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Eventi

Tavolo di dialogo

In occasione della Giornata internazionale della donna una proposta per riflettere sulla vita religiosa e “abbracciare il futuro con speranza”.

Partecipano all’incontro padre Amedeo Cencini e suor Antonietta Potente.

Depliant

Giovani e donne consacrate: distanza e prossimità. Passi comuni nel post-Sinodo

Reverenda e carissima Madre,

sono lieta di comunicarLe la convocazione della 66ª Assemblea nazionale che avrà luogo   dal 10 al 12 aprile 2019 presso l’SGM Conference Center in Via Portuense, 741 – 00148 Roma.
 
Spero saremo numerose a questo appuntamento, perché l’INCONTRO è in sé stesso un evento significativo che rafforza la comunione tra noi come USMI, rinnova la nostra speranza, la nostra gioia vocazionale e il nostro slancio missionario.

In attesa di incontrarci per questo importante appuntamento annuale, chiedo al Signore di benedire ognuna di voi e le vostre Congregazioni. Sentiteci, con le sorelle del Consiglio di Presidenza, in comunione profonda nella preghiera, con gratitudine e affetto fraterno.

Lettera di convocazione

Programma

Scheda di iscrizione on line

I cambiamenti climatici, minaccia per la pace

 I drammatici effetti dei cambiamenti climatici in atto in tutti i Paesi impongono un “intervento urgente” a livello globale, soprattutto per le nazioni più povere: in gioco non sono solo vite umane e risorse materiali, ma anche la pace e la sicurezza internazionale. È il monito rilanciato da mons. Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede all’Onu, intervenuto a New York a un dibattito dedicato a questo tema.

Gli effetti del surriscaldamento globale – ha rilevato il presule – cominciano già a vedersi, soprattutto nei Paesi più poveri, quelli che pagano il costo più elevato dei cambiamenti climatici, come confermato da recenti studi. Il delegato vaticano ha citato, tra gli altri, il caso del Lago Ciad, dove la crescente scarsità di acqua sta provocando un massiccio spostamento di popolazioni e l’aumento dei conflitti, terreno fertile per l’espansione dell’estremismo.

Urge “un’azione immediata”

Per prevenire le molteplici conseguenze dell’innalzamento delle temperature nella nostra casa comune, ma anche per disinnescare i suoi effetti sulla pace e la sicurezza mondiale – ha sottolineato mons. Auza – occorre dunque “un’azione immediata” lungo le direttrici indicate dall’ultimo Rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC). In concreto, si tratta di potenziare la governance a vari livelli, migliorare l’efficacia delle istituzioni, promuovere l’innovazione tecnologica, rafforzare gli strumenti politici e i finanziamenti al clima e consentire cambiamenti di stili di vita e comportamento.

Papa Francesco chiama tutti a una “conversione ecologica”

Queste azioni – ha ricordato mons. Auza – fanno parte di quella “conversione ecologica” sollecitata da Francesco e che interpella la comunità internazionale e ogni persona. In conclusione, l’Osservatore permanente ha quindi rilanciato l’appello del Papa “a un impegno più deciso da parte degli Stati a rafforzare la collaborazione nel contrastare con urgenza il preoccupante fenomeno del riscaldamento globale”. “La nostra incapacità di agire”, ha concluso, costringerà “i più vulnerabili a lottare per il cibo e a scatenare guerre per l’acqua”.

 

Fonte: Lisa Zengarini – Città del Vaticano

 

Insieme contro la tratta

L’8 Febbraio 2019 accendiamo una luce contro la tratta, per celebrare la V edizione della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone che quest’anno avrà come tema: “Insieme contro la tratta”.

La prima edizione della GMPT è stata celebrata l’8 febbraio 2015, per volontà di Papa Francesco, che nel 2014 ha incaricato le Unione Internazionale delle Superiore e dei Superiori Generali (UISG/USG) di promuovere tale giornata.

In questi anni, riunirci in preghiera ha facilitato la collaborazione e il superamento dei confini entro i quali operiamo, dediti ai nostri progetti che, seppur molto importanti, rischiano di farci chiudere in noi stessi. Il grande dramma della tratta ci impone di oltrepassare ogni barriera per unire le forze e collaborare per il bene comune.

Il 12 Febbraio scorso, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza un gruppo di giovani e di rappresentanti delle organizzazioni promotrici della Giornata Mondiale di Preghiera, tra cui anche l’Usmi Nazionale. In questa occasione ha regalato una preghiera molto bella che potete scaricare, tradotta in diverse lingue, dal nostro sito. Sollecitato dalle domande dei giovani, Papa Francesco ha ricordato quanto fosse importante affrontare le cause profonde della tratta e si è augurato “che possiate inviare un messaggio ai leader ad ogni livello di governo, del mondo degli affari e della società, chiedendo l’accesso a un’istruzione di qualità e quindi a un’occupazione giusta e sostenibile.” Questo richiede azioni coordinate ad unire tutte le nostre forze. “Insieme contro la tratta” è l’invito rivolto a tutte e a tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità.

