Per introdurre brevemente questo Documento elaborato dal Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale attirerò l’attenzione sul titolo, che evoca il cammino che siamo chiamati a percorrere insieme per prenderci cura della terra e della sua popolazione. Mi limiterò a tre riflessioni personali.
- La prima riflessione colloca questa pubblicazione in un contesto particolare: quello di una crisi sanitaria e sociale che amplifica la crisi ecologica e morale messa in luce dall’Enciclica Laudato si’. In effetti, viviamo l’esperienza della fragilità, nel nostro corpo, come nei nostri legami, nelle nostre prassi assistenziali, nel nostro modo di pensare e di vivere lo sviluppo economico e sociale. Questa esperienza di vulnerabilità produce inevitabilmente paura e inquietudine nei confronti del futuro. L’appello dell’Enciclica Laudato si’ ad “ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” non mira a dilatare la paura, ma a proporre un cammino di conversione. Lo sappiamo, questo cammino esiste unicamente grazie a coloro che lo percorrono. Oggi, Laudato si’ può produrre i frutti della conversione unicamente se dei testimoni proseguiranno il cammino che è stato tracciato da questa Lettera. “Testimoni” vuol dire “coloro che trasmettono”, “coloro che propongono”, “coloro che decidono e si decidono ad agire”. Chi sono questi testimoni? Sono gli attori della vita economica e politica; sono le comunità locali, con la loro memoria e le loro speranze, sono le chiese; sono i giovani ma anche gli anziani, in quando, come dice papa Francesco nell’Esortazione Christus vivit, affinché i giovani possano sognare il mondo di domani, occorre che gli anziani continuino a sognare anche il mondo di oggi. Abbiamo bisogno di illuminare i cammini pratici di attuazione di Laudato si’. È a questa pedagogia che il Documento “In cammino per la cura della casa comune. A cinque anni dalla Laudato si’ ” intende contribuire.
- L’esperienza che viviamo quotidianamente in seno al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ci mostra che il programma e la costruzione dell’Enciclica Laudato si’. propongono, di per sé, un’andatura. Si tratta, prima di tutto, di posare lo sguardo sul mondo in cui viviamo – e nel quale alcuni “sopravvivono”. Guardare, ascoltare e lasciarsi toccare da ciò che viviamo e da coloro con cui viviamo.
Guardare e lasciarsi toccare da una terra che soffre in silenzio e la cui sofferenza è direttamente legata all’attività umana, così come alla sregolatezza climatica, che questa attività ha provocato.
Incontrare una comunità umana ferita dalle crescenti disuguaglianze e da una conflittualità sempre più forte.
Contemplare la bellezza e la promessa di ciò che ci è stato affidato nella Creazione del Padre e nell’amore del Cristo.
Agire e decidere a favore di un altro sviluppo che non si definisca più come un “sempre di più” e una “fuga in avanti”, che consuma tutte le forme di vita.
Educare mediante il dialogo e le prassi quotidiane della sobrietà. La presentazione di qualche “buona prassi” implica risvegliare altre iniziative educative e comunitarie. Qui penso all’iniziativa dei giovani in Argentina (“Cuidadores de la casa común”) o in Africa (con la CYNESA).
Infine, celebrare, ovvero fare memoria della promessa iscritta in ciascuno di noi, con i suoi talenti ed esperienze. E offrire ciò che abbiamo condiviso: le nostre pene e la gioia semplice, ma forte, della solidarietà.
Per compiere questo cammino, siamo chiamati a rivisitare i luoghi della nostra attività umana: il rapporto con gli elementi (l’acqua, la terra e gli oceani), la biodiversità, il lavoro, l’economia, la finanza, la vita delle comunità locali e il pianeta, il locale e il globale. Si tratta di osare uno sviluppo integrale che si ispiri all’ecologia integrale: questa nuova armonia con la terra, con gli altri e con se stessi. Questo cammino è, in effetti, un cammino per la vita e il futuro della vita, che impegna ogni persona e ogni comunità “fino a comprendere l’umanità intera” (Paolo VI, Popolorum Progressio, 1967). Come vivere quello che annunciamo, quando parliamo di dignità, di responsabilità condivisa, di bene comune e di priorità per i poveri (questi principi compongono la “Dottrina sociale della Chiesa”).
- Nell’introduzione del Documento “In cammino per la cura della casa comune”, siamo invitati a tenere a mente la preghiera pronunciata da Papa Francesco, il 27 marzo 2020, per implorare la fine della pandemia: “Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita”.
Evidentemente, questa guida non dispensa dal leggere l’Enciclica Laudato si’, che rimane la fonte di ispirazione e di iniziativa.
Laudato si’ è un cammino per gli attori del futuro. È importante sostenere i compagni di viaggio: questo è il senso di questo documento, che si vuole catechesi manifesta della conversione all’ecologia integrale.
Intervento del Rev.do Mons. Bruno Marie Duffé
alla Presentazione del Documento