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Eventi

#Noi siamo invisibili per questo governo!

La CISM e l’USMI (Unione delle congregazioni religiose, tra cui noi Giuseppini del Murialdo con un comunicato congiunto hanno indetto un’interruzione della didattica di tutte le scuole paritarie per martedì 19 e mercoledì 20 maggio, giorni in cui saranno votati gli emendamenti del Decreto e per questi due giorni allievi, docenti e famiglie esporranno lo slogan: #Noi siamo invisibili per questo governo! Non vogliamo dire agli alunni che per protestare contro un’ingiustizia si svicola dai propri doveri. Vogliamo dire loro che, se si lotta per la giustizia, bisogna farlo rimanendo cittadini responsabili, facendo un rumore civile ed educato. Non abbiamo mai fatto sciopero, non abbiamo abbandonato la didattica nemmeno in questo periodo difficile. Vogliamo però, in tutte le lezioni del 19 e 20 maggio, esporre questo slogan e spiegare agli alunni questo tema della libertà di scelta educativa….

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Dopo l’incontro del 12.05.2020 – Nota Congiunta USMI-CISM

Roma, 15.05.2020

         Carissimi Superiori/e Maggiori,
il 12 maggio u.s. si è svolta la tavola rotonda organizzata dalle presidenze nazionali dell’USMI e della CISM, fortemente sollecitata dai Superiori/e Maggiori preoccupati, in quanto primi responsabili delle scuole pubbliche paritarie cattoliche, della fatica di tante famiglie a pagare le rette, dell’indebitamento di tante scuole paritarie che non ce la fanno più a pagare gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo.  Più di 300 partecipanti collegati, dal Sud al Nord del nostro Paese, per due ore di confronto in merito alla situazione delle famiglie e del nostro impegno civico e culturale nella scuola pubblica paritaria. Il nostro grido di allarme, insieme a quello della CEI e del mondo associativo, nasce dalla verifica del disagio civico ed economico di tante famiglie e dalla sordità del governo giallorosso che continua a trattare la scuola pubblica paritaria ideologicamente, come un oggetto estraneo alla convivenza civile e culturale di questo Paese, elargendo briciole, trattandoci meno delle biciclette e dei monopattini, per i quali stanzia 120 milioni di euro per il 2020 e il bonus sarà pari al 60% della spesa sostenuta, meno degli ombrelloni. Noi siamo gli invisibili per questo governo.
Ora tocca alla politica, ma noi vogliamo e possiamo sostenerla. Come? Attraverso un gesto simbolico che faccia rumore e coinvolga tanti altri cittadini, oltre ogni schieramento, perché chi ama la scuola sa bene che questa è trasversale a tutto. Raccogliendo le vostre proposte, condividiamo il gesto simbolico: nei giorni 19 e 20 maggio p.v., il giorno che vede partire le votazioni degli emendamenti:

  • le nostre scuole interromperanno le lezioni e per questi due giorni allievi, docenti e famiglie esporranno un # Noi siamo invisibili per questo governo;
  • ciascuna scuola paritaria si adopererà con lezioni, video, dirette Fb dalle pagine delle scuole che saranno aperte a tutti per diffondere i temi della libertà di scelta educativa; il diritto di apprendere senza discriminazione; parità scolastica tra pubblica statale e pubblica paritaria; libera scuola in libero stato; appelli alla classe politica perché non condanni all’eutanasia il pluralismo culturale del nostro Paese. Ciascuna delle nostre scuole, con il coinvolgimento delle famiglie, dei docenti, degli studenti organizzerà gli eventi che desidera: conferenze, dirette, disegni, flash mob…, tutto in diretta social per fare quel rumore costruttivo e responsabile che solo la scuola sa fare;
  • condividere le vostre dirette ed iniziative segnalandole alle segreterie Usmi: segreteria@usminazionale.it; e Cism: cism.segreteria@gmail.com; e taggando la pagina Fb dell’USMI https://www.facebook.com/usminazionale/

 Un “rumore educativo” ed educato, che parta dalle nostre scuole ma che coinvolga i genitori dei 900 mila allievi delle scuole paritarie, i 7 Mln di allievi delle scuole statali, i docenti, il personale della scuola italiana, gli amici, i cittadini facendo nostro l’appello del Presidente della Repubblica: ognuno di noi può e deve fare la propria parte per la liberazione dell’Italia oggi.
Un “rumore costruttivo”, che obblighi i nostri parlamentari, che saranno impegnati nella discussione degli emendamenti nell’aula parlamentare, a non lasciare indietro nessuno perché o l’Italia riparte dalla scuola, da questo grembo dove si entra bambini e si esce cittadini di uno Stato democratico, o non ripartirà. O sarà disposta a fare i conti che c’è qualcosa che viene prima dei programmi, degli esami, del distanziamento sociale, che è quel di più della relazione educativa che può rendere adulto un ragazzo, o non ripartirà. La scuola deve tornare a far rumore, perché è l’impresa più grande di un Paese democratico, l’investimento migliore sul futuro, la grammatica più efficace di ogni integrazione culturale.

