Il 28 aprile c.a. presso il Centro San Lorenzo di Roma, è stata inaugurata la mostra avente come tema: “La buona strada. Testimoni della misericordia del Padre”. Vari enti sono stati i promotori di tale simpatica e interessante iniziativa: Azione Cattolica Italiana, Caritas italiana, Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) e Fondazione “Azione Cattolica Scuola di santità” Pio XI. E non è mancato il patrocinio del Comitato per il Giubileo straordinario della Misericordia. All’apertura sono intervenuti mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha tagliato il nastro di apertura, e Matteo Truffelli, Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.
L’evento ha la sua relazione ideale con la prossima Giornata mondiale della Gioventù, che si celebrerà a Cracovia, ma può essere illuminante e di testimonianza anche per i pellegrini che giungono a Roma in questo anno straordinario della misericordia. In essa figurano autentici testimoni della misericordia, a partire da molti giovani, che hanno approfondito, vissuto e testimoniato la propria fede all’interno dell’Azione Cattolica italiana e nel mondo.
Sono ben 53 i testimoni dei quali è presentato un breve profilo di vita e quello di santità, di una santità spicciola, quotidiana.
Basti citare Pier Giorgio Frassati che apre la Mostra, ed è stato il giovane che papa Francesco, quando è stato a Torino, ha indicato come esempio, figura esemplare per i giovani che si recheranno a Cracovia; e da san Giovanni Paolo II quando inaugurò il Centro San Lorenzo nel 1983. Altra figura straordinaria è Antonietta Di Meo, non facilmente ricordata. morta a 7 anni, dopo un vero calvario di sofferenza vissuto con eroismo autentico ‘per amore di Gesù’. Ci sono figure di martiri che hanno dato la vita per Cristo negli anni della persecuzione in Messico, o l’esempio del card. Eduardo Francisco Pironio che tanto e molto egregiamente ha fatto per la promozione del laicato all’interno della Chiesa universale.
In sintesi, 25 pannelli scritti in tre lingue – italiano, spagnolo, inglese – presso i quali ogni visitatore può sostare, riflettere, interrogarsi. Una carrellata di personaggi che, forse non stati ‘maestri’, ma sì testimoni. (B.M.)