Via Giuseppe Zanardelli, 32

00186 Roma - Italia

+39 06 6840051

Fax +39 06 56561470 segreteria@usminazionale.it

Title

Autem vel eum iriure dolor in hendrerit in vulputate velit esse molestie consequat, vel illum dolore eu feugiat nulla facilisis at vero eros et dolore feugait

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue…

Solennità del Corpo e Sangue del Signore

Corpus ChirstiDal Vangelo secondo Giovanni (6, 51-58)

In quel tempo, Gesù disse alla folla:  «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».  Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

  ………………………………………………

Oggi la Chiesa, nella sua millenaria sapienza, festeggia il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo. È il mistero dell’Incarnazione portato fino all’estremo: l’annuncio folle di un Dio che si è fatto carne, alimento per la storia e per il tempo, fino alla fine dei secoli.

La prima lettura, tratta dal libro del Deuteronomio, ci aiuta a comprendere l’attesa di ogni uomo e di ogni donna, il bisogno che essi hanno di quell’annuncio. Il vagabondare nel deserto da parte di Israele infatti è figura dell’umana esistenza terrena: un cammino segnato dalla minaccia della morte (serpenti velenosi e scorpioni, terra assetata …), nel quale tuttavia non viene meno il desiderio della terra promessa, della vita eterna. La maledizione della vita terrena è la separazione da Dio, la lontananza dal cielo. Ma ecco il miracolo, il mistero appunto che oggi si festeggia: Dio si fa vicino, il cielo scende sulla terra e vi rimane!

Come non riconoscere nei segni dati a Israele: la manna e l’acqua dalla roccia, la prefigurazione del Corpo e del Sangue di Cristo?

Dio si è fatto carne: in che modo questo evento cambia la nostra vita? La risposta è suggerita dalla seconda lettura e dal Vangelo. Dio si è fatto carne, e la carne si è fatta pane, anzi sottilissima ostia: come trovare Cristo in quel minuscolo frammento? Ce lo dice S.Paolo: “Il pane che noi spezziamo, è comunione col Corpo di Cristo” (1 Cor 10,16). E in modo ancora più esplicito Gesù stesso, nel vangelo di Giovanni: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” (Gv 6,56). È vero, Cristo si è fatto piccolissimo, fino quasi a scomparire in quel pezzetto di pane: ma proprio perché vuole che noi stessi diventiamo il suo corpo! Diveniamo piccoli, umili, totalmente donati ad ogni fratello e sorella che incontriamo sul nostro cammino.

Meditatio

  • Sono consapevole che nel sacramento dell’Eucaristia posso contemplare tutto il mistero della salvezza: Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio Unigenito…
  • Nell’Eucaristia si compie la promessa di Gesù: “Sarò con voi fino alla fine del mondo”. Questa magnifica realtà mi riempie di fiducia e di speranza? Non siamo mai soli!

sr Rosanna Costantini, fma

rosannacostantini@gmail.com