Via Giuseppe Zanardelli, 32

00186 Roma - Italia

+39 06 6840051

Fax +39 06 56561470 segreteria@usminazionale.it

Title

Autem vel eum iriure dolor in hendrerit in vulputate velit esse molestie consequat, vel illum dolore eu feugiat nulla facilisis at vero eros et dolore feugait

Misericordia ed economia

IF_economiaVorrei condividere con voi alcune riflessioni che, alla luce dell’Anno della Misericordia e in stretto legame con l’ambito economico, toccano da vicino il nostro vissuto personale e pastorale.

Ognuna di noi è consapevole dei rapidi mutamenti a livello economico, politico e sociale che stanno vivendo i nostri popoli. L’invito ripetuto di Papa Francesco a considerare come un grande male “la globalizzazione dell’indifferenza”, forse è per noi un invito a riflettere su ciò che possiamo vivere e proporre ai nostri contemporanei perché avvenga la “globalizzazione della solidarietà” e quindi vinca la misericordia.

Ci toccano da vicino le sofferenze di tanti migranti che si rivolgono all’Europa per trovare riparo dalle guerre e povertà e le reali difficoltà che affronta l’Europa per trovare la strada migliore per l’accoglienza e anche per la lotta al terrorismo. Se volgiamo lo sguardo all’Oriente, costatiamo anche lì tensioni politiche e grande diversità nel modo con cui gli Stati assicurano una politica sociale di pari opportunità, d’accoglienza e di lotta alla povertà. E in questi ultimi giorni seguiamo con preoccupazione nell’America Latina il clima teso, che scaturisce da realtà nazionali in reale difficoltà e in particolare nel Brasile che si trova in una profonda crisi politica che da qualche tempo grava sull’economia, già in difficoltà; ugualmente seguiamo la realtà del Venezuela che da anni lotta per far riemergere la democrazia e uscire da ciò che oggi si definisce come una crisi umanitaria per carenza di medicine e anche di cibo.

Ognuna di voi nel contatto quotidiano con tante realtà, avrà una visione senz’altro realista su ciò che si sta vivendo e senza dubbio si sente spronata personalmente e come comunità a dare il proprio contributo per lenire le ferite del nostro popolo e accogliere l’invito di Papa Francesco:

«In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo»[1].

del suo servizio al bene comune. Come tale, essa ha la responsabilità di aiutare a superare la complessa crisi sociale ed ambientale e di combattere la povertà”. Dunque, la Misericordia è componente imprescindibile di un’economia che sappia salvare se stessa tutelando la dignità dell’uomo e salvaguardando la casa comune facendosi carico delle due dimensioni inestricabilmente congiunte della sostenibilità sociale e di quella ambientale»[2].

Il 2 marzo c.a., nella Cattedrale di San Giusto martire – Diocesi di Trieste, ha avuto luogo un incontro significativo tenuto dal prof. Stefano Zamagni, ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna, sul tema “Misericordia e affari: due mondi separati. La proposta cristiana”. In quella sede il prof. Zamagni disse:

Ma cosa dice a noi oggi il mettere a confronto la Misericordia e l’economia? Possono andare insieme? Una risposta la troviamo in un dossier pubblicato dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti Italiani, intitolato: ”Misericordia ed Economia: utopia o binomio indispensabile?”. In questo documento essi fanno un’accurata analisi storica delle diverse teorie economiche, le ricadute in diverse Nazioni e fanno anche un’analisi fondata su statistiche. Alla fine però approdano a questa conclusione:

«Per chiudere con le parole che lo stesso Papa Francesco ha rivolto allo World Economic Forum 2016 di Davos, la visione di un capitalismo veramente fruttuoso per l’uomo è quella in cui “l’attività imprenditoriale è una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti, soprattutto se comprende che la creazione di posti di lavoro è parte imprescindibile e mondi separati. La proposta cristiana”. In quella sede il prof. Zamagni disse:

«E’ possibile coniugare i due aspetti. Il cristiano deve poter credere ad una tale declinazione perché in caso contrario si troverebbe al cospetto di un dilemma etico» Ma come si coniugano in pratica i due mondi separati? «Mirando intanto ad una nozione di giustizia finalizzata al bene, evitando la trappola del facile giustizialismo e stabilendo all’interno della sfera economica e imprenditoriale forme di relazioni interpersonali, in modo più attivo e umano»[3]

Concludo con le parole di Mons. Enzo Gerardi che, a mio avviso, sono una provocazione per il nostro vivere e propone la povertà evangelica nei diversi ambiti pastorali:

«La beatitudine della povertà si ottiene quando la vita si lascia plasmare dal dono, quando le cose non sono più tiranne, quando il cuore si è liberato dalla passione dell’avarizia e della cupidigia. Il passaggio dalla logica del possesso alla logica del dono ottiene ciò che l’uomo desidera dalla vita, vale a dire la beatitudine»[4]

sr Aminta Sarmiento Puentes, sjbp

[1] Misericordiæ Vultus, Bolla Pontificia di Papa Francesco, Roma 2015, n. 15

[2] Giovanni Castellani e Giovanni Ferri, «Misericordia ed economia: utopia o binomio indispensabile?» in Fondazione Nazionale Commercialisti, Roma 2016.

[3] Cardella Francesco, Il “matrimonio cristiano” tra gli affari e la misericordia, in Quotidiano il piccolo, Trieste, 4 marzo 2016.

[4] Gerardi Enzo, Le malattie dell’anima, EDB, Bologna 2013,133