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Una grave perdita per la Chiesa etiopica

etiopiaGrave perdita per la Chiesa etiopica: un tragico incidente è costato la vita a 4 suore

Un tragico incidente stradale è costato la vita a 4 suore della Congregazione delle Figlie di Sant’Anna, una quinta suora è in coma e altre due sono ricoverate in ospedale. Tra le vittime anche la superiora provinciale.

Le religiose della Missione di Addis Abeba, di nazionalità etiope e di età molto giovane, erano a bordo di un pulmino, poco dopo Meki, mentre andavano verso il Wolaita per prendere parte ad un funerale, quando il loro veicolo è stato travolto da un Tir.

“E’ una grave perdita per la Chiesa etiopica”, ha affermato padre Angelo Antolini, Prefetto Apostolico di Robe. “Sono passato sul luogo dell’incidente e la scena è stata orrenda, due camion incidentati e il pulmino delle suore senza la parte destra, letteralmente tranciata di netto da cima a fondo”.

L’apertura in Etiopia della prima comunità delle Figlie di S. Anna, la Congregazione fondata a fine ‘800 a Piacenza da Madre Rosa Gattorno, risale al 1965, anno in cui il Governo italiano presente nell’Ambasciata Eritrea – all’epoca parte integrante dell’Etiopia – invitava la Congregazione delle Figlie di S. Anna ad aprire, in Addis Abeba, una scuola materna nel centro della Città, accanto al Municipio, e offriva già gli ambienti arredati e la casa per l’abitazione della comunità religiosa.
Risale al 2004 l’apertura dell’ultima Comunità a Gambella, confinante con il Sudan, per svolgere essenzialmente un servizio pastorale, con attività di catechesi, visita alle famiglie e scuola materna.

Le Figlie di Sant’Anna sono presenti in diversi luoghi del Paese africano: Addis Abeba, Boditti, Moconissa, Gonder, Ambo, Waragu, Asella e Idaga-Hamus e si occupano di servizio educativo e scolastico e sono impegnate in attività per la promozione della donna e il servizio sanitario; nell’ottobre 1996 a Gondar hanno aperto una Scuola Convitto “S. Raffaele” sostenuta dal Mac, per bambini e giovani non vedenti.
Importante è anche l’opera svolta dalle religiose nella costruzione di pozzi d’acqua.

A nome dell’USMI nazionale, in comunione, esprimiamo la nostra vicinanza in questo momento di dolore e custodiamo nella preghiera le sorelle che ormai già godono la “pienezza della vita”.