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Confida sempre nel tuo Dio

manonellamano1“Confida sempre nel tuo Dio. Egli non perde nessuna battaglia”. E’ un toccante invito di Josémaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei. Un verbo, un avverbio, un aggettivo possessivo, un nome, l’Altissimo Nome dell’unico essere che merita quel nome nella prima parte. La seconda parte non trasuda novità. E’ la logica, razionale, ovvia conseguenza della prima.

Innanzitutto il verbo, che è un imperativo! e il nome: Dio. E’ la fiducia di chi – secondo Geremia – ha il Signore come sua speranza e sarà come albero piantato presso l’acqua; il ruscello ne spinge le radici; lo rafforza; lo amplifica; lo rende fertile (cfr Ger 17,7-8). E’ la fiducia integra di Giuditta, la “donna graziosa d’aspetto e saggia nel parlare” che, nel nome e con la forza del ‘suo’ Dio, porta a termine la disfatta di Oloferne (cfr GDT). E’ la fiducia di Paolo che crede nel Dio – è il ‘suo’ Dio – al quale appartiene e che serve e gli ha assicurato: “non temere” (cfr At 27,23-25).

E’ la fiducia eroica iniziale e poi quotidiana dei nostri Fondatori e Fondatrici – umanamente pugnaci, forse un po’ idealisti – che grazie al loro confidare nel ‘loro’ Dio, hanno dato vita e continuità a quegli Istituti che ancor oggi rispondono alle mutate esigenze ecclesiali e sociali. E’ la fiducia che ha sostenuto e sostiene tante nostre sorelle di Congregazione, che, nel corso di ogni singola loro storia, nella oblazione diuturna – pur a volte dentro una realtà stancante e ripetitiva – hanno vissuto o vivono nella pace, più spesso nella gioia, quel personale progetto di Dio su di esse.

La fiducia, in verità, non ha alternative né di tempi né di modalità. “Confida sempre”, consiglia o impone (?) Josémaria Escrivà. La fiducia esige continuità e fedeltà, nonostante la propria personale debolezza e vulnerabilità. Non deve assolutamente venire meno, perché è destinata ad essere il supporto di un supplemento di vita, di coraggio, di audacia. Ognuno sente che la fiducia non ha o non deve avere termini né confronti. E con il nostro Dio non possiamo avere una relazione burocratica, funzionale, ritualista. E’ normale e dovuta una gioiosa relazione di fiducia perché – ne abbiamo la certezza avvalorata dall’esperienza – “Egli non perde nessuna battaglia”. Con la fiducia in Lui e con Lui anche le giornate o le notti di ombre possono essere cambiate in notti o giornate di luce.

                                                                           sr Biancarosa Magliano, fsp

                                                                                            biancarosam@tiscali.it