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Ambito pastorale

Convegno in collaborazione con la Caritas Italiana

Dentro il caos e le macerie della nostra storia, germogli di vita nuova…

Il fenomeno della tratta oggi. Siamo a un punto di svolta?

Il Convegno d’inizio d’anno pastorale (22-24 ottobre 2018), specialmente destinato a religiose e laici e laiche operatori in comunità di accoglienza e in altri servizi e forme di prossimità e accompagnamento di donne potenzialmente vittime di tratta, ha visto la presenza di una cinquantina di partecipanti decisamente motivati, provenienti dalle diverse regioni d’Italia, in costante ricerca di informazione aggiornata sul “fenomeno tratta” ma anche di percorsi di formazione condivisa e di confronto fra le diverse realtà, con l’obiettivo di lavorare in rete.

Già il titolo del Convegno – “Il fenomeno della tratta oggi. Siamo a un punto di svolta?” – per gli “addetti ai lavori” era un segnale dei cambiamenti in atto che esigono, appunto, un continuo aggiornamento della legislazione nazionale in materia di immigrazione ma anche un coraggioso rimettersi in discussione e in discernimento da parte degli operatori per offrire risposte nuove e adeguate alle nuove sfide che pone, oggi, il “fenomeno tratta”, con particolare riferimento alle donne.

Il Convegno, preparato in collaborazione con Caritas Italiana, concretamente con la consulenza dell’avv. Manuela De Marco, dell’Ufficio Politiche migratorie e Protezione internazionale, ha cercato di dare risposte alle domande di informazione/formazione presentate a conclusione del Convegno dello scorso ottobre 2017, avvalendosi di un pool di relatrici di indiscussa competenza professionale ma anche coinvolte nell’esperienza di accoglienza e, comunque, nella “visione in diretta” del fenomeno sui diversi territori.

L’apertura è stata affidata a Lidia Maggi, biblista e pastora della Chiesa Evangelica Battista: una full immersion nella Bibbia, in una originale rilettura dalla Genesi all’Esodo, accompagnando all’incontro con Dio, ostinato “ricominciatore”, incapace di arrendersi al non senso della vita. Di fronte a una realtà fragile, sempre a rischio di precipitare nel caos e nel fallimento, Dio reagisce con un atto ri-creativo, riaprendo ulteriori possibilità.

Mirta Da Pra, del Gruppo Abele, Caterina Boca, avvocato, formatrice e consulente di Caritas italiana, “Immigrazione-area asilo”, e Simona Murtas, psicologa e psicoterapeuta responsabile del Servizio antitratta – Caritas di Cagliari, hanno affrontato il tema del Convegno, nella giornata del 23 ottobre, con diversi approcci:

– un aggiornamento sul fenomeno nelle sue diverse sfumature individuando i cambiamenti in atto, le criticità, i vuoti e le sfide;

– una informazione dettagliata sui percorsi di riconoscimento legale delle vittime di tratta, con un riferimento specifico alle novità introdotte dal Decreto Legge 113/2018 che, con l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari sostituita dall’introduzione dei casi di protezione speciale, riduce fino quasi ad azzerare il ventaglio di condizioni soggettive che consentono di dare piena attuazione alle garanzie costituzionali;

– la presentazione delle varie fasi del processo di identificazione delle vittime di tratta, con la messa a fuoco delle “capacità multidimensionali” dell’operatore.

La mattinata conclusiva del 24 ottobre ha coinvolto direttamente i partecipanti, attraverso i Lavori di gruppo, nell’elaborazione di una prima sintesi del Convegno, condivisa in assemblea: le relazioni dei gruppi saranno riprese e rielaborate in una sintesi finale da un gruppo di partecipanti – primo nucleo di un nostro coordinamento nazionale – formato, in questa fase di avvio “ad experimentum”, da alcune religiose che operano in Roma (segreteria operativa della Rete Antitratta Usmi), da religiose referenti delle “reti regionali” che si stanno riannodando e da due laici membri del Coordinamento nazionale di Caritas italiana

La partecipazione di Manuela De Marco ha offerto la possibilità di un ulteriore dialogo e confronto sul tema, ma soprattutto di ripresentare il monitoraggio, a cui l’Usmi ha aderito: è già stato inviato un questionario a tutte le realtà coinvolte con la finalità di conoscere tutto quello che si fa nei confronti della tratta delle donne, con i necessari aggiornamenti e in dettaglio per poter mettere in rete risorse e servizi.

Il prossimo appuntamento in primavera con un Workshop che sarà preparato con il coinvolgimento dei partecipanti al Convegno, sempre più consapevoli che è camminando e facendo rete, che si apriranno nuovi cammini, da percorrere insieme con le vittime di tratta. Con fede fiduciosa in Dio padre “ricominciatore”, come ci ricordava la pastora Lidia, che, anche in questo oggi, prende l’iniziativa, offre nuove possibilità, riapre sentieri interrotti e, dentro il caos e le macerie della nostra storia, fa nascere germogli di vita nuova.