            Con stima e preghiera reciproca.

 

Madre Yvonne REUNGOAT, fma                                                      Padre Luigi GAETANI, ocd

(Presidente USMI Nazionale)                                                                       (Presidente CISM Nazionale)

 

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  • Diritto all’istruzione: ripartire dalle scuole paritarie – Dossier dell’Istituto Bruno Leoni
  • Le scuole paritarie possono fornire, con i loro spazi e le loro risorse, un forte aiuto e supporto in ottica sussidiaria
    Il diritto/dovere di istruzione/insegnamento è, tra i diritti sospesi o limitati a causa del nuovo coronavirus, quello che rischia di avere un ripristino più dilazionato nel tempo. I mezzi a disposizione per convertire le scuole a un nuovo ordine che garantisca sicurezza sanitaria e pieno esercizio del diritto e le difficoltà intrinseche al distanziamento dei bambini più piccoli rischiano di essere un vero rompicapo per il Governo, che non a caso sulla scuola non ha ancora annunciato nessun segnale di riapertura.

 

Maria Chiara, suora e medico al Pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza

Per un mese, dal 12 marzo al 12 aprile c.a. – “non a caso, il giorno di Pasqua”, fa notare sr Maria Chiara – ha prestato servizio a Piacenza al “Guglielmo da Saliceto”.

Francescana alcantarina di origini modenesi, 36 anni, nello tsunami Covid-19 ci è piombata dentro con tutte e due i piedi, per scelta, da medico, in curriculum anni di lavoro al Policlinico “Gemelli” e all’ospedale “San Pietro” dei Fatebenefratelli a Roma.

 

54a GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 2020 – TRE WEBINAR in collaborazione con la UISG

La vita si fa storia

Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme.
Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri…

La vita si fa storia “Non tessiamo solo abiti, ma anche racconti: infatti, la capacità umana di “tessere” conduce sia ai tessuti, sia ai testi.”

Dal Messaggio di Papa Francesco

 

Una religiosa volontaria in corsia

Il grido che in questo momento di emergenza si innalza dall’umanità che lotta e soffre per l’attacco di questo “nemico invisibile”, di questo piccolo virus capace di rovesciare le sorti del mondo intero, tocca il cuore di ciascuno di noi, che ci sentiamo talvolta inermi… A questo grido suor Silvana Viizzo si è sentita chiamata a rispondere con coraggio, mettendo a disposizione le sue competenze professionali per stare vicina come infermiera volontaria ai tanti malati colpiti dal coronavirus nella regione della Lombardia.
Sostenuta da madre Mary, superiora generale e da tutta la famiglia religiosa delle Suore Francescane Angeline ha quindi momentaneamente lasciato la Casa di Noviziato a Santa Maria degli Angeli, in cui svolgeva il compito di formatrice, per ritornare tra le corsie del reparto dell’Ospedale di Saronno, dove aveva già prestato il suo servizio per diversi anni. La sua presenza di religiosa oggi nel reparto di malattie infettive è particolarmente significativa per tanti malati, ma anche per tutto il personale che in questo momento ha bisogno di sentirsi ascoltato, confortato, incoraggiato, ha bisogno di riscoprire, anche attraverso testimonianze come questa, la presenza di un Dio che non abbandona i suoi figli, ma che continua a farsi vicino ad ogni uomo, soprattutto a chi soffre.

Un grazie sincero a suor Silvana e a tutti coloro che, come lei, in questo momento sono in prima linea accanto a chi soffre, testimoniando l’amore di un Dio che assume su di sé il dolore di ogni uomo.

“Quarantena preventiva” volontaria

La storica casa di riposo Maccolini di via D’Azeglio nel cuore di Rimini si è posta in “quarantena preventiva” volontaria.

La struttura attualmente ospita 142 anziani suddivisi in n.6 nuclei di cui uno è totalmente dedicato a 32 religiose anziane della congregazione delle suore di carità di Maria Bambina ed è sicuramente una delle più grandi strutture nella Provincia di Rimini.
Si tratta di un tentativo di ridurre a zero i contatti con l’esterno per evitare o posticipare al massimo l’entrata del virus che sta attanagliando in maniera più severa l’Italia. Ad oggi non ci sono all’interno casi accertati di malati di Covid-19 tra i pazienti e il personale operante. Il responsabile gestionale ha anche avvisato di tale operazione gli organi competenti (Prefettura, Provincia, Comune di Rimini, Ausl) per avviare la procedura.

