Non aspettate di essere privati dell’informazione per difenderla
E’ il motto proposto quest’anno dai Reporters sans frontières per la “Giornata della libertà di stampa” che si celebra il 3 maggio di ogni anno. Le autorità somme a livello mondiale – il Segretario-Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e il Direttore Generale dell’UNESCO, Irina Bokova – hanno evidenziato l’importanza della libertà di stampa soprattutto in questo tempo in cui giornalisti di vari Paesi e di testate diverse stanno soffrendo persecuzioni. La Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, al n. 19, riconosce in questo diritto un valore “essenziale alla costruzione di una società libera e democratica”. Si tratta, in effetti, di un diritto fondamentale, “prerequisito per la protezione e la promozione di tutti gli altri diritti umani”. Inoltre esso necessita di un ambiente sicuro nel quale “tutti possano parlare liberamente e apertamente, senza timore di rappresaglie”.
Il 3 maggio 2016 ricorre il XX anniversario di questa importante giornata. Essa diventa pertanto una occasione per “rinnovare il nostro impegno in un’epoca irta di sfide”. Con inaudita frequenza – quasi ogni giorno – “la libertà di stampa affronta nuove minacce. Più di 600 giornalisti sono stati assassinati negli ultimi dieci anni e molti di loro erano corrispondenti in aree non interessate da conflitti”. Serpeggia inoltre un certo clima d’impunità parecchio dannoso: “ogni dieci casi di omicidio con vittima un giornalista, nove rimangono impuniti”. Troppi operatori nell’ambito dell’informazione “subiscono intimidazioni, minacce e violenza e molti altri ancora sono vittime di detenzione arbitraria e torture”.
“Di fronte a cotanta insicurezza e ingiustizia – asseriscono Ban Ki-moon e Irina Bokova – dobbiamo agire in maniera decisa”. Non a caso, il tema che l’UNESCO ha scelto per quest’anno è: “parlare senza timore: assicurare la libertà d’espressione in tutti i mezzi d’informazione”. Si cerca attraverso un’azione internazionale difendere “la libertà di espressione e la sicurezza di ogni giornalista, in ogni paese, spezzando così il circolo vizioso dell’impunità”.
Per raggiungere tali obiettivi si impegnano: “nel coordinamento delle iniziative, nell’attività di sensibilizzazione e nel supporto ai paesi che stanno implementando i principi internazionali e legiferando in favore della libertà di espressione e di informazione”.
E ciò valorizzando tutti i canali di informazione: stampata, orale, digitale, personale, mediale. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite e il Direttore Generale dell’UNESCO “hanno infine invitato i governi, la società civile e i singoli cittadini a fare del loro meglio per garantire la sicurezza di tutti i giornalisti. Tutti hanno una voce e tutti hanno il diritto di esprimersi liberamente e in sicurezza”. (B.M.)