Marco Guzzi
L’insurrezione
dell’umanità nascente
pp. 302, € 17,00

Lo scrittore e filosofo Marco Guzzi, con questo testo, intende ritrovare i presupposti poetici e spirituali di un’Insurrezione che procede da tempo, ma che solo ora può essere compresa fino in fondo e quindi manifestarsi in modi adeguati alla radicalità e all’estremità dei tempi.
Si mette in luce l’incapacità del mondo tecnico occidentale, divenuto ormai globale, di esprimere un senso vitale e una direzione evolutiva del proprio sviluppo. Il moto di protesta è espresso da un’unica volontà generale di riprendere speranza provando a fare chiarezza. In questa fase di eclissi tutti siamo chiamati a riconoscere e a incarnare i tratti di un volto nuovo e inedito dell’uomo, e perciò a insorgere contro la figura morente che tuttora domina dentro le catastrofi che continua a produrre. La riflessione prende spunto da alcuni seminari tenuti nel 1995 dall’Autore, all’interno del Centro Internazionale Eugenio Montale di Roma. Si prova a rielaborare e ampliare alcuni pensieri, usando lo stesso tono colloquiale e intimistico sperimentato durante questi incontri. Lo scopo è quello di trasmettere un sapere intimistico e personale basato sull’esperienza e sull’emotività e costruire un dialogo e un confronto capace di porre in atto reciprocità, cammino comune, chiarezza di obiettivi e autentica volontà di conseguirli. Il sapere dell’Uomo Nascente, dell’uomo chiamato a risorgere, è infatti un conoscere trasformandosi, una conoscenza che richiede il coinvolgimento esistenziale del soggetto che conosce, la sua messa in gioco iniziatica.
Questa è l’Insurrezione da cui si vorrebbe muovere per scoprire e per ampliare la propria interiorità. Passare da un Io chiuso nelle proprie paure ad un Io che si scopre fin dall’origine in relazione con la Fonte del proprio essere. Nel testo si riportano alcuni versi che hanno l’obiettivo di innestare una profezia insurrezionale per l’umanità: aprire i cuori all’alterità. L’Io-Mondo ego-centrato è finito, è tempo di insorgere/risorgere dalle ceneri di una civiltà in stato terminale. Questo è anche l’auspicio che il pontefice ha voluto esprimere nella sua ultima Enciclica: Laudato si’. Un inequivocabile appello alla rivolta culturale, spirituale e politica contro il paradigma di una civiltà tecnocratica fuori controllo. Siamo ora chiamati al coraggio, ad una conversione-inversione radicale.
a cura di Romina Baldoni