Luca 9,18-24
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: “Le folle, chi dicono che io sia?”. Essi risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto”. Allora domandò loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro rispose: “Il Cristo di Dio”. Egli ordinò severamente di non riferirlo ad alcuno. “Il Figlio dell’uomo- disse-deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà”.
A differenza degli altri evangelisti, Luca non identifica il luogo della confessione di Pietro con Cesarea di Filippo, limitandosi a specificare che si tratta di un luogo solitario, in cui Gesù sta in preghiera, cioè in intima comunione con il Padre: ci troviamo perciò di fronte ad un altro punto chiave della sua missione. L’evangelista vuole sottolineare probabilmente, una dimensione più universale del riconoscimento del Cristo, accessibile in futuro ad ogni credente in ascolto del Vangelo.
Le tre opinioni popolari sono quelle riportate precedentemente nel brano delle perplessità di Erode Antipa (Lc 9, 7-8) e Gesù mostra di voler condurre i discepoli ad una consapevolezza maggiore della sua identità. Pietro sottolinea come nel Cristo sia presente e operante Dio stesso anche se tale affermazione risulta ancora superficiale: egli ancora non comprende come l’identità di Cristo sia strettamente unita al mistero della croce. Per questo Gesù impone ancora il segreto messianico: gli stessi discepoli comprenderanno solo successivamente che la concezione comune di Messia andrà ripensata alla luce del Mistero della Croce.
Tale mistero viene interiorizzato e compreso da ogni credente che, messosi alla sequela di Cristo, accetti di ripercorrere con Lui la via del Calvario per giungere alla vita eterna.
Per riflettere mi domando:
- Qual è la mia concezione di Messia?
- Quanta vita sono disposto/a a perdere per causa di Cristo?
Sr Laura Caddeo, ssm