell’osservanza della legge (il sabato è fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato). Da qui l’importanza della qualità delle relazioni che instauriamo con le Sorelle ammalate: attenzione quindi alle parole che usiamo che possono ferire o guarire; attenzione non solo ai bisogni, ma ai desideri che vanno coltivati.
Con una serie di slogan il Padre ci ha messo in guardia dalla rigidità delle nostre idee perché è importante saper separare i fatti dalle opinioni, evitare l’uso sistematico delle induzioni per farsi un’opinione, essere consapevoli della propria ignoranza, combattere i pregiudizi e i luoghi comuni.
Stiamo vivendo un cambiamento epocale quindi è necessario accettare la nostra fragilità con pace e soprattutto saper riconoscere i “demoni” della paura, chiusura e tristezza. L’anzianità è anche “energia interiore che cresce dentro attraverso l’esperienza della purificazione della memoria, la vita interiore, il decentramento da sé”. Gli occhi pieni di luce trasmettono pace, serenità e benevolenza!
Sempre in dialogo con l’assemblea, padre Aldegani ha continuato la sua relazione e, prendendo spunto dall’esortazione apostolica Amoris Laetitia, ha esplicitato le caratteristiche del vero amore terminando poi con la parola di Papa Francesco riguardo gli inevitabili conflitti.
In sintesi alcuni consigli: saper sognare, avere cura di sé, guardare con benevolenza la sorella ammalata, accogliere la fragilità come una risorsa, ascoltare con pazienza, sorridere a tutti, purificare la memoria, apprezzare le cose piccole, saper contemplare, ringraziare, benedire.
Suor Orsola Bertolotto