Via Giuseppe Zanardelli, 32

00186 Roma - Italia

+39 06 6840051

Fax +39 06 56561470 segreteria@usminazionale.it

Title

Autem vel eum iriure dolor in hendrerit in vulputate velit esse molestie consequat, vel illum dolore eu feugiat nulla facilisis at vero eros et dolore feugait

20 marzo 2016

IF_Palme1La grande e santa settimana si inquadra tra due domeniche: la domenica delle Palme o della passione e la domenica di Pasqua o della resurrezione. In questa domenica la Chiesa commemora il Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale, entra nel Tempio rivelando con chiarezza la sua missione di vero pastore d’Israele, anche se questo – e Gesù lo sapeva bene – lo avrebbe portato alla morte.

La domenica prende il nome dalle palme, di cui parlano i vangeli (Mt 21,8 rami di alberi; Mc 11,8 fronde dei campi; Gv 12,13 rami di palma), come segno usato dalla folla per esprimere venerazione ed esultanza, mentre i discepoli gridavano l’acclamazione messianica: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna”. È il giorno dell’ingresso trionfale, ma anche quello che introduce alla fase finale della vita terrena di Gesù. La passione di Gesù nel racconto dell’evangelista Luca mette in risalto la dignità e la mitezza di Gesù il cui atteggiamento è di misericordia, di compassione con chi si unisce al suo dolore e di straordinario insegnamento per la forza amorosa del suo perdono.

La passione di Gesù che nel triduo pasquale trova il suo culmine, si snoda davanti ai nostri occhi e all’intelligenza della fede facendoci cogliere in alcuni personaggi ancora una volta la storia dell’uomo di ogni tempo.

Giuda: guardando la debolezza di Gesù, ha visto infranto i suoi progetti: Lo tradisce. Giuda sono io quando, in nome di nobili sentimenti, favorisco contese tra gruppi, quando abuso delle mie capacità, del mio prestigio, del mio potere per scatenare rivalse tra le persone.

Pilato: incontra Gesù e si fa appena sfiorare dalla sua presenza, non si coinvolge totalmente perché è importante per lui l’ascesa politica più della persona. Pilato riflette il mio bisogno di arrivare che soffoca la mia umanità e mi impedisce, talvolta, di essere persona libera e capace di liberare gli altri.

Le guardie: si incontrano lungo il cammini; sono persone che scaricano su Gesù le loro frustrazioni: Gesù non si difende e lascia fare.

Questa scena mi porta a rientrare in me stesso per ripensare aa eventuali soprusi perpetuati nei riguardi dei fratelli più deboli, oppure per perdonare quelli subiti.

Pietro: rinnega Gesù perché è confuso, frammentato, non capisce più chi è veramente quel Gesù che ha infranto tutti i suoi sogni. Gesù continua a offrire la sua amicizia anche a chi lo tradisce.

Anch’io talvolta mi ritrovo a essere compagno di viaggio di Pietro, a condividere le sue stesse infedeltà, il suo rinnegamento…Dio mi chiama a testimoniare la sua misericordia.

Maria: segue Gesù sul Golgota senza intralciare il cammino del Figlio in obbedienza alla volontà di Dio. Certamente non pensava che al suo primo sì ne sarebbero succeduti altri, fino al totale dono di sé a Dio sotto la croce.

Maria mi chiede con il suo esempio di essere come lei disponibile a Dio per costruire con lui la storia, di essere veicolo del suo amore infinito nelle piccole storie umane di ogni giorno, per essere il riflesso del Figlio suo nel mondo.

Gesù: mi aspetta per percorrere con lui la via della croce. È un tratto importante del suo cammino, è la narrazione visibile dell’amore di Dio per l’uomo, è l’itinerario proposto a ciascuno, per poter vivere in pienezza l’amore. Il percorso che porta alla croce, luogo della manifestazione dell’amore di Dio per l’umanità, l’altare del dono, non termina sul Golgota, va oltre. Esso introduce l’uomo alla speranza, lo rende testimone del Risorto da annunciare sulle strade del mondo.

Liberamente tratto da: Diana Papa,

Il Risorto sulle strade del mondo, Paoline, 2003