Vegliare non significa avere materialmente gli occhi aperti,
ma avere il cuore libero e nella direzione giusta,
cioè disposto al dono e al servizio.
Questo è vegliare!
Il sonno da cui dobbiamo svegliarci
è costituito dall’indifferenza, dalla vanità,
dall’incapacità di instaurare rapporti genuinamente umani,
dell’incapacità di farsi carico del fratello solo,
abbandonato o malato.
L’attesa di Gesù che viene si deve tradurre dunque,
in un impegno di vigilanza.
Si tratta anzitutto di meravigliarsi davanti l’azione di Dio,
alle sue sorprese e di dare a Lui il primato.
Vigilanza significa anche, concretamente,
essere attenti al nostro prossimo in difficoltà,
lasciarsi interpellare dalle sue necessità,
senza aspettare che lui o lei ci chieda aiuto,
ma imparare a prevenire, ad anticipare,
come fa sempre Dio con noi.
Maria, vergine vigilante e Madre della speranza, ci guidi in questo cammino,
aiutandoci a rivolgere lo sguardo verso “il monte del Signore”,
immagine di Gesù Cristo,
che attira a sé tutti gli uomini e tutti i popoli.
Papa Francesco