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Viene da lontano…

Istituita nel 1975 – quando l’Apostolato del Mare, la Mission to Seafarers e la Sailors’ Society decisero di stabilire un giorno in cui riconoscere il contributo dei marittimi all’economia mondiale – quest’anno, su proposta del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, la Domenica del Mare viene celebrata il prossimo 10 luglio. Le finalità di questa significativa domenica sono ben precise: mare1Innanzitutto per l’alto indiscutibile valore di ognuno di loro, la cui integrità fisica è spesso minacciata dalla lontananza dalla famiglia, dai pericoli non solo delle forze della natura, ma anche dalla pirateria, dalle rapine a mano armata; inoltre anche perché effettivamente la professione del marittimo e l’industria marittima sono essenziali all’economia mondiale, concretamente alla vita quotidiana di tutti noi.

Dalle statistiche sono circa 1.200.000 i marittimi di tutte le nazionalità – ma soprattutto provenienti dai Paesi in via di sviluppo – che trasportano, a bordo di 50.000 navi mercantili, circa il 90% di ogni tipo di merci. La vita, l‘economia dei nostri Paesi, il comfort presente nelle nostre stesse case, dipendono anche da questi uomini del mare che facilitano l’importazione e l’esportazione dei vari prodotti industriali e/o artigianali: mobili, vestiario, cibo, petrolio! Inoltre – e non possiamo tacerlo – in questi ultimi anni gli equipaggi delle navi destinate al mercato sono generosamente impegnati per primi nell’offrire soccorso ai non più contabili profughi e i migranti che sognano di giungere in Europa su imbarcazioni o, peggio ancora, su gommoni colmi all’inverosimile e non sempre in condizioni propizie alla navigazione.

Papa Francesco la domenica 13 luglio del 2014 disse. “Oggi ricorre la “Domenica del Mare”. Rivolgo il mio pensiero ai marittimi, ai pescatori e alle loro famiglie. Esorto le comunità cristiane, in particolare quelle costiere, affinché siano attente e sensibili nei loro confronti. Invito i cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare a continuare il loro impegno nella cura pastorale di questi fratelli e sorelle. Tutti affido, specialmente quanti si trovano in difficoltà e lontano da casa, alla materna protezione di Maria, Stella del Mare”

Quest’anno con il suo messaggio il Dicastero – nelle parole firmate dal Presidente Antonio Maria Cardinal Vegliò, e dal segretario Mons. Joseph Kalathiparambil – intende “ricordare quanto la professione del marittimo e l’industria marittima siano essenziali nella vita quotidiana”. Per questo viene lanciato un appello “ai governi ed alle autorità marittime competenti affinché rafforzino l’applicazione della Convenzione sul Lavoro marittimo, siglata dall’Oil nel 2006”, in particolare riguardo alle tutele dello stato di salute e benessere dei lavoratori del mare. Ai vescovi ed alle diocesi marittime, inoltre, viene chiesto di “istituire e sostenere l’Apostolato del mare, in quanto segno visibile della sollecitudine” della Chiesa verso quanti “non possono ricevere una cura pastorale ordinaria”. Né manca un dovuto accenno all’importanza ecumenica di tale giornata: “In molti porti – conclude il messaggio vaticano – le celebrazioni vengono fatte congiuntamente con altre denominazioni cristiane, dando testimonianza di unità di intenti e cooperazione nel tutelare i diritti dei marittimi”. (B.M.)