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Il labirinto dell’Europa sulle migrazioni…

… e lo scandalo della speranza!
Dio scommette proprio su coloro sui quali la storia non scommette. Ma possiamo davvero annunciare la speranza senza che la smentita della realtà renda false le parole? Fame e guerre continuano ad uccidere; già 23.000 corpi senza vita nel Mediterraneo (e la stima è per difetto!); spettacoli inaccettabili di muri e frontiere che si rafforzano in alcuni Paesi membri; vertici EU ancora abbondantemente distanti da una risposta complessiva…
Eppure la speranza resta più forte dei fatti: non li ignora, non li aggira, li attraversa, li contesta. Certo non si può diventare fecondi di speranza se si vuol credere che il povero è all’esterno e non dentro di noi. Ma Dio si è impegnato e sulla sua promessa anche oggi persone coraggiose e libere sfidano la notte, contendono il mondo alle sue forze e si fanno seme nel presente della civiltà europea che si basa sul rispetto della dignità umana.
Nonostante i nodi ancora da sciogliere  e il luogo comune persistente: “ci invadono”, sul dramma ‘migranti’ siamo forse a una svolta europea… Nelle opinioni pubbliche la pietà per le vittime e la solidarietà umana prendono il sopravvento su ansie xenofobe e chiusure egoistiche. Decine di migliaia di persone da mesi scendono in piazza per chiedere maggiore tolleranza. Tanti universitari e rifugiati scelgono di vivere sotto lo stesso tetto per progetti di cittadinanza attiva. Cresce il numero delle Parrocchie, degli Istituti religiosi e delle famiglie,  che accolgono rifugiati in casa… Tutto questo conduceoltre i pregiudizi e l’ignoranza; favorisce integrazione e accettazione reciproca; mette in gioco le persone spingendole a cercare quel seme indistruttibile, comune all’umanità di ogni creatura, su cui costruire il futuro. Idee e iniziative simili si vanno diffondendo in tutta l’Europa dei cittadini alla quale i politici dovrebbero dare ascolto!
Per i cristiani il problema vero è mettere in azione un po’ della irrazionalità propria del cuore umano insieme allafiducia che è l’altro nome della fede e farsi così cercatori e inventori di amicizia davanti agli uomini e davanti a Dio. Trovare in Lui – sorgente, corrente sotterranea e foce di ogni amore vero – il supplemento di umanità necessario alle nostre vite insufficienti. Essere insomma l’amico che ti fa più umano, al quale si chiede tempo, conforto, di sognare e operare insieme…
Anche se la strada di un’Europa e di un’Italia autenticamente accoglienti rimane lunga e impervia, siamo dunque agli inizi di un nuovo cammino verso quella comunione che è indispensabile nel pellegrinaggio bello e difficile della storia…
Luciagnese Cedrone ismc
lucia.agnese@tiscali.it