Le periferie in cui ribollono le tensioni emergono energie per il servizio della Chiesa universale (P. Arturo Sosa, sj)
“E’ buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!”. E’ il messaggio lanciato da papa Francesco ai giovani la domenica delle palme del 2013.
Le periferie sono luoghi di particolare povertà, di significative indigenze, di sintomatiche insicurezze. E spesso sono fucina di tensioni per la disuguaglianza che si percepisce come ingiustizia; per sogni non realizzati perché la vita può aver portato su strade non ambite; tensioni per delusioni subite; per situazioni di povertà e di limiti non sopportabili.
Né è necessario che siano tensioni multiple, di un gruppo. Esistono tensioni singole in quanto sono proprie di una persona sola. Le cause sono tante e varie: delusioni, soprusi, sfruttamento; chi si sente usato percepisce di non essere considerato nella sua propria identità di persona; chi si vede posto in seconda linea può diventare schiavo di gelosie anche comprensibili pur non approvabili.
Paolo Mantegazza ha scritto che “la tensione della forza senza il suo esercizio logora gli organi, disperde gran quantità di lavoro utile, abitua all’inerzia”. Effettivamente, delle tensioni che farne? Le tensioni ‘evangelizzate’ possono trasformarsi in felici opportunità, o – come ha scritto il superiore generale della Compagnia di Gesù esperto in periferie e in tensioni: “energie per un rilancio della fede nella Chiesa universale”.
“La fede – ha scritto papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2016 – è dono di Dio e non frutto di proselitismo; cresce però grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori che sono testimoni di Cristo. Nell’andare per le vie del mondo è richiesto ai discepoli di Gesù quell’amore che non misura, ma che piuttosto tende ad avere verso tutti la stessa misura del Signore; annunciamo il dono più bello e più grande che Lui ci ha fatto: la sua vita e il suo amore”.
La tensione cambiata in servizio, servizio della Parola. Le periferie sono estese nell’universo mondo ai vari livelli: familiare, sociale, lavorativo, politico, educativo. Così le tensioni. E allora se ogni tensione – o capacità reattiva – può essere motivo di novità positive, da tutte le periferie del mondo sorgano nuovi apostoli capaci di inserire nella Chiesa universale una nuova esperita capacità di annuncio della bella notizia: il Vangelo di Gesù. E che sorga un mondo nuovo, libero da tensioni, dove esista quella pace che prefigura la pace eterna.
Biancarosa Magliano, fsp
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