Una intuizione intelligente: corridoi umanitari
Da anni l’Italia con profondo spirito umano-cristiano offre accoglienza agli immigrati che in diverso modo approdano sulle suee sponde. Li vediamo; possiamo anche sapere da dove arrivano, ma il loro presente e il loro futuro?
La collaborazione tra istituzioni, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Interno, e società civile, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Tavola Valdese, sono nati in Italia i cosiddetti corridoi umanitari: “programma di accoglienza rivolto a migranti in condizione di particolare vulnerabilità: donne sole con bambini, vittime del traffico di essere umani, anziani, persone con disabilità o con patologi”.
Il programma prevede, nell’arco di 2 anni, “l’ingresso di oltre 1.000 persone provenienti dal Libano (profughi siriani) e dal Marocco (migranti provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana in fuga da situazioni di rischio per conflitti, terrorismo, instabilità politica, povertà, carestie, siccità)”.
Ciò favorisce una accoglienza responsabile in quanto “la lista dei possibili beneficiari dei corridoi umanitari viene vagliata dal Ministero dell’Interno, previa individuazione e segnalazione dei casi più bisognosi di tutela da parte del personale della Comunità di Sant’Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane e della Tavola Valdese, presente nei Paesi coinvolti nel programma. Il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale effettua quindi i controlli necessari per la concessione dei visti”.
A questo sistema di accoglienza offrono la loro collaborazione organizzazioni di volontariato presenti in più di 10 regioni.
L’idea iniziale – essendo Il progetto replicabile – era il coinvolgimento di altri Paesi. Ora attraverso questi corridoi la Francia accoglie per la prima volta 500 profughi siriani e iracheni. Una porta è stata aperta. L’Europa sta dando prova della sua vocazione innata alla solidarietà.
Una briciola di speranza si è trasformato in realtà.
Ora la Speranza fiorirà in un crescendo di umana accoglienza a livello europeo e internazionale. E’ il nostro augurio, il nostro sogno, la nosrra ambizione (B.M.).