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Con la gioia e la speranza nel cuore

ICA pochi chilometri da Roma, a Sacrofano, dal 9-14 maggio 2016, il complesso Fraterna Domus immerso nella natura, in un verde paesaggio di pace, ha accolto numerose partecipanti tra infermiere religiose e laiche, alla II sezione del Convegno promosso dall’USMI Nazionale sulle principali patologie respiratorie, svoltosi per seconda volta.
La Coordinatrice pastorale sr Riccarda Lazzari e la collaboratrice Serena, hanno salutato le partecipanti provenienti dalle varie regioni d’Italia, dando inizio a questo tempo di formazione pastorale sanitaria in questo anno particolare del Giubileo della Misericordia.
La Celebrazione eucaristica presieduta dal Cappellano don Oscar Cabrera e la preghiera comunitaria hanno rafforzato la comunione tra noi e rinvigorito gli animi.
Le patologie che interessano l’apparato respiratorio, la delicata ed indispensabile assistenza sanitaria e spirituale sono stati i temi sui quali illustri relatori hanno animato le giornate.IC3
Nella prima giornata il dott. Orazio Gallo, specialista in Pneumologia presso l’Ospedale San Giovanni di Roma, ha affrontato l’importante tematica delle patologie pneumologiche e della tubercolosi in particolare. Il paziente con patologie respiratorie croniche necessita di prendere coscienza della propria malattia e imparare a convivere giorno per giorno con essa.
L’argomento ha suscitato nei presenti forte interesse e ci sono state anche testimonianze di vita.
Ci ha particolarmente coIpito l’esperienza che ha vissuto la madre di una nostra consorella che dopo una diagnosi di TBC e un’iniziale prognosi infausta ha superato la malattia raggiungendo oggi l’età di 95 anni.
L’intervento del prof. Cesare Paparusso, coordinatore infermieristico del Poliambulatorio presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata, ha sottolineato gli aspetti infermieristici della cura al paziente respiratorio mettendo in evidenza il disagio del paziente e il ruolo centrale dell’infermiere;
infatti, l’infermiere collaborando con il paziente può instaurare un rapporto di fiducia e di empatia utile al processo di guarigione.
Il prof. Arnaldo Pangrazzi, docente di Teologia Pastorale della Salute presso il Camillianum, ha messo in evidenza l’importanza della diagnosi dei bisogni spirituali dei malati e dei morenti, a prescindere dalla sua appartenenza religiosa.
La spiritualità infatti, ha un carattere personale più che culturale o comunitario e riguarda la propria visione della vita, il rapporto personale con Dio e con il creato, i significati e i valori che ispirano il proprio agire.
Entrare in sintonia con la spiritualità dei pazienti significa accogliere i valori che professano, accompagnarli nelle riflessioni sul senso della vita, delle relazioni, facilitare la riconciliazione con i propri limiti e debolezze, prestare attenzione ai loro aneliti spirituali, addentrarsi nei significati che si attribuisce alla malattia e alla morte, animare la speranza che può scaturire dalle stesse ferite. “L’uomo, infatti, è uno scolaro e il dolore il suo Maestro”.
In giornata Mons. Carmine Arice, direttore dell’Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale della Salute, ha esortato le partecipanti a prendere coscienza di essere segno concreto di speranza e profezia per il mondo. Il prof. Luciano Sandrin, camilliano e dottore in Psicologia, docente presso il Camillianum, ci ha arricchito e aggiornato sulla “Psicologia del malato nella sofferenza in chiave di speranza”. Si tratta di un campo di studio che si occupa della prevenzione e cura della malattia e anche della promozione della salute. E’ importante ascoltare i bisogni del paziente attraverso la comunicazione verbale e non verbale ma anche riconoscere e gestire il loro “grido di dolore”.
Nell’esperienza della malattia la speranza entra in crisi, le relazioni familiari e sociali devono riadattarsi alla nuova condizione per cui è importante sostenere la speranza che diventa il sostegno di un cammino difficile. La migliore relazione terapeutica e la migliore comunicazione sono la fonte da cui attingere aiuto e infondere coraggio.
La serata di giovedì è stata allietata da un momento di convivialità e di ricreazione organizzato da un gruppo di partecipanti religiose e laiche. Il gruppo hanno intrattenuto, divertendo i presenti con scenette a sfondo sanitario e con danze e canti tipici dei vari paesi asiatici e africani.IC4
Nella mattinata dell’ultima giornata del convegno è stata animata dal prof. Nicola Barbato, dirigente di assistenza infermieristica. Egli ha svolto il tema: “La responsabilità professionale e gli aspetti legislativi”. L’interessante argomento ha suscitato tante domande alle quali il prof. Barbato ha dato ricche ed esaustive risposte. Nel pomeriggio, invece, l’Assemblea è stata impegnata nello svolgimento dei compiti richiesti per l’accreditamento. Le partecipanti hanno poi espresso la loro soddisfazione per i temi affrontati durante il corso. L’armonia, la condivisione e la bellezza stessa del posto hanno contribuito a rendere questa settimana di Convegno non solo interessante ma anche piacevole e di grande utilità.
Ritorniamo ora alle nostre attività con la gioia e la speranza nel cuore di mettere in atto quanto abbiamo appreso in questi giorni.

Alcune partecipanti al Convegno