Via Giuseppe Zanardelli, 32

00186 Roma - Italia

+39 06 6840051

Fax +39 06 56561470 segreteria@usminazionale.it

Primo Piano

Primo incontro dei "Sabati Culturali"

Io sono una missione su questa terra – Primo incontro dei Sabati culturali

Alla vigilia della 93ª Giornata missionaria mondiale, sì è svolto il primo incontro dei “I sabati culturali”, una proposta – promossa dal Centro Studi – che cerca di andare alle “frontiere” dove si generano le sfide della storia presente, per ripensare la relazione tra Vita Religiosa e intelligenza cristiana nel mondo di oggi, sulle linee del Magistero di Papa Francesco.

L’incontro – dal titolo Io sono una missione su questa terra -a due voci, un profeta e una testimone, padre Alex Zanotelli e madre Simona Brambilla, è stato denso nei contenuti e ricco di suggestioni. Padre Alex impossibilitato a partecipare per un’improvvisa indisposizione, ha inviato un messaggio, dal quale si è evidenziato tutta la sua carica profetica e la sua schiettezza nel denunciare, lottare per le situazioni di povertà e di ingiustizia “di questo mondo oggi dominato da un sistema economico-finanziario che permette a pochi di avere tutto a spese di molti morti di fame” e la testimonianza di vita evangelica. Impegnato fino al 2001 a Korogocho, lo slum più degradato di Nairobi, baraccopoli che lui stesso definì “un sotterraneo della vita e della storia” p. Alex svolge oggi la sua missione nel rione Sanità di Napoli, un quartiere molto popolato, dove le miserie e la creatività del popolo napoletano trovano piena cittadinanza. Il suo invito a “darci da fare” nasce dal fatto che il missionario/a è “marcato dal fuoco” e quindi impegnato a “illuminare, benedire, vivificare, guarire, liberare” (EG 273), oggi “in un mondo, in una cultura dominato da un Sistema economico-finanziario che permette a pochi di avere tutto a spese di molti, e che sta ammazzando per fame e per guerra e sta creando il disastro dei profughi e migranti”. Dunque, è tempo di “camminare con gli impoveriti del sud del mondo”.

Madre Simona Brambilla, superiora generale delle Missionarie della Consolata, nella sua articolata comunicazione esperienziale, ha fatto emergere tutta la ricchezza della missione “dal volto e dallo stile femminile” del suo Istituto, nato 109 anni, “tra coloro che non sono cristiani”. Nel ricordare suor Leonella Sgorbati e la beata Irene Stefani, la prima uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006 da estremisti islamici, suor Irene morta in Kenya il 31 ottobre 1930 per aver contratto la peste. “È nel martirio, ha detto, che la missione trova il vertice della sua vocazione”.

Le sue parole hanno tracciato una via per riscoprire la missione come una relazione d’amore, una relazione spirituale perché solo chi ama, ha affermato, può mettersi in movimento, si dona all’altro ed è capace di relazioni che generano vita. La missione è dono dello Spirito Santo che accende “quel fuoco” per rendere capaci di riconoscere che “ogni essere umano è oggetto dell’infinita tenerezza del Signore ed Egli stesso abita nella sua vita” (EG 274).