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Un giusto FARE MEMORIA

Attente alla dimensione universale dell’annuncio, ci poniamo a servizio della vocazione missionaria della Chiesa con la disponibilità al servizio insita nella stessa consacrazione.
(Dalla Regola di vita Direttorio n. 80)
Con vivo senso di appartenenza alla Chiesa e alla sua vocazione missionaria ringraziamo il Signore per l’impegno di carità educativa vissuto dal nostro Istituto, le Orsoline di san Girolamo in Somasca, nel corso del tempo per annunciare e testimoniare il Vangelo in diversi contesti socioculturali, nella condivisione semplice, ma vera della vita dei poveri della terra, con una cura particolare per le donne e i bambini a tutela della loro dignità in cammini di promozione umana e di formazione cristiana.
In particolare in questo 2015 la nostra gioia e il nostro grazie per i 40 anni di missione in Brasile e per i 30 anni di missione nelle Filippine.
Questa la nostra vita e la nostra storia, accompagnata dalla protezione della beata madre Caterina e di madre Giuditta, nostre Fondatrici.
Grazie a tutte le nostre sorelle impegnate nell’annuncio missionario; grazie a tutte le persone che sostengono con la preghiera, con sacrifici, con progetti e gesti di carità il nostro impegno.
Questo il messaggio della loro superiora Generale – che si firma Madre Maria.
Quaranta e trenta anni di due singole storie, ma che si accomunano in unica storia di condivisione e di missione. Storie semplici, scrivono loro, ma appassionanti, cariche di idealità e di realizzazioni a favore dei più deboli, dei più poveri, dei derelitti e abbandonati, dei senza speranza. Esse hanno saputo leggere il Vangelo incarnandolo in ogni singola situazione, perché il Vangelo deve e può essere annunciato, solo se è stato vissuto nella realtà di ogni singola situazione.
Un Vangelo estraneo alla realtà non sarebbe più annuncio di Vangelo, ma mistificazione di esso.
Per questo possono scrivere: “Una storia piccola, periferica, ‘povera e umile’, ma ricca dei volti della gente e della preziosità di ogni incontro. Una storia capace di progetti e di parole di bene per rileggersi e gustare il sapore della condivisione. Una storia, che nella sua conclusione “lascia spazio alla poesia non per un fiabesco lieto fine, ma per percepire il fascino profondo della terra brasiliana, con i suoi ritmi e i suoi colori, con la bellezza delle sue culture e della diversità dei suoi volti, dei suoi paesaggi e dei suoi climi. Una storia: semplicemente una storia. Ma una storia vera”. (B.M.)