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Per approfondimenti e per scaricare materiale di documentazione consultare i seguenti siti: Talitha kum – Rete Internazionale della Vita Consacrata: www.talithakum.info Giornata di preghiera 8 febbraio 2019: www.preghieracontrotratta.org

 

Un po’ di storia

La prima edizione della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione Contro la Tratta di Persone (GMPT) è stata celebrate l’8 febbraio 2015, per volontà di papa Francesco, che nel 2014, ha incaricato le Unione Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali (UISG/USG) di promuovere tale giornata. La lettera della Segreteria di Stato  è la risposta a richieste fatte da religiose impegnate da anni contro la tratta, che hanno dato voce ad organizzazioni che da anni già celebravano in questa data la giornata contro la tratta.

Fin dall’inizio Talitha Kum, la rete mondiale della vita consacrata impegnata contro la tratta di persone (UISG), ha assunto il coordinamento del gruppo di organizzazioni partner che preparano la giornata a livello internazionale. Le organizzazioni sono: Dicastero per la Vita Consacrata, Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, Pontificio Consiglio dei Migranti e Popoli Itineranti, Accademia delle Scienze Vaticane, Caritas Internationalis (CI), Unione Internazionale delle Associazioni Femminili Cattoliche (WUCWO) e gruppo di lavoro contro la tratta della commissione giustizia e pace della UISG/USG (ATWG). 

La prima GMPT è stata presentata il giorno 3 febbraio 2015 alla stampa internazionale tramite una conferenza stampa. Le azioni su Roma sono state: una veglia di preghiera, una celebrazione eucaristica e la partecipazione con striscioni alla preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro, durante la quale papa Francesco ha ricordato l’evento, rivolgendo queste parole: 

“Cari fratelli e sorelle, oggi, 8 febbraio, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, la Suora sudanese che da bambina fece la drammatica esperienza di essere vittima della tratta, le Unioni Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali degli istituti religiosi hanno promosso la Giornata di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone. Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga, una piaga indegna di una società civile. Ognuno di noi si senta impegnato ad essere voce di questi nostri fratelli e sorelle, umiliati nella loro dignità. Preghiamo tutti insieme. 

(Papa Francesco, Angelus Domini 8 Febbraio 2015)

 

Veglia di preghiera

Appuntamenti a Roma

Giovani, Dio vi chiama e cammina con voi

Il 2019 si è aperto all’insegna e sotto gli auspici della pace, della preghiera per l’unità dei cristiani, e con una attenzione particolare ai giovani, la vera speranza di futuro. Tre appuntamenti; tre eventi che interpellano tutti; tre proposte di impegno per allargare i nostri spazi mentali e religiosi, per sentirci cittadini del mondo, solidali con tutti.

“La Giornata Mondiale della Gioventù è un evento internazionale e multilingue, di cultura e formazione e si celebra a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019. Coinvolgerà giovani di ogni età, lingua, cultura e nazioni diverse. Il tema è stato tratto dal versetto del Vangelo di Luca: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (1,38). E Il logo rappresenta Maria come mezzo per conoscere Gesù, rappresentato con una croce.

Nel logo sono stilizzati anche il canale, uno dei simboli del Paese, e cinque puntini bianchi simboleggianti i pellegrini provenienti dai cinque continenti. L’Inno ufficiale della GMG è stato composto da Abdiel Jiménez, panamense. E’ in lingua spagnola, ma verrà cantato in diverse lingue. La versione in italiano è stata realizzata da Mons. Marco Frisina.

Nel messaggio per la Giornata mondiale della Gioventù il Papa ha commentato il versetto di Lc 1,38 in quattro paragrafi. E con essi ha ricordando ai giovani che il Signore, la Chiesa, il mondo, aspettano anche la loro “risposta alla chiamata unica che ognuno ha in questa vita”.

  • Non temere!. L’improvvisa apparizione dell’angelo e il suo misterioso saluto: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28), hanno provocato un forte turbamento in Maria. …L’angelo, leggendo nel profondo del suo cuore, le dice: “Non temere!”.

“Dio legge anche nel nostro intimo. Egli conosce bene le sfide che dobbiamo affrontare nella vita, soprattutto quando siamo di fronte alle scelte fondamentali da cui dipende ciò che saremo e ciò che faremo in questo mondo. È il “brivido” che proviamo di fronte alle decisioni sul nostro futuro, sul nostro stato di vita, sulla nostra vocazione. In questi momenti rimaniamo turbati e siamo colti da tanti timori… Nei momenti in cui dubbi e paure affollano il nostro cuore, si rende necessario il discernimento. Discernimento che diventa indispensabile quando si tratta della ricerca della propria vocazione…. Il discernimento consiste soprattutto nell’aprirsi all’Altro che chiama… Dio bussa alla porta dei nostri cuori, come ha fatto con Maria, desideroso di stringere amicizia con noi attraverso la preghiera, di parlarci tramite le Sacre Scritture, di offrirci la sua misericordia nel sacramento della Riconciliazione, di farsi uno con noi nella Eucaristia.

