Nasce ufficialmente in Vaticano la Consulta delle donne.
In Vaticano, presso il Pontificio Consiglio della Cultura, è stata presentata ufficialmente la “Consulta femminile”, un organismo nato nel 2015 in seguito all’Assemblea plenaria che nel 2014 il Dicastero per la Cultura ha dedicato al tema «Le culture femminili».
Scopo della consulta, si legge in una nota di presentazione, è «lavorare in dialogo con le diversità, le religioni e i tanti mondi in cui le donne operano, convinte che la pluralità è il presupposto dell’azione umana». Per l’organismo, «la differenza femminile non fornisce l’avvio di una discussione ideologica. Non parliamo a nome della donna, ma alimentiamo una discussione propositiva sull’evoluzione dei ruoli, tema sul quale le donne sono protagoniste da più di un secolo, mentre gli uomini sembrano averlo vissuto in modo passivo. Sosteniamo che l’impegno delle donne nell’ampliare i confini della propria libertà richieda un patto nuovo con gli uomini – irrigato dall’amore e dall’amicizia – sia nella sfera pubblica, sia all’interno delle relazioni familiari a nutrimento della relazione materna e paterna».
Il “meeting point” con i giornalisti organizzato alla vigilia della festa della donna nella Sala Stampa vaticana con il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, insieme a Consuelo Corradi, prorettore alla ricerca e ai rapporti internazionali della università Lumsa e coordinatrice dell’organismo, e la teologa iraniana, Shahrazad Houshmand, docente di Studi Islamici e di Lingua e Letteratura Persiana presso l’università La Sapienza e la Pontificia Università Gregoriana, componente del Consiglio per l’islam presso il Ministero dell’Interno.
Docenti universitarie, imprenditrici, impegnate in politica, artiste, giornaliste, religiose,fanno parte della consulta ed erano presenti alla presentazione: Giorgia Abeltino (direttore Public Policy del Google Cultural Institute); Laura Bastianelli (psicologa e psicoterapeuta); Lavinia Biagiotti (imprenditrice della nota azienda di moda di famiglia); Giovanna Boda (direttore Generale presso la Direzione per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione e coordinatrice della commissione nazionale sul bullismo); Stefania Brancaccio (vicepresidente di Coelmo spa); Nancy Brilli (attrice); Marta Gagnola (giornalista di Radio24); Ida Del Grosso (direttore reggente della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia); Caterina Doglio (giornalista caporedattrice di RaiNews24); Mariella Enoc (presidente del Consiglio di amministrazione dell’ospedale Bambino Gesù); suor Marcella Farina (teologa della facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”); Sira Fatucci (responsabile di antisemitismo, memoria della Shoah e Giornata della Cultura per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane); Micol Forti (responsabile della collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani); Maria Chiara Gadda (parlamentare Pd); Elena Giacchi Mancini (ginecologa dell’università Cattolica del Sacro Cuore); Roberta Gisotti (giornalista di Radio Vaticana e Rai); Eva Gullo Frassinetti (socia della società di consulenza GM&P Consulting Network); Monica Jimenez Dela Jara (diplomatica e docente cilena); Emma Madigan (ambasciatrice dell’Irlanda presso la Santa Sede); Monica Maggioni (presidente Rai), Fiona May (atleta olimpionica); suor Mary Melone (rettore della Pontificia Università Antonianum); Donna Orsuto (teologa della Pontificia Università Gregoriana); Chiara Palazzini (pedagogista); Maria Rita Parsi (scrittrice, psicoterapeuta e docente); Paola Pica (giornalista del Corriere della Sera); Maria Bruna Romito (già docente di italiano e storia presso l’Università Cattolica Pazmany di Budapest); Daniela Ropelato (docente di scienze politiche all’Istituto Universitario Sophia e all’Università S. Tommaso d’Aquino Angelicum); Maria Giovanna Ruggirei (presidente dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni di Donne Cattoliche); Marzia Saltarello (professore di Chirurgia Plastica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma); Renata Salvarani (professore di Storia del Cristianesimo e delle Chiese all’Università Europea di Roma); Lucetta Scaraffia (storica e editorialista dell’Osservatore Romano), Elisabetta Soglio (giornalista del Corriere della Sera), Yasemin Taskin (giornalista turca), Amelia Uelmen (docente alla Scuola di Legge di Georgetown).
La nota conclude sottolineando che «in molti luoghi del mondo (anche se non ancora in tutti), la richiesta delle donne di spendere i propri talenti in favore della società inizia ad essere esaudita. E questo avviene spesso senza rancore, senza assumere un tono feroce e senza abbandonare le risorse dell’ironia, dell’accortezza e della perspicacia. Da molti è detto che il mondo sta cambiando e il XXI sarà il secolo delle donne, nel bene e nel male.
Le donne della Consulta, interpretando ognuna a proprio modo il genio femminile, ritengono che questo accadrà nel bene».
Per l’8 marzo di quest’anno l’organismo ha curato anche il numero speciale «Il tempo e lo sguardo delle donne» della rivista Culture e fede presentato anch’esso alla stampa: «Per celebrare l’8 marzo, abbiamo scelto di curare questo numero speciale della rivista Culture e Fede, intervenendo su quattro temi», si legge nella nota di presentazione. «Andare incontro ai giovani, al loro peculiare linguaggio, alla loro esperienza, forza e fragilità. Superare le disparità di accesso al lavoro e di remunerazione, che ancora esistono persino nei paesi dove le ragazze hanno tassi di istruzione più elevati dei maschi. Sostenere la presenza positiva delle donne nelle religioni. Gettare un ponte verso le culture maschili».