Chi è il peccatore?
La marcata laicità presente nella società da alcuni decenni e ora amplificata e favorita dal proliferare e dalla potenzialità incisiva dei mezzi di comunicazione – quelli tradizionali e quelli del mondo digitale – ha prodotto un senso del peccato pressappoco evanescente. Pur presente nella storia umana dal suo principio – il cosiddetto ‘peccato ‘originale’ – ora la stessa parola è quasi scomparsa.
Peccatore è colui che, consapevolmente, sbaglia; non opera secondo quella perfetta legge umana che Dio, con amore e rispetto, ha depositato nel cuore di ognuno e/o trasgredisce ufficiali leggi umane – civili, ecclesiali, sociali – che mirano al bene di tutti.
Quale ammonimento allora? Gesù segue una prassi perfettamente conforme alle leggi della psicologia. Non aggredisce mai. Interroga. Racconta l‘evangelista Marco: “Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Gesù, che è Maestro e Signore, dà una lezione magistrale di come debba essere vissuta la terza opera di misericordia spirituale. Aiuta gli interlocutori a prendere coscienza della propria situazione e propone una norma evangelica. Stavano facendo un discorso di supremazia, di predominio. Erano in situazione di visibile discordanza. Il bambino, posto come modello, ha poche richieste, non ha grosse ambizioni; non ne è capace; chiede di poter amare i genitori e di ricevere amore da loro e da chiunque abbia relazioni nei suoi confronti. Così dovranno essere i suoi discepoli: non ricercatori affamati di gloria, dei primi posti, non esibizionisti, ma persone capaci d’amare. E con l’amore sbocceranno la dedicazione, il servizio, la tenerezza e l’affabilità, la pazienza e l’indulgenza.
Il peccato è tenebra e Gesù con l’adultera è particolarmente misericordioso. Non la condanna affatto. Anzi le domanda: “Nessuno ti ha condannata?”. “Nessuno, signore!”. Risponde lei ed Egli la lancia verso una nuova luminosa impostazione di vita: “Va e non peccare più”.
Nello stesso Orto degli ulivi, perché Giuda possa prendere coscienza di cosa sta facendo non lo aggredisce; lo interroga: “Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?”.
Simile atteggiamento Gesù lo tiene con i due discepoli di Emmaus, dopo la risurrezione. Mentre conversano e discutono animatamente, Gesù in persona si avvicina e cammina con loro. Sa cosa stanno dicendo, ma se lo fa dire. Li ascolta benevolo e poi interviene con parole forti, necessarie: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
In altro momento Gesù fa della correzione fraterna una descrizione dettagliata: “Se tuo fratello cade in peccato ammoniscilo tra te e lui solo; se ti ascolta hai guadagnato tuo fratello. Se non ti ascolterà prendi con te uno o due fratelli, perché ogni cosa sia risolta alla presenza di testimoni. Se rifiuta di ascoltarli dillo alla comunità” (Mt 18,15-17). E’ una preziosa indicazione di gradualità. L’umiliazione, la vendetta, la proliferazione di accuse non sono permesse. L’unico ideale motivante l’ammonizione è e deve essere l’amore, il voler bene, il solo bene dell’altro. Chi ama non si trastulla in discorsi evanescenti. Va al nocciolo.
Scrivendo ai Romani Paolo dirà: “Fratelli miei, sono convinto che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro” (Rm 15,14). In altra Lettera: “La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente. Ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza” (Col 3,16).
Sapienza, amore, bontà, tenerezza, compassione sono i valori con cui guardare una persona che sbaglia… E l’ammonimento sarà efficace.
Biancarosa Magliano, fsp