Le riflessioni si concentrano sul tema della ricchezza e quello dei poveri nel vangelo di Luca (con una puntata sulla pagina della comunione dei beni in At 2). Dal Magnificat si passa alle beatitudini e ai “guai” tipici di Luca, dalla parabola del ricco stolto all’esortazione a dare senza contraccambio.
I pericoli della ricchezza sono ben descritti e sintetizzati dalla messa in guardia dall’impossibilità di servire Dio e l’idolo Mammona. La parabola di Lazzaro, del ricco e di Abramo è accostata a quella dell’uomo ricco e al bellissimo quadro dell’incontro di Gesù con Zaccheo. L’offerta della vedova, lodata da Gesù, è l’ultima immagine con la quale Gesù prefigura la sua personale offerta al Padre nella passione e morte.
Dalle riflessioni emergono fondamentalmente tre dinamiche. La prima è la logica del capovolgimento, per cui il potente conoscerà l’abbassamento, mentre l’umile sarà innalzato. La seconda illustra il potere negativo della ricchezza e si domanda come si realizzi la salvezza del ricco. La terza è legata alla figura reale e paradigmatica del banchetto.
Da occasione d’incontro di un élite di intellettuali esso diventa in Luca un banchetto in cui sono presenti i poveri, con un vero e proprio capovolgimento dei ruoli.
Matteo Crimella
Le mani vuote. Ricchezza e povertà
nel Vangelo di Luca
EDB, Bologna 2016, pp. 80, euro 7,00