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Primo Piano

Querida Amazonia

I 4 sogni di Francesco per l’Amazzonia

“Sogniamo per e con l’Amazzonia”. È la strada che, per suor Augusta de Oliveira, vicaria generale delle Serve di Maria Riparatrici, il Papa indica con “Querida Amazonia”. Con parole ricche d’amore e di gratitudine sr Augusta, la cui Congregazione è presente da 100 anni nelle Regione Panamazzonica, riprende l’esortazione del Papa a impegnarsi per i diritti dei più poveri, degli indigeni, degli afroamericani, delle donne, del popolo che lavora nelle campagne e nelle città: in tutti quegli scenari che il Sinodo dell’ottobre scorso ha portato, con decisione, allo sguardo della Chiesa. E’ importante il protagonismo dei laici, serve coraggio missionario e profetico, ricorda richiamando le esperienze della REPAM, la Rete ecclesiale Panamazzonica, e di altre associazioni e definendole “un grido per la vita”.
Da donna, nel suo cuore risuonano con commozione le parole del Papa sulla presenza di donne “forti e generose” che hanno tenuto in piedi la Chiesa in quei luoghi, trasmettendo la fede quando anche per decenni “nessun sacerdote passava da quelle parti”. E assicura che le donne continueranno il loro impegno in difesa della vita minacciata in Amazzonia, perché la presenza femminile si incontra nelle frontiere più remote. La religiosa richiama le tante vite donate dai missionari sul suolo amazzonico, sacerdoti, consacrati e laici.
Alla conferenza stampa di presentazione dell’Esortazione post sinodale, diverse volte torna, in particolare, la testimonianza di suor Dorothy Stang, uccisa da criminali esattamente 15 anni fa ad Anapu, in Brasile, proprio per il suo impegno contro la deforestazione. Sempre al fianco di contadini ed operai, morì con la sola Bibbia fra le mani. Le parole di suor Augusta sono di gratitudine al Papa per questo cammino sinodale che ha aperto processi grazie ai quattro pilastri, cioè i quattro “sogni”, quello sociale, culturale, ecologico e soprattutto pastorale.
Francesco espone i suoi argomenti articolandoli non in quattro «temi» o «argomenti», ma in quattro «sogni», che hanno una loro corrispondenza con le cinque «conversioni» delle quali ha scritto il Documento finale.

Il sogno unisce una calda connotazione affettiva e interiore a questioni che sono a volte davvero spinose e complesse. Scrive:

Sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa.

Sogno un’Amazzonia che difenda la ricchezza culturale che la distingue, dove risplende in forme tanto varie la bellezza umana.

Sogno un’Amazzonia che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna, la vita traboccante che riempie i suoi fiumi e le sue foreste.

Sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici» (n. 7).