L’organizzazione della quarantena vede la partecipazione volontaria di 45 operatori tra Oss, infermieri e ausiliarie che saranno affiancati da personale religioso. Per tutta la settimana il personale rimarrà in struttura h24 senza recarsi a casa, durante le ore di riposo, ed evitare così possibili contaminazioni di tragitto. L’organizzazione ha quindi provveduto alla separazione dei reparti e alla predisposizione di letti di emergenza per gli operatori. Il cibo arriverà in struttura in contenitori di materiale a perdere per evitare contaminazioni.
«Una scelta difficile che richiede un grande sforzo organizzativo e professionale», dichiara Suor Rita Benigni, superiora dell’Istituto e gestore pro-tempore «Questo è un tentativo che cerchiamo di mettere in atto per tutelare i nostri ospiti. Il problema per le case di riposo ai tempi del Covid-19 non è solo la possibilità di trasmettere il virus fra gli ospiti – gli anziani sono soggetti deboli che vanno protetti anche da una comune sindrome influenzale che gira nei periodi invernali – ma è soprattutto quella che esso venga trasmesso dall’esterno»
Nei giorni passati sono state sospese alle visite dei parenti, posto dispenser in tutta la struttura di igienizzanti e fornito agli operatori mascherine. «Tante famiglie ci affidano i loro cari e per questo ci sentiamo responsabili della loro incolumità, essi non sono semplicemente ospiti ma persone deboli e fragili che ci stanno a cuore e che meritano fino all’ultimo la nostra massima attenzione in questo difficile momento. Un ringraziamento particolare va a tutti gli operatori che volontariamente hanno accettato questa nostra proposta e deciso di lasciare le proprie famiglie per dedicarsi agli anziani in questo periodo, non è facile trovare operatori di tale impegno e dedizione e mi ritengo fortunata che siano parte della nostra squadra e condividano il nostro spirito di servizio».
La responsabile dei servizi socio-assistenziali Laura Buscarini aggiunge: «ci siamo sentite subito di rispondere a questa chiamata perché abbiamo a cuore i nostri nonni, ogni giorno ci prendiamo cura di loro e ci sembrava giusto intensificare la nostra cura amorevole in questo difficile momento. Non abbiamo paura di restare qui e daremo il massimo in questa difficile situazione. Abbiamo anche organizzato dei momenti di svago che ci permetteranno di passare serenamente anche le ore di riposo tra un turno e l’altro. Il nostro mantra per tutta la settimana sarà #iorestoalMaccolini».

Ascolta l’audio

https://www.altarimini.it//audio/news/suor-rita-quarantena_int.mp3

Nella Casa di spiritualità Divin Maestro un’accoglienza speciale…

Sono impegnati giorno e notte in turni massacranti all’ospedale di Santorso e, se già prima non tornavano a casa a dormire, adattandosi a soluzioni improvvisate, ora che l’ospedale è completamente dedicato ai malati covid della provincia, a casa non ci tornano proprio più.

Per dare una mano a medici e personale sanitario durante l’emergenza, le suore Pie Discepole del Divin maestro di Villa Rospigliosi a Centrale di Zugliano (VI) hanno messo a loro disposizione la foresteria della Casa di preghiera Divin Maestro le stanze, – che di solito vengono riservate all’accoglienza di ospiti e gruppi, – agli operatori sanitari (medici, infermieri, OSS) impegnati strenuamente nella difficile battaglia per curare le persone ammalate da Coronavirus, che si adoperano con turni massacranti e lavorano in situazioni che li espongono maggiormente al rischio di contagio.

Per tutelare le rispettive famiglie, finora hanno evitato di rientrare a casa, adattandosi a dormire tra un turno e l’altro con soluzioni di emergenza. Da venerdì 27 marzo c.a. i sanitari beneficiano della struttura a seconda delle necessità.

L’Ospedale Regina Apostolorum trasformato in un hub Covid-19

A motivo dell’emergenza in corso, l’Ospedale Regina Apostolorum di Albano/Roma, di proprietà delle Figlie di San Paolo e accreditato col Sistema Sanitario Nazionale, si è trasformato come riferimento della zona dei Castelli Romani, per i pazienti affetti da Coronavirus.

Con i posti messi a disposizione è diventato un hub Covid-19 della Regione Lazio, dopo l’ospedale Lazzaro Spallanzani. I posti letto messi a disposizione sono 70. I primi pazienti arrivati (20) sono stati posizionati nel terzo piano della struttura, attrezzato proprio per fronteggiare al meglio i contagiati dal temibile virus.

