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54ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

“Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia.

MEMORIA E COMUNICAZIONE. La vita si fa storia

Si celebra il 24 Maggio c.a. la 54ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che come tema di riflessione “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia.

Memoria: uno degli strumenti importanti che abbiamo in dotazione dalla nascita. Impercettibile al nostro occhio, ma fondamentale per la vita personale e di relazione. E’ come un bagaglio che mentre custodisce il proprio vissuto, accoglie quanto gli si offre, lo capta, lo fissa e lo tiene pronto per essere richiamato. E’ uno strumento duttile, che ha la capacità di incrementare quanto già immagazzinato, e di richiamarlo all’uopo. Non lo si percepisce se non quando ne abbiamo bisogno; si indebolisce e deteriora quando non lo si cura oppure a motivo dell’età e di malattie. debilitanti Ad esso ricorriamo sovente, sia che si tratti di memoria visiva o uditiva, motoria o iconica, procedurale o semantica, a breve termine o a lungo termine.

La vita si fa storia

E’ nella memoria che ha le sue basi l’uso del linguaggio, la coesione degli affetti, il progredire della conoscenza e del bagaglio culturale. E’ essa che influenza la vita di relazione, la comunicazione, i sentimenti di empatia e di stima, di riconoscimento di quanto vissuto; è essa che ci spinge in avanti, a migliorare la propria vita, il proprio lavoro, i rapporti di amicizia e/o di parentela. Attraverso la memoria si consegnano “storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione a un’altra”. Senza di essa ci sarebbe bisogno di ricominciare sempre daccapo e non ci sarebbe possibilità di migliorare la vita personale e sociale.

La memoria è l’oggetto attorno a cui si concentra il tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 2020. Il tema scelto da papa Francesco, tratto dal Libro dell’Esodo, “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Es 10,3). La vita si fa storia”, sottolinea come sia prezioso il patrimonio della memoria nella comunicazione. La quale è chiamata a mettere in connessione, attraverso il racconto, la memoria con la vita. Non può esserci futuro senza radicamento nella storia. E’ la storia, quella vissuta e costruita che dovremmo trasmettere alle prossime e future generazioni. attraverso testimonianza di vita e le molteplici modalità di comunicazione, dal linguaggio visivo a quello artistico e religioso. Essa è indispensabile per costruire ponti, per condividere la bellezza della natura e della vita, la bellezza di essere fratelli perché figli di uno stesso padre, perciò soggetti da rispettare e da amare.

La persona al centro

Nel messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali il Papa pone al centro delle sue riflessioni la persona con le sue relazioni e la sua innata capacità di comunicare. E chiede di fare della comunicazione uno strumento per eliminare divisioni, per alimentare la fratellanza, per costruire ponti tra le persone, le comunità civili politiche e religiose, i popoli e le nazioni.

La comunicazione nasce e si alimenta della vita, quella vita che si fa storia e che è capace di rompere strutture costruite su lotte per il potere; di abbattere ponti. Un compito non facile, ma non impossibile a realizzarsi. Lo ha fatto il Signore Gesù nella sua vita terrena; lo hanno realizzato missionari e apostoli del Vangelo, i martiri che non hanno risparmiato la propria vita per trasmettere quella linfa vitale emanante dalle parole e dalla vita del Cristo.

Costruire ponti, alimentare positività nelle relazioni, abbattere barriere divisorie in un tempo in cui, dimentichi della storia vissuta, pare ci si impegni a creare motivi di lotta e di guerre, potrebbe apparire o essere l’utopia di papa Francesco e di quanti seguono le sue orme: giovani e meno giovani, animati del desiderio di bene per i popoli e le nazioni, per le singole persone e le comunità, per i cristiani e per quanti non si riconoscono nel messaggio cristiano. Utopia che appartiene a ogni persona che accoglie, vive e trasmette i valori evangelici. Valori che varcano spazi e frontiere e che hanno una forza trasformatrice inimmaginabile.

Leggi il testo del Messaggio del Papa