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occhi2Piccole cose, occhi profondi…

Toccando ogni giorno la durezza del vivere ci si è forse rassegnati a credere nel cinismo della forza, a mettere da parte le più elementari esigenze del cuore umano? Amare nel modo del Vangelo è certo una via stretta; ma nelle nostalgie del cuore di tutti vive una Speranza che in silenzio si nutre del desiderio di un mondo ‘altro’. Il problema è farsi capaci di captare le speranze brevi del nostro tempo; quelle che hanno casa nel cuore di persone che, senza proclami e senza ricompense, fanno semplicemente ciò che devono fare; concrete, disarmate e sognatrici, custodiscono la vita di altri con la propria vita. Oggi dell’amore si parla con troppa frivolezza. Eppure di tutto si può fare a meno nella vita, ma non del significato stesso dell’esistenza che è proprio l’amore…

Sogno di una felicità che viene da quanto gli uomini ritengono impossibile? Il denaro comanda in un mondo di egoismi a doppio petto e non, ma non è il senso delle cose; la ricerca dei propri interessi troppo spesso è spacciata per ‘bene comune’; muri sempre più ‘alti’ fra gli uomini… Tanti si trovano così a camminare rassegnati nel buio, tanto che persino il giorno a volte appare solo preparazione al buio della notte… In questa terra barbara e magnifica, non è così ovvio che la vita abbia un senso. Dio non esiste per chi attende solo da se stesso la felicità e pensa di poter fare a meno di Lui, “il Totalmente Altro che viene affinché la storia diventi totalmente altra da quella che è” (K. Barth). Dio regala gioia soltanto a chi, nell’avventura della vita, produce amore. E agli uomini non interessa un divino che non faccia fiorire l’umano.

Se le idee astratte seccano la testa, la crisi vissuta sulla propria pelle non sposta la speranza in un altrove, la fa accadere nel presente. Esige però che ci si chieda se si vuole portare Lui – il solo indiscutibile come Assoluto – o se stessi come indiscutibili; se il proprio sorriso somiglia a quello di un’assistente di volo, o viene dal cuore… perché segno sicuro che la propria umanità è in crescita, è la gioia autentica.

La Speranza – suggerisce Sant’Agostino – ha due bellissimi figli: lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle. La luce è nella Parola. Nella Bibbia le strategie della Speranza chiamano a piccole cose, ma chiedono occhi ‘profondi’ per coglierne i segni. Un incontro, una telefonata, la parola di un amico quando si pensava di non farcela più; una carezza, un dono a qualcuno dal quale non ci si aspetta eco di comprensione… Lo sguardo senza cuore produce buio e, quando l’amore in sé tramonta, niente più conta. Sì, l’amore è tutto ciò che resta anche quando non rimane più nulla. In prospettiva di futuro, il ‘caso serio’ del nostro tempo è ridare concretamente significato alla vita fraterna.

         Luciagnese Cedrone ismc

         lucia.agnese@tiscali.it