Papa Francesco e l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, giovedì 5 ottobre c.a. presiederanno le celebrazioni dei vespri presso la Chiesa di san Gregorio al Celio, Roma. L’occasione è il 50° anniversario dell’inizio del dialogo ufficiale tra la Chiesa cattolica e la comunione anglicana, avviato dopo l’incontro storico del 1966 tra Paolo VI e l’arcivescovo Michael Ramsey.
La sala stampa della Santa Sede informa che sono previste un’omelia del Papa e una dichiarazione congiunta alla presenza di rappresentanti di entrambe le confessioni che, tuttavia, al momento non si sa ancora quando sarà firmata. La funzione liturgica, inoltre, sarà allietata dai canti dei cori della Cappella Sistina e della Cattedrale di Canterbury.
A seguito dell’incontro tra Papa Montini e l’arcivescovo anglicano Ramsey, per la firma di una dichiarazione comune nella quale annunciarono la loro intenzione di aprire un dialogo serio tra la Chiesa cattolica romana e la Comunione anglicana, a Roma venne fondato il Centro anglicano proprio sull’ondata d’entusiasmo ecumenico prodotto dal Concilio Vaticano Secondo. L’Arcivescovo e il Papa si resero conto che le dichiarazioni ufficiali non erano abbastanza: il “rapporto speciale” tra gli anglicani e i cattolici romani non poteva svilupparsi a meno che le persone non si fossero incontrate realmente, e avessero potuto parlare personalmente di quel che avevano in comune e di ció che le separava. Senza questo, non si sarebbe approfondita la vera comprensione, e non si sarebbero compiuti progressi.
Assieme alla dichiarazione comune, si costituì anche la Commissione internazionale anglicana/cattolico romana (Arcic). Il Centro dal marzo del ’66 ad oggi è sempre stato inteso come luogo privilegiato d’incontro tra le due confessioni cristiane, nella convinzione che alla promozione del dialogo ecumenico non servono solo documenti teologici ma anche, e soprattutto, la reciproca conoscenza e frequentazione. Il Centro è così diventato un importante strumento delle relazioni tra Canterbury e Roma, tanto che il suo direttore, attualmente il reverendo David Moxon, è il rappresentante ufficiale dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa sede. “Da noi – ha spiegato Moxon – i cattolici romani possono incontrare gli anglicani e sapere di più sulla loro tradizione; e gli anglicani da tutto il mondo possono venire ed apprendere di più sulla storia della Chiesa a Roma”. Per meglio servire questa vocazione di ospitalità, studio, diplomazia e preghiera, il centro possiede la più grande biblioteca di teologia anglicana in Europa – quasi 13.000 volumi – utilizzata da studenti e seminaristi, sacerdoti in sabbatico e laici interessati di tutte le denominazioni.
“In questo momento i cristiani devono unire le forze e devono agire congiuntamente contro le catastrofi globali come il traffico di esseri umani, la schiavitù, la povertà, gli effetti dei cambiamenti climatici, guerre civili e la fame. Dobbiamo promuovere collaborazioni, attraverso la Caritas internazionale o l’Alliance anglicana. Questo è anche l’ecumenismo”, ha detto il reverendo Moxon in vista dell’incontro del 5 ottobre tra il Papa e Welby. (RM)