Esse sono una sfida che Dio lancia all’uomo perché “non si conformi alla mentalità del suo tempo” (cfr Rm 12,2), ma sappia guardare in alto, elevarsi, ascoltare e accettare quel messaggio controcorrente della “sequela Christi”, a volte addirittura sconcertante e provocatorio.
“Le beatitudini sono in qualche modo la carta d’identità del cristiano, che lo identifica come seguace di Gesù, affrontando i dolori e le angosce del nostro tempo con lo spirito e l’amore di Gesù. In tal senso, potremmo indicare nuove situazioni per viverle con spirito rinnovato e sempre attuale:
beati coloro che sopportano con fede i mali che altri infliggono loro e perdonano di cuore;
beati coloro che guardano negli occhi gli scartati e gli emarginati mostrando loro vicinanza;
beati coloro che riconoscono Dio in ogni persona e lottano perché anche altri lo scoprano; beati coloro che proteggono e curano la casa comune;
beati coloro che rinunciano al proprio benessere per il bene degli altri;
beati coloro che pregano e lavorano per la piena comunione dei cristiani…
Tutti costoro sono portatori della misericordia e della tenerezza di Dio , e certamente riceveranno da Lui la ricompensa meritata” .
(Papa Francesco, omelia a Malmö durante il viaggio apostolico in Svezia, 1 novembre 2016)