Io forse triste non sono mai stata.
È morta a Lucca, nella comunità delle Ministre degli Infermi, suor Candida Bellotti, la religiosa più anziana al mondo. «Ha lasciato questa terra con la serenità che l’ha sempre contraddistinta nei suoi 110 anni di vita», comunicano le consorelle. «Il 20 febbraio scorso – si legge in una nota dei Camilliani – aveva festeggiato l’ultimo compleanno circondata dal vescovo di Lucca Italo Castellani, dalla superiora provinciale suor Giuliana Fracasso e dalle consorelle.
La religiosa ha visto durante la sua vita avvivendarsi dieci Pontefici fino a papa Francesco, che ha avuto il privilegio di incontrare nel 2014 a Roma, in occasione del suo 107esimo compleanno, partecipando alla messa celebrata nella Domus Santa Marta e ricevendo la sua benedizione.
Nata a Quinzano (Verona) il 20 febbraio del 1907, suor Candida da più di 80 anni faceva parte della Congregazione delle Ministre degli Infermi di San Camillo de Lillis, patrono degli ammalati, degli infermieri e dei luoghi di cura e ha prestato la sua opera come infermiera professionale in diverse città d’Italia. Nel 2000, all’età di 93 anni, era stata trasferita nella casa madre di Lucca.
Lucida e dinamica fino all’ultimo, dal mattino alla sera seguiva pienamente la vita della comunità, partecipando agli atti comuni e alle celebrazioni eucaristiche, impressionando tutti per la sua vivacità fisica e mentale, oltre che per la sua prontezza di spirito.
Guardando indietro alla sua lunga vita, la suora ha riconosciuto che tanto di quello che ha potuto fare è stato grazie alla «saggezza» dei suoi genitori e alla «loro grande fede». Per il resto, ha aggiunto, «ho sempre lasciato che ci pensasse Lui. Ho accettato e detto grazie. La mia vita in fondo è un grazie. E sono felice. Anche nella comunità religiosa sono sempre stata bene. Anche quando ero un po’ giù, alla fine il cuore non l’ho mai avuto triste». Quindi ha ricordato anche la fondatrice della congregazione, la beata Maria Domenica Brun Barbantin, di cui il prossimo anno ricorrono i 150 anni dalla morte. «Ma lei in fondo – ha detto – è viva e vivrà per sempre: continuiamo tutte ad assistere i bisognosi come lei ci ha insegnato».