
Christ Raising the Dead null Louisa Anne, Marchioness of Waterford 1818-1891 Bequeathed by Adelaide, Lady Brownlow 1917 http://www.tate.org.uk/art/work/N03222
Dal Vangelo di Luca 7,11-17
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Siamo nella X Domenica del Tempo Ordinario e il Signore ci conduce a Naim, città del dolore e della compassione. La porta della città è la protagonista di un momento tragico intriso di dolore, una bara sta per passare in rassegna gli sguardi di quella grande folla che fino ad allora aveva seguito Gesù di Nazareth. Ora quella folla si trova immobile dinanzi al dolore di quella madre, vedova che ancora una volta si trova a donare tutto al mistero della morte senza risposte; ora anche il suo unico figlio era venuto a mancare, ora anche l’ultima possibilità di gioire alla vita non c’era più.
Il Signore si ritrova anche Lui ad osservare tutto, ad guardare il cuore affranto di quella donna a cui non si poteva non rispondere, non farsi prossimi.
Il Signore prova com-passione per quella donna, per quell’ anima che gridava con tutta se stessa il perché. Lui la guarda, le parla e tocca quel segno di morte chiedendo anzi ordinando al ragazzo: ALZATI! Alzarsi!, questa l’unica certezza della Resurrezione, lo stare in PIEDI è il segno della vita. Affidiamo al Signore i nostri stalli, le nostre pause il nostro grido. Lui che conosce il nostro cuore ci dira con forza IO dico a TE, ALZATI