Nei prossimi giorni sarà trasformato tutto il blocco operatorio in reparto di Terapia intensiva realizzando 14 posti di rianimazione  dedicati  ai pazienti Covid-19, nonché verranno dedicati 2 posti per turno a pazienti  infetti nel reparto Dialisi.

In un momento di grave pericolo, l’Ospedale Regina Apostolorum viene quindi chiamato a rispondere alla sua prima vocazione: la cura delle persone infette da tubercolosi, cioè colpite da malattie polmonari. La Casa di cura era sorta dal cuore del Fondatore, il beato Giacomo Alberione e di Maestra Tecla proprio per ospitare e curare le Figlie di San Paolo ammalate di tubercolosi che avevano bisogno di lunghe degenze in strutture ospedaliere laiche. Era una «casa di santificazione», come l’Alberione amava chiamarla.

In questo particolare momento, ci uniamo a tutti i coraggiosi operatori sanitari e offriamo la preghiera perché sia debellato questo potente virus e perché si possa realizzare, anche oggi, l’aspirazione del Beato Alberione: «Che dalla Casa di cura si alzi un’ondata continua di riparazione per i peccati che si commettono con i mezzi moderni… Che salga un’ondata di grazia che si diffonda su tutte le persone che lavorano nell’apostolato affinché Gesù Maestro Via e Verità e Vita entri nella società e nel mondo…».

La Regina degli Apostoli tutti protegga e per tutti sia Madre dolcissima.

www.reginapostolorum.com

“Non muri, ma ponti!”

E’ lo slogan che le Figlie di Maria Ausiliatrice della Comunità Maria Ausiliatrice di Pavia, dell’Ispettoria Lombarda Sacra Famiglia (ILO), avevano pensato per vivere la Quaresima insieme agli studenti della Scuola Maria Ausiliatrice di Pavia ma, dal momento che gli studenti per l’emergenza coronavirus non possono recarsi a scuola, hanno pensato di costruire un ponte virtuale che parte dalla Comunità per raggiungere tutte le famiglie.

L’idea è venuta guardando il video dell’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, in cui, mentre afferma che tutto è sospeso – le attività, gli incontri, le celebrazioni – invita sacerdoti, religiosi e religiose e diaconi permanenti dell’Arcidiocesi ambrosiana a raggiungere la gente nelle proprie case con nuove modalità comunicative. Perché non provare a farlo utilizzando un mezzo tipico del Carisma Salesiano che è la Buonanotte?

Così ogni sera le FMA della Comunità si alternano davanti alla videocamera, raccontando qualcosa che sta loro a cuore. In realtà, questa iniziativa fa bene prima di tutto Comunità perché, nonostante le circostanze impongano di rimanere senza i bambini, i ragazzi, i giovani della scuola, con il cuore e la mente è “in uscita”, per essere vicina a tutte le famiglie con parole di conforto.

Per la Buonanotte, sono state scelte varie tematiche, tenendo conto della sensibilità di ciascuna FMA che ha deciso di mettersi in gioco: chi commenta il Vangelo della domeniche di Quaresima, chi racconta un episodio della vita di Don Bosco o propone la testimonianza di qualche missionaria, chi parla della sua vocazione religiosa, chi suggerisce qualche lavoretto per la festa del papà o per la Pasqua, chi condivide la ricetta di un dolce: ognuna ha dato via libera alla propria creatività.

La buonanotte si conclude recitando una breve preghiera per affidare a Maria questo momento difficile il mondo sta attraversando, nella certezza di essere sempre sotto il suo manto. Si tratta di un’iniziativa semplice, ma molto apprezzata da tante persone  che ringraziano per questa vicinanza concreta e scrivono messaggi di stima sulla pagina Facebook della scuola.

“Buone notizie” al tempo del Coronavirus

In questo particolare tempo di epidemia da covid-19, che costringe noi e l’intero pianeta a ritmare la vita quotidiana in modo nuovo e inconsueto, l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione è diventato una via privilegiata per dare la possibilità di condividere, di comunicare a distanza con la rete. “Io resto a casa” è lo slogan che ci accompagna, messo in atto dalle normative sanitarie, per evitare la diffusione del contagio. Con maggiore forza, rispetto ad altri tempi, attraverso le piattaforme digitali si è concretizzata per molti la possibilità di formazione a distanza, di lavoro agile, di acquisto on line, di utilizzo delle reti sociali per la condivisione tra amici, parenti, comunità religiose, parrocchie e anche per tenere unite le comunità di fede nella preghiera.

In questa ottica, come Usmi, proponiamo un’iniziativa di condivisione per far circolare “le cose positive” che si sono attivate o che si attiveranno nelle nostre comunità e nelle Congregazioni…..

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