“Pellegrinaggio ecumenico”
Giovedì 21 giugno c.a. il Papa visiterà il Centro ecumenico di Ginevra in occasione del 70° anniversario della sua fondazione. Fanno parte di questo Centro circa 350 Chiese protestanti, anglicane, ortodosse e veterocattoliche e comunità ecclesiali presenti in 110 paesi del mondo. Il Centro fu fondato il 23 agosto 1948 ad Amsterdam e ha sede a Ginevra. La Chiesa cattolica non è membro di questo Centro, ma teologi cattolici lavorano in importanti commissioni come membri a pieno titolo.
Inoltre, ogni anno si riunisce un gruppo di lavoro della Chiesa cattolica e del Centro ecumenico. Il motto della visita ‘Camminare – Pregare – Lavorare insieme’ rispecchia il tema del Pellegrinaggio di Giustizia e Pace, adottato dall’ultima assemblea del CEC come un leitmotiv di tutte le sue attuali attività. Riflette anche ciò che è stato definito da papa Francesco un ‘ecumenismo del camminare insieme’. Infatti in molte occasioni il papa ha incoraggiato le Chiese a camminare insieme nel testimoniare la loro fede e nell’affrontare le nostre sfide contemporanee.
Un evento che considera di grandissima importanza ecumenica visti i buoni rapporti tra il Consiglio Ecumenico e la Chiesa Cattolica tramite il Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani. Un “Pellegrinaggio ecumenico” sulla scia del viaggio a Lund, in Svezia nel 2016, per la commemorazione del 500° anniversario della Riforma luterana, senza dimenticare i fraterni rapporti con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, o lo storico incontro a Cuba con il Patriarca di Mosca Kirill.
Ed il significato di questa visita di papa Francesco è stato descritto dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani: “La visita costituirà un’occasione per rendere grazie a Dio per una lunga e ricca collaborazione che la Chiesa cattolica mantiene con il CEC da oltre mezzo secolo. In effetti, i nostri rapporti sono iniziati durante la preparazione del concilio Vaticano II. Il Vaticano II impegnò la Chiesa cattolica nell’attuale movimento ecumenico e aprì una nuova pagina nella storia delle nostre relazioni con il Consiglio ecumenico mondiale delle Chiese, dando origine a uno spirito di riavvicinamento e di reciproca comprensione.
A Ginevra nel corso della visita al Consiglio Ecumenico delle Chiesa, Francesco incontrerà anche una delegazione della Corea del Nord che insieme ai cristiani del Sud, partecipa alla grande Assemblea ecumenica che inizia domani. Centrale della visita a Ginevra anche il tema della pace ed il supporto delle Chiese per i rifugiati. Tra le quasi 350 Chiese del Consiglio Ecumenico, la maggior parte rappresenta realtà africane o asiatiche, da dove provengono molti rifugiati che fuggono verso l’Europa, culla delle tre confessioni cristiane come il cattolicesimo, le chiese ortodosse e quelle protestanti.
Come Pastore della Chiesa universale della Chiesa Cattolica, ogni viaggio papale comprende sempre l’incontro con la comunità cattolica. Così a Ginevra – come Paolo VI nel Parco de la Grange che Giovanni Paolo II nel Palazzo delle Esposizioni – Papa Francesco celebrerà la Messa sempre nel Palaexpo non solo con i cattolici della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ma di tutta la Svizzera. Per il vescovo di Ginevra, mons. Charles Morerod in un’intervista all’Agenzia Sir, il Papa arriva in “una terra ricca di culture diverse che sanno convivere bene insieme ma anche un Paese dove il tasso di suicidi è tra i più alti di Europa e dove, nonostante il benessere economico, si può morire per noia. Eppure in questa terra nel cuore dell’Europa, sono andati esauriti nel giro di una sola giornata i biglietti messi gratuitamente online per partecipare giovedì prossimo alla Messa del Papa. Che cosa si aspetta la Svizzera dal Santo Padre? Il vescovo di Ginevra non ha dubbi: “Un messaggio di speranza e di gioia”.