Via Giuseppe Zanardelli, 32

00186 Roma - Italia

+39 06 6840051

Fax +39 06 56561470 segreteria@usminazionale.it

Title

Autem vel eum iriure dolor in hendrerit in vulputate velit esse molestie consequat, vel illum dolore eu feugiat nulla facilisis at vero eros et dolore feugait

XXVI Giornata del Malato

XXVI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

«”Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé …» (Gv 19,26-27)

La vocazione materna di Maria per tutta l’umanità

Dal Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Malato 2018

Immagine-170x280Le parole di Gesù sulla croce (“Ecco tuo figlio… Ecco tua madre”) danno origine alla vocazione materna di Maria nei confronti di tutta l’umanità. Lei sarà in particolare la madre dei discepoli del suo Figlio e si prenderà cura di loro e del loro cammino. E noi sappiamo che la cura materna di un figlio o una figlia comprende sia gli aspetti materiali sia quelli spirituali della sua educazione.

Il dolore indicibile della croce trafigge l’anima di Maria (cfr Lc 2,35), ma non la paralizza. Al contrario, come Madre del Signore inizia per lei un nuovo cammino di donazione.

Maria modello del discepolo: una vocazione a prendersi cura

Il discepolo è chiamato a riconoscere Maria come propria madre, ad accoglierla, a contemplare in lei il modello del discepolato: la vocazione materna di Maria, la vocazione di cura per i suoi figli, passa a Giovanni e a tutta la Chiesa. La comunità tutta dei discepoli è coinvolta nella vocazione materna di Maria.

Giovanni, come discepolo che ha condiviso tutto con Gesù, sa che il Maestro vuole condurre tutti gli uomini all’incontro con il Padre.

Come Maria, i discepoli sono chiamati a prendersi cura gli uni degli altri, ma non solo. Essi sanno che il cuore di Gesù è aperto a tutti, senza esclusioni. A tutti dev’essere annunciato il Vangelo del Regno, e a tutti coloro che sono nel bisogno deve indirizzarsi la carità dei cristiani, semplicemente perché sono persone, figli di Dio.

La Chiesa ha una lunga storia di dedizione ai bisognosi e ai malati

La vocazione materna della Chiesa verso le persone bisognose e i malati si è concretizzata in una storia di dedizione che continua ancora oggi, in tutto il mondo.

L’immagine della Chiesa come “ospedale da campo”, accogliente per tutti quanti sono feriti dalla vita, è una realtà molto concreta, perché in alcune parti del mondo sono solo gli ospedali dei missionari e delle diocesi a fornire le cure necessarie alla popolazione.

Guardare al passato per progettare il futuro: fuori dalla cultura dello scarto

La memoria della lunga storia di servizio agli ammalati è motivo di gioia per la comunità cristiana, ma bisogna guardare al passato soprattutto per lasciarsene arricchire. Questa eredità del passato serve a progettare il futuro, serve a preservare la cura della salute dal finire nel puro ambito del mercato, finendo per scartare i poveri.

Intelligenza e carità esigono che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura. Questi orientamenti devono essere propri anche dei cristiani che operano nelle strutture pubbliche e che con il loro servizio sono chiamati a dare buona testimonianza del Vangelo.

Uno sguardo ricco di tenerezza e compassione

Alla potenza guaritrice di Gesù corrisponde il compito della Chiesa, la quale sa che deve portare sui malati lo stesso sguardo ricco di tenerezza e compassione del suo Signore.

La pastorale della salute resta e resterà sempre un compito necessario ed essenziale, da vivere a partire dalle comunità parrocchiali fino ai più eccellenti centri di cura.

Non possiamo qui dimenticare la tenerezza e la perseveranza con cui molte famiglie seguono i propri figli,

genitori e parenti, malati cronici o gravemente disabili. Le cure che sono prestate in famiglia sono una testimonianza straordinaria di amore per la persona umana e vanno sostenute con adeguato riconoscimento e con politiche adeguate.

Medici e infermieri, sacerdoti, consacrati e volontari, familiari e tutti coloro che si impegnano nella cura dei malati, partecipano a questa missione ecclesiale. È una responsabilità condivisa che arricchisce il valore del servizio quotidiano di ciascuno.

Invocazione a Maria, Madre della tenerezza

A Maria, Madre della tenerezza, vogliamo affidare tutti i malati nel corpo e nello spirito, perché li sostenga nella speranza.

A lei chiediamo pure di aiutarci ad essere accoglienti verso i fratelli infermi.

La Chiesa sa di avere bisogno di una grazia speciale per poter essere all’altezza del suo servizio evangelico di cura per i malati. Perciò la preghiera alla Madre del Signore ci veda tutti uniti in una insistente richiesta.