“I tempi sono critici e l’unità della Chiesa deve costituire l’esempio di unità dell’umanità, lacerata dalle divisioni e dai conflitti”. Così ha scritto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I – al secolo Dimitrios Archondonis.- nell’Enciclica patriarcale e sinodale sulla prossima convocazione del Santo e grande Sinodo della Chiesa ortodossa, che è stata letta in tutte le chiese domenica 20 marzo, domenica dell’Ortodossia, grande Festa della Chiesa Ortodossa.
Il Patriarca nella sua lettera esprime il desiderio e l‘augurio che esso sia un segno in cui si dimostra che “la Chiesa ortodossa è una, santa, cattolica e apostolica, unita nei misteri e naturalmente nella divina eucarestia e nella fede ortodossa, ma anche nella sinodalità”.
In vista di esso e per un esito possibilmente ottimo è stato preparato per un lungo periodo di tempo, attraverso una serie di Commissioni preparatorie e Conferenze presinodali. Si voleva che i documenti che avrebbero riportato “le varie decisioni trasparissero all’unisono, e il suo motivo, perché si esprima ‘con una sola voce e con un sol cuore’”.
I temi di cui si occuperà il Sinodo sono “principalmente relativi a problemi della struttura e della vita esteriore della Chiesa ortodossa, che hanno bisogno di un immediato riassetto, come i temi riguardanti le relazioni dell’Ortodossia con il restante mondo Cristiano e la missione della Chiesa nella nostra epoca”. Egli, anche attraverso i molti e significativi viaggi a livello internazionale ha avuto la possibilità di conoscere le varie realtà umane, sociali, politiche ece di quelle riguardanti particolarmente la Chiesa ortodossa. Egli è convinto che “il mondo attende di udire la voce della Chiesa ortodossa su molti dei problemi che scottano, che riguardano l’uomo di oggi. Ma si ritiene necessario che la Chiesa ortodossa riassetti innanzitutto le cose di casa propria, prima di esprimere una parola al mondo, fatto che non ha cessato di essere considerato un suo dovere”.
Il Patriarca conclude il suo messaggio con un augurio e una preghiera: “Il fatto che l’ortodossia, dopo il passare di tanti secoli, esprima la sua sinodalità sul piano mondiale costituisce il primo e decisivo passo da cui si attende che, attraverso la grazia di Dio, non molto dopo ne seguano altri, attraverso la convocazione, se Dio vuole, di altri Sinodi Panortodossi… Annunciando queste cose a tutta la Chiesa ortodossa attraverso il mondo – conclude il Patriarca – auguriamo che il Signore Dio doni alla Sua Chiesa e a tutti voi abbondante grazia e benedizione e dia a tutto il mondo la pace sempre e in ogni modo”.
Questo Sinodo si celebrerà a Creta nei giorni 16-27 giugno 2016 e vi parteciperanno i responsabili di tutte Chiese autocefale. L’isola è stata scelta perché è sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli e presenta tutte le condizioni più favorevoli per un incontro di queste dimensioni e finalità. Un Concilio di queste dimensioni e obiettivi, effettivamente, non veniva convocato da oltre mille anni e ha esigiti tempi e modalità di preparazione molto lunghi, intensi; i preparativi hanno avuto inizi or sono decenni.
Il patriarca di Costantinopoli e viene riconosciuto come unico patriarca di Costantinopoli anche dalla Chiesa cattolica. La sede del Patriarcato è la Cattedrale di San Giorgio, nel Fanar, il quartiere greco di Istanbul. In Italia il Patriarcato è rappresentato dall’arcidiocesi ortodossa d’Italia. (B.M.)