Per sconfiggere la schiavitù
I membri di Renate sono riuniti a Roma per la seconda assemblea europea e il Pontefice augura che “queste giornate di preghiera, riflessione e confronto siano fruttuose”, specie nel contesto del Giubileo che invita a portare “il balsamo” della Misericordia di Dio “alle tante ferite presenti nel nostro mondo”. Ed è proprio in questo contesto che madre Regina Cesarato, presidente dell’USMI Nazionale, saluta i partecipanti con queste parole:
Con molta stima e simpatia, come presidente e a nome della presidenza nazionale e di tutte le altre sorelle che lavorano all’USMI a livello nazionale, regionale e diocesano, vi do il benvenuto e auguro un buon lavoro per la vostra seconda assemblea RENATE convocata a Roma dal 6 al 12 novembre per concludere l’anno giubilare della misericordia con l’udienza del santo Padre Francesco.
Altri, in questi giorni riferiranno in modo autorevole riguardo all’esperienza maturata in campo a contatto con le vittime della tratta e riguardo alla partecipazione attiva alle diverse reti, sia di Talita kum che di RENATE.
Come Presidente dell’USMI desidero rendere atto che in Italia tante sorelle stanno operando in questo ambito con l’unico obiettivo di “esserci” e di farsi compagne delle donne e dei minori vittime della tratta; come sorelle e madri, vivono nella quotidianità l’accoglienza di chi si trova in situazioni “estreme”, in modo solidale, attivo ed efficace.
Desidero anzitutto esprimere un riconoscimento e dare un “grazie speciale” a Sr Eugenia Bonetti missionaria della Consolata, che ha aperto una strada su cui oggi si è in tanti a camminare. Desidero menzionare anche i nomi di altre due pioniere: Suor Rita Giaretta, orsolina del S. Cuore di Maria, Breganze-Vicenza – nella Casa Rut – Caserta e Suor Valeria Gandini, missionaria comboniana che lavora a Palermo. Molte altre religiose lavorano silenziosamente ogni giorno per promuovere i diritti alla vita e alla dignità.
In Italia, durante gli ultimi 15-20 anni, molte Congregazioni Religiose hanno contribuito – con personale, mezzi finanziari, case – alla creazione di una nuova diaconia della carità che offre agli immigrati e alle vittime della tratta di esseri umani l’espressione concreta della misericordia e dell’amore di Dio.
Al presente, circa 250 suore – appartenenti a oltre 70 congregazioni – lavorano in 110 progetti in Italia, spesso in collaborazione con la Caritas ed associazioni, con realtà pubbliche o private, ma sempre mantenendo la propria identità fondata sul Vangelo. Lo stile dell’ascolto, della reciprocità, della compagnia, dell’incontro, favorisce fiducia e recupero. La realtà della tratta e lo sfruttamento dei minori è un fenomeno molto esteso e complesso di cui emergono solo le punte dell’iceberg.
Parecchie centinaia di vittime, provenienti da vari Paesi, sono al presente ospiti dalle nostre comunità in Italia e accompagnate con amore e gratuità nel ricostruire le loro vite distrutte dall’esperienza vissuta sulla strada.
Alcuni dei molteplici modi in cui le Religiose sono presenti e sono una testimonianza profetica nella lotta per i diritti umani e dignità includono:
– Unità di strada come primo approccio con le vittime sulla strada;
– Centri di ascolto per individuare i problemi delle donne in cerca di aiuto;
– Comunità di accoglienza per programmi di re-integrazione;
– Recupero della loro identità legale aiutando le vittime nell’acquisire i documenti;
– Preparazione professionale, come studio della lingua, lavoro manuale, ecc;
– Sostegno psicologico e spirituale per aiutare le donne a riscoprire le radici della loro cultura e della loro fede, a ritrovare la stima di se stesse e a guarire le profonde ferite della loro esperienza.
L’USMI Nazionale ha un compito di coordinamento e sostegno delle diverse congregazioni impegnate in questo mondo complesso e per lo più sommerso.
Da parte dell’USMI nazionale quattro sottolineature:
- Desidero dare pubblico riconoscimento a quanto in Italia si è fatto e si continua a fare a fronte di domande e sfide sempre nuove, in collaborazione con i servizi della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) specialmente Migrantes e Caritas italiana, cercando soprattutto di continuare e rafforzare l’esperienza della collaborazione di comunità intercongregazionali a servizio delle più diverse “periferie esistenziali e del pensiero”.
