Non è qui, è risorto
Dal vangelo di Luca cap.24,1-12
Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
«La risurrezione di Cristo è «un fatto che riguarda tutta l’umanità, che si estende al mondo e ha un’importanza cosmica; dal valore universale di essa deriva il significato del dramma umano, la soluzione del problema del male, la genesi di una nuova forma di vita che si chiama ‘cristianesimo’» (Paolo VI, Pasqua 1964). Infatti, Gesù è risorto e ha vinto per sempre le forze del male e della morte infondendo così nel mondo e nella storia una nuova e sempre inesauribile forza di vita.
L’incontro che la pagina evangelica ci presenta racconta la faticosa ricerca di Maria di Madgala; una donna sensibile, piena di affetto che resta immobile presso il sepolcro vuoto e piange perché non può nemmeno sedersi vicino al corpo morto di Gesù. Lo cerca, ma il suo interminabile pianto, le sue lacrime le appannano la vista e il cuore impedendole così di vedere, di riconoscere il Signore che vivo, sta davanti a lei. Gesù con una voce suadente la chiama per nome ed ella subito risponde: Rabbunì, Maestro mio! confessando la sua fede, il suo amore. E il Signore le affida un messaggio: Non mi trattenere, ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro.
Maria è ormai invitata a cambiare perché Gesù, il Risorto, salendo al Padre compie la sua opera e resta tra noi con i doni perenni della sua presenza spirituale: pace e gioia.
Maria di Magdala ci rappresenta quando cerchiamo i segni del Risorto con speranze ristrette, presi come siamo dal nostro modo di intendere la presenza di Dio e del suo mistero.
Maria di Madgala è anche l’immagine di una società confusa e smarrita che vorrebbe capire le ragioni dei suoi mali, gli sbagli che ha commesso e fa fatica a cambiare rotta e a vivere la solidarietà e la fraternità. Il grido di Maria di Magdala: Ho visto il Signore! È il grido della comunità dei credenti che proclama la sua fede nella potenza della croce e della risurrezione che è più potente di tutti i mali.
Se accogliamo l’amore di Dio, diventiamo persone amate, perdonate, rinnovate dalla Pasqua e così infonderemo speranza e fiducia in questa nostra società. (S.D.)