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Il santo e grande Sinodo

creta1L’ultima Sinassi (riunione) dei Primati delle chiese ortodosse, tenutasi a marzo del 2014 nella sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli a Fanar (Istanbul), ha deciso “di comune accordo” di convocare nel 2016 a Costantinopoli, “salvo imprevisti”, il Sinodo Panortodosso (Creta, 19-26 giugno 2016). I dodici primati delle chiese patriarcali e autocefale che hanno firmato il Messaggio conclusivo della Sinassi erano consapevoli della portata storica di quel momento. Si tratta, infatti, della prima volta in epoca moderna – dopo l’VII concilio ecumenico del 787 – in cui il mondo ortodosso si raduna solennemente per “testimoniare la sua unità, come anche la sua responsabilità e il suo amore verso il mondo contemporaneo”.

Ebbene, la convocazione del “Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa”- questa è la dicitura ufficiale del Concilio Panortodosso – iniziato nella solennità della Pentecoste BARTOLOMEO1secondo il calendario giuliano seguito dalla Chiesa Ortodossa, con la celebrazione della Divina Liturgia – rappresenta un punto culminante nella storia dell’Ortodossia, giacché ha terminato un lungo e impegnativo itinerario, che ha interessato ben quattro generazioni di ecclesiastici e teologi ortodossi, durante il quale è cresciuta la consapevolezza di una rinnovata testimonianza di unità e di missione evangelica dinanzi a e per il mondo.

Sono presenti i vescovi da parte di tutte le chiese autocefale canoniche che compongono attualmente la Chiesa Ortodossa e precisamente: Patriarcato di Costantinopoli, Patriarcato di Alessandria, Patriarcato di Antiochia, Patriarcato di Gerusalemme, Patriarcato di Mosca, Patriarcato di Serbia, Patriarcato di Romania, Chiesa di Cipro, Chiesa di Grecia, Chiesa di Polonia, Chiesa di Albania, Chiesa delle terre Ceche e di Slovacchia; il Patriarcato di Mosca, ha chiesto un rinvio, dichiarando che non parteciperà a causa di alcuni punti del documento controversi, che contraddicono il regolamento. Nonostante le difficoltà è stato deciso di svolgere ugualmente il Sinodo panortodosso, secondo quanto affermato da un comunicato ‘tecnico’ del Patriarcato di Costantinopoli: “In preparazione del Santo e Grande Concilio il Patriarca ecumenico Bartolomeo aveva convocato la Sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse autocefale al centro del Patriarcato ecumenico, a Chambésy (Ginevra) dal 21 al 28 gennaio 2016. Come pure è prevista una piccola Sinassi dei Primati il 17 giugno”.

Ed alla vigilia dell’apertura il patriarca di Mosca e della Russia, Cirillo, ha scritto un messaggio in cui ha affermato la volontà di proseguire il cammino, lasciando aperto uno spiraglio di dialogo: “Credo che con la buona volontà l’incontro di Creta possa costituire un passo importante verso la risoluzione dei disaccordi esistenti. La Chiesa ortodossa russa può portare il suo contributo alla preparazione del Grande Santo Sinodo, che unirà tutte le Chiese ortodosse autocefale locali e sarà il riflesso dell’unità della santa Chiesa ortodossa di Cristo”.

Il Sinodo affronterà sia i rapporti tra le 14 Chiese patriarcali o autocefale (cioè quelle che possono liberamente eleggere il proprio Primate) sia le loro relazioni con la altre Chiese cristiane, oltre che le grandi sfide poste al Vangelo dalla società odierna. I padri sinodali dovranno approvare sei documenti riguardanti il digiuno, gli impedimenti al matrimonio, l’autonomia di una Chiesa (la situazione in cui si autogoverna, ma elegge il proprio primate sotto gli auspici di una Chiesa autocefala), la diaspora, l’ecumenismo e la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Sono state invece rinviate a un prossimo Sinodo le questioni del calendario comune, dei dittici (l’ordine di precedenza delle Chiese) e delle procedure di proclamazione dell’autocefalia”.

Un evento importante, dunque, per mostrare stima, rispetto, simpatia verso i nostri fratelli ortodossi e invocare lo Spirito Santo perché li assista con i suoi doni. (A.S.)