  • Maria! “Il primo motivo per non temere è che Dio ci chiama per nome. … Quando chiama per nome una persona, Dio le rivela al tempo stesso la sua vocazione, il suo progetto di santità e di bene, attraverso il quale quella persona diventerà un dono per gli altri e che la renderà unica. E quando il Signore vuole allargare gli orizzonti di una vita, sceglie di dare alla persona chiamata un nuovo nome, come fa con Simone, chiamandolo “Pietro”.

“Cari giovani, l’essere chiamati per nome è dunque un segno della nostra grande dignità agli occhi di Dio, della sua predilezione per noi. E Dio chiama ciascuno di voi per nome. Voi siete il “tu” di Dio, preziosi ai suoi occhi, degni di stima e amati (cfr Is 43,4). Accogliete con gioia questo appello che Egli rivolge a voi chiamandovi per nome”.

  • Hai trovato grazia presso Dio. Il motivo principale per cui Maria non deve temere è perché ha trovato grazia presso Dio. La parola “grazia” ci parla di amore gratuito, non dovuto… Anche in futuro ci sarà sempre la grazia di Dio a sostenerci, soprattutto nei momenti di prova e di buio… La presenza continua della grazia divina ci incoraggia ad abbracciare con fiducia la nostra vocazione, che esige un impegno di fedeltà da rinnovare tutti i giorni… L’aver “trovato grazia ai suoi occhi” significa che il Creatore scorge una bellezza unica nel nostro essere e ha un disegno magnifico per la nostra esistenza. Questa consapevolezza non risolve certamente tutti i problemi o non toglie le incertezze della vita, ma ha la forza di trasformarla nel profondo”.
  • Coraggio nel presente. “Dalla certezza che la grazia di Dio è con noi proviene la forza di avere coraggio nel presente: coraggio per portare avanti quello che Dio ci chiede qui e ora, in ogni ambito della nostra vita; coraggio per abbracciare la vocazione che Dio ci mostra; coraggio per vivere la nostra fede senza nasconderla o diminuirla. …

La grazia di Dio tocca l’oggi della vostra vita, vi “afferra” così come siete, con tutti i vostri timori e limiti, ma rivela anche i meravigliosi piani di Dio! Voi giovani avete bisogno di sentire che qualcuno ha davvero fiducia in voi: sappiate che il Papa si fida di voi, che la Chiesa si fida di voi! E voi, fidatevi della Chiesa! Alla giovane Maria fu affidato un compito importante proprio perché era giovane. Voi giovani avete forza, attraversate una fase della vita in cui non mancano certo le energie. Impiegate questa forza e queste energie per migliorare il mondo, incominciando dalle realtà a voi più vicine” (AP).

 

40 i missionari uccisi nel mondo nel 2018

Un bilancio amaro, riportato dall’indagine realizzata dall’Agenzia Fides, che tirando le somme dell’anno appena passato fa il conto di missionari uccisi nel mondo: 40, quasi il doppio rispetto ai 23 dell’anno precedente. Nella maggior parte dei casi, sacerdoti. L’indagine utilizza il termine “missionario” facendo riferimento a tutti i battezzati, in considerazione del fatto che «in virtù del battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario. Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione», spiegano citando le parole di Evangelii Gaudium, al numero 120. Del resto «l’elenco annuale di Fides ormai da tempo non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto ma cerca di registrare tutti i battezzati impegnati nella vita della Chiesa morti in modo violento, non espressamente “in odio alla fede”». Per questo, chiariscono i curatori della ricerca, «si preferisce non utilizzare il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro».

Secondo i dati raccolti da Fides, dunque, nel 2018 sono stati uccisi 35 sacerdoti, 1 seminarista, 4 laici. Dopo otto anni consecutivi in cui il numero più elevato di missionari uccisi era stato registrato in America, nel 2018 è l’Africa ad essere al primo posto di questa tragica classifica: nel continente infatti sono stati uccisi 19 sacerdoti, 1 seminarista e 1 laica, per un totale di  21 vittime. In America sono stati uccisi 12 sacerdoti e 3 laici, per un totale di 15. In Asia sono stati uccisi 3 sacerdoti. In Europa infine è stato ucciso 1 sacerdote.

Anche quest’anno molti missionari hanno perso la vita durante tentativi di rapina o di furto, compiuti anche con ferocia, «in contesti sociali di povertà, di degrado, dove la violenza è regola di vita, l’autorità dello stato latita o è indebolita dalla corruzione e dai compromessi, o dove la religione viene strumentalizzata per altri fini». Una testimonianza in più del fatto che ad ogni latitudine sacerdoti, religiose e laici condividono la vita quotidiana con la gente comune, portando la loro testimonianza evangelica di amore e di servizio per tutti, come segno di speranza e di pace, cercando di alleviare le sofferenze dei più deboli e alzando la voce in difesa dei loro diritti calpestati, denunciando il male e l’ingiustizia. «Anche di fronte a situazioni di pericolo per la propria incolumità, ai richiami delle autorità civili o dei propri superiori religiosi, i missionari sono rimasti al proprio posto, consapevoli dei rischi che correvano, per essere fedeli agli impegni assunti».