Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare
e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Paulo Coelho
Se vivere è bello, altrettanto affascinante è sognare. Dare spazio alla fantasia che può puntare lontano, o in alto. Per essa non vi sono limiti né di spazio né di tempo.
Tutti i ‘grandi’ hanno sognato. I grandi in politica, i grandi nelle scienze varie: fisica, astrologia, matematica, architettura… Sognano quelli che ‘mettono su casa’. I nostri genitori hanno sognato una famiglia di un certo tipo secondo la mentalità del tempo, le loro possibilità e hanno corso la loro avventura in modo concreto, e saggio. Poi forse le cose son andate un po’ diversamente; comunque hanno sognato. Tutti coloro che intraprendono un determinato corso di studi o di apprendistato sognano. Scriveva Ayrton Senna: “Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita”.
Sappiamo quanta importanza abbia avuto il sogno in grandi Paesi dell’Oriente, in Cina, in India, nella civiltà babilonese. Nella Bibbia si narra che Dio parlava in sogno a Giacobbe; sono particolarmente ricordati i sogni di Giuseppe avveratisi nel tempo, e che lo hanno guidato nel prendere in mano la propria avventurosa storia, guidata dalla mano sapiente e lungimirante del Padre celeste.
Negli ultimi decenni autori moderni a vario raggio si muovono nell’ambito dei sogni anche come studiosi dediti alla psicoanalisi. I fondatori delle nostre istituzioni – ben immessi e conoscitori esperti del loro tempo e con un certo intuito per l’avvenire – hanno guardato lontano, hanno saputo impostare una vita e le opere nei giusti limiti dell’intreccio tra sogno e possibilità, tra idealità e necessità storiche e sociali. Angelo Casati, parroco, ha scritto:”Gesù ha seminato nel mio cuore un sogno. Così sogno. Non di essere il prete dei documenti o degli infiniti programmi e proclami ecclesiastici, ma il prete delle piccole storie. Storie sacre. Dal giorno in cui, lui, il Signore le ha conosciute sacre”.
Anche Gesù ha avuto i suoi sogni e li ha espressi: “Siate perfetti come il Padre”. Secondo Anselm Grun Gesù è salito sul monte delle beatitudini “per renderci liberi”. Ha sognato la nostra libertà…
Ma il sogno non è sufficiente. Il sogno non è l’assoluto. Potrebbe tramutarsi in cocente delusione, in amarezza o scoramento. Il sogno ha senso se il detentore del sogno sa vivere con la sapienza e la prudenza che devono accompagnare ogni buon sognatore. Pertanto sogna, se vuoi, ma metticela tutta in quel che dipende da te perché quel sogno diventi realtà. E non si trasformi in illusione.
sr Biancarosa Magliano, fsp
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