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Lo scopo della vita è di vivere in accordo con la natura. (Zenone di Cizio)NATURA

Vogliamo essere veri. L’affermazione espressa da questo antico filosofo greco, di origine fenicia, nativo di Cipro, ci piace parecchio. E’ un asserto che impegna la vita, la vita intera, giorno dopo giorno Ed è conforme alle linee portanti di Laudato si’, la Lettera enciclica sulla cura della casa comune di Papa Francesco, scritta millenni dopo. Zenone, infatti, è vissuto a cavallo tra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo…

Quando la mente umana, la ricerca umana è sincera e libera può raggiungere e impossessarsi di ogni verità naturale e capire quale è veramente la finalità dell’esistenza non solo dei vari popoli, ma delle specifiche identità di tutti i pur diversi esseri presenti sul globo e il globo stesso. Possiamo, anzi dobbiamo, “vivere in accordo con la natura”. Possiamo o, meglio, dobbiamo conoscerne e osservarne le leggi; di più, abbiamo tutte le attitudini, la ‘vocazione’ per rispettare e godere di ogni cosa, di ogni essere secondo la sua propria identità, la sua unica, a volte affascinante bellezza. Papa Francesco afferma: “Dio ha scritto un libro stupendo”… “le cui lettere – aggiunge san Giovanni Paolo II – sono la moltitudine di creature presenti nell’universo”. Sono lì per la gioia, il godimento, lo stupore nostro. Sono lì a nostro servizio. Ma richiedono, anzi esigono rispetto, ognuna nella sua natura: l’acqua come acqua e non sprecarla, il pane come pane e non ‘buttarlo’, l’atmosfera come atmosfera e non inquinarla, l‘uccello come uccello… E la persona umana nelle varie esigenze e possibilità nel susseguirsi delle età… Il bimbo come bimbo, l’anziano come anziano…

”L’essere umano – è scritto con chiarezza in Laudato si’ – è parte del mondo con il compito di coltivare le proprie capacità per proteggerlo e svilupparne le potenzialità. Se riconosciamo il valore e la fragilità della natura, e allo stesso tempo le capacità che il Creatore ci ha dato, questo ci permette oggi di porre fine al mito moderno del progresso materiale illimitato. Un mondo fragile, con un essere umano al quale Dio ne affida la cura, interpella la nostra intelligenza per riconoscere come dovremmo orientare, coltivare e limitare il nostro potere”.

Un versetto del salmo 45 ci fa pregare così: “Signore, piega verso di me l’orecchio…”. L’uomo, che si ritrova come smarrito nella propria piccolezza, nel proprio limite, invoca il suo Creatore, il Datore di ogni bene, l’Essere da cui ha ricevuto l’esistenza. Questo ‘piegarsi di Dio’, invocato dall’uomo, esprime con chiarezza le due diverse identità, le due diverse ‘nature’: l’Una infinita, perfetta; l’altra fragile, insicura. L’una invoca, l’altra è chiamata a rispondere e lo fa pur a volte con modalità a noi incomprensibili… C’è rispondenza dell’una con l’altra. C’è rispetto, devozione, attesa nell’uomo. Ascolto, e intervento a volte non come atteso o sperato dall’uomo, ma Dio non tradisce mai.

Verso la fine della sua Enciclica papa Francesco ha scritto: “Dio, che ci chiama alla dedizione generosa e a dare tutto, ci offre le forze e la luce di cui abbiamo bisogno per andare avanti. Nel cuore di questo mondo rimane sempre presente il Signore della vita che ci ama tanto. Egli non ci abbandona, non ci lascia soli, perché si è unito definitivamente con la nostra terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare nuove strade. A Lui sia lode!” (LS 245).

E’ il nostro messaggio….

                                                      sr Biancarosa Magliano, fsp

                                                      biancarosam@tiscali.it