- Nella nuova impostazione dell’USMI nazionale che ora lavora per aree di competenza e non più per uffici,
consolidare l’impegno per dare continuità al prezioso servizio svolto dall’ufficio per la tratta fondato e portato avanti per quasi vent’anni da Sr Eugenia Bonetti. Crediamo che sia importante fare rete con tutte le sorelle e comunità che lavorano in questo ambito sul territorio nazionale ma anche a livello internazionale con le due reti che operano a livello mondiale come Talita Kum e a livello continentale dell’Europa come RENATE. Questo è oggi indispensabile per maturare una visione comune, condividere obiettivi e progettualità, sostenerci reciprocamente specialmente nella formazione a tale servizio nell’ambito della tratta delle donne e dei minori.
- Sr Monika Chikwe ci rappresenta ufficialmente ma con il sostegno, la solidarietà e la collaborazione delle sorelle dell’ambito pastorale dell’USMI che nella nuova struttura è coordinato da Sr Azia Ciairano. Il loro impegno è di accompagnare le comunità che operano nell’ambito della tratta valorizzando le esperienze in atto e chiedendo una collaborazione operativa alle nostre strutture periferiche regionali perché sollecitino e sostengano le sorelle che sono sul campo a operare in modo corresponsabile e in comunione con le Chiese e in dialogo con le Istituzioni sul territorio.
In conclusione vorrei ricordare le parole di Papa Francesco nel Messaggio del 1° gennaio 2015 “Non più schiavi ma fratelli. Un impegno comune per sconfiggere la schiavitù”. Egli diceva:
« Spesso, osservando il fenomeno della tratta delle persone, del traffico illegale dei migranti e di altri volti conosciuti e sconosciuti della schiavitù, si ha l’impressione che esso abbia luogo nell’indifferenza generale. Se questo è, purtroppo, in gran parte vero, vorrei ricordare l’enorme lavoro silenzioso che molte congregazioni religiose, specialmente femminili, portano avanti da tanti anni in favore delle vittime. Tali istituti operano in contesti difficili, dominati talvolta dalla violenza, cercando di spezzare le catene invisibili che tengono legate le vittime ai loro trafficanti e sfruttatori; catene le cui maglie sono fatte sia di sottili meccanismi psicologici, che rendono le vittime dipendenti dai loro aguzzini, tramite il ricatto e la minaccia ad essi e ai loro cari, ma anche attraverso mezzi materiali, come la confisca dei documenti di identità e la violenza fisica. L’azione delle Congregazioni religiose si articola principalmente intorno a tre opere: il soccorso alle vittime, la loro riabilitazione sotto il profilo psicologico e formativo e la loro reintegrazione nella società di destinazione o di origine. Questo immenso lavoro, che richiede coraggio, pazienza e perseveranza, merita apprezzamento da parte di tutta la Chiesa e della società. Ma esso da solo non può naturalmente bastare per porre un termine alla piaga dello sfruttamento della persona umana. Occorre anche un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria nei confronti dei responsabili. Inoltre, come le organizzazioni criminali utilizzano reti globali per raggiungere i loro scopi, così l’azione per sconfiggere questo fenomeno richiede uno sforzo comune e altrettanto globale da parte dei diversi attori che compongono la società».
Ritengo che la profezia della vita consacrata vissuta in una Chiesa “in uscita” consista proprio nel prendersi cura dei fratelli e delle sorelle, specialmente i più esclusi ed emarginati o feriti, con le viscere della misericordia del Samaritano, per poter “svegliare” un mondo che sembra indifferente. Dio benedica il vostro servizio e vi doni la gioia del Vangelo! Amen.
Roma, 7 novembre 2016
Madre Regina Cesarato, pddm
Presidente USMI Nazionale
RENATE è una Rete Europea fondata da un gruppo di religiose, rappresentanti di diverse congregazioni allo scopo di combattere il traffico di esseri umani in Europa, ed è composta da religiose impegnate nella collaborazione per la lotta al Traffico e allo Sfruttamento di Esseri Umani. I membri di RENATE sono persone che appartengono a varie congregazioni, società missionarie e laici che si concentrano su questa problematica. I membri collaborano con molte altre organizzazioni del mondo, per sradicare l’odierna schiavitù. Attualmente RENATE è presente in diciotto paesi europei e questo numero è in aumento dal momento che nuove persone provenienti da altri paesi europei presentano richiesta per diventare membri di RENATE.