Dal 15 al 18 settembre 2016 si celebra a Genova il XXVI Congresso Eucaristico nazionale, che ha come tema L’Eucaristia sorgente della missione: Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro.
Tale importante appuntamento si colloca all’interno dell’anno giubilare che papa Francesco ha indetto per invitare i singoli e le comunità ad aprirsi in modo più convinto e generoso al dono della misericordia di Dio, sorgente inesauribile di ogni rinnovamento personale e comunitario. Come afferma il Santo Padre, infatti: «Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato» (FRANCESCO, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordiae vultus, 2).
La gioia che promana dall’esperienza della misericordia è l’aria benefica che in questo Giubileo siamo chiamati a respirare profondamente, perché dia nuova freschezza alle nostre comunità e nuovo slancio all’annuncio del Vangelo. Il Congresso Eucaristico è una tappa importante per lasciarci afferrare da questo mistero, di cui l’Eucaristia è l’attuazione più alta: in un modo che vuole essere insieme contemplativo e operoso, vissuto nel raccoglimento della celebrazione ed espresso nell’apertura verso il mondo, in termini di autentica testimonianza. Lo sguardo rivolto alla misericordia di Dio è associato, infatti, al compito della missione ecclesiale, di cui l’Eucaristia è sorgente, come è espresso nel titolo del Congresso e come ha affermato papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: «l’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante» (FRANCESCO, Esortazione apostolica Evangelii gaudium, 23). Anche san Giovanni Paolo II ricordava che la comunione ecclesiale suscitata dall’Eucaristia si configura «essenzialmente come comunione missionaria» (GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica postsinodale Christifideles laici, 32). Infatti, «non possiamo accostarci alla Mensa eucaristica senza lasciarci trascinare nel movimento della missione che, prendendo avvio dal Cuore stesso di Dio, mira a raggiungere tutti gli uomini. Pertanto, è parte costitutiva della forma eucaristica dell’esistenza cristiana la tensione missionaria» (BENEDETTO XVI, Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis, 84).
La stessa misericordia, che ci raduna nella santa assemblea per celebrare gioiosamente il mistero pasquale di Cristo, ci spinge a prendere l’iniziativa per andare agli incroci delle strade e invitare tutti al suo banchetto (cf. Mt 22,9). Il senso del Congresso è dunque quello di farci vivere una rinnovata esperienza di Dio che, per così dire, “esce” da sé stesso per salvare l’uomo, e nell’Eucaristia fa di noi quella Chiesa “in uscita” che più volte il Santo Padre ci invita a diventare (cf. EG 20-24).