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Ambito pastorale

Una grande sfida del nostro tempo

Guardare negli occhi la vecchiaia e la morte

La buona collaborazione tra Usmi-Ambito pastorale e Charis da tre anni promuove un percorso formativo sulla cura delle sorelle anziane e malate e con fragilità.

Il 17-18 ottobre il 1° modulo della III Edizione – “Dalla cura al prendersi cura delle Sorelle nell’età anziana e nelle fragilità” – ha visto la partecipazione di una sessantina di religiose e di alcune laiche motivate e aperte all’ascolto e al confronto su temi e questioni che incontrano nella quotidianità del loro servizio.

Il percorso si è svolto in due tempi:

– nel primo – quasi una “cornice” che ha dato risalto al quadro d’insieme – sono intervenuti il prof. Luigino Bruni, con un approccio biblico e il prof. Johnny Dotti, con un approccio pedagogico, che collocati all’inizio e a conclusione del percorso, hanno accompagnato le partecipanti a affrontare, valorizzando il loro particolare osservatorio, una delle grande sfide del nostro tempo che consiste nel “guardare negli occhi la vecchiaia e la morte”. Di qui l’invito a guidare e animare le nostre comunità-infermerie di sorelle anziane e con fragilità, come “avanguardie profetiche” in questa nostra Europa sempre più vecchia. Si tratta di affrontare con lucidità e discernimento la stessa tensione che troviamo nella Bibbia di fronte alla vecchiaia, alla povertà, alla miseria materiale e spirituale: situazione e tempo da benedire o da subire o addirittura da maledire perché conseguenza di una colpa, del peccato, del disimpegno …?

La vecchiaia e la malattia non percepite come “anticamera della morte” ma come culmine della “vita”. E una cultura positiva della vecchiaia può diventare indicatore di quanto una società ma anche una famiglia, una congregazione religiosa … credono a una “cultura della vita” a 360°. Sono state offerte riflessioni e piste per imparare e vivere l’arte del prendersi cura, mai desistendo da un impegno di formazione e di discernimento su di sé e sulle relazioni;

– nel secondo tempo full immersion nel tema “Le buone prassi nel prendersi cura delle fragilità psichiche” con gli interventi della dott.ssa Vilma Bargna, di Charis e del dott. Renato Pirisi, coordinatore di Casa Speranza. Due relatori che hanno ripreso tematiche affrontate nelle precedenti edizioni del corso, mettendo a fuoco e approfondendo alcuni aspetti della fragilità e del suo prendersi cura, per rispondere a domande e esigenze espresse dalle partecipanti.

Le “buone prassi” chiedono flessibilità, adattamento, consapevolezza e fiducia nel cambiamento, con l’obiettivo di garantire a ciascuna sorella il proprio giusto “benessere”, passando attraverso l’accoglienza e la comprensione delle fragilità, imparando a “sopportare”, per quanto possibile, i disagi e disturbi psichico-mentali.

Ma per questo è irrinunciabile un accompagnamento e una formazione continua non solo delle superiore e animatrici delle comunità di sorelle con fragilità, ma di “tutte” le sorelle perché sappiano affrontare positivamente, nella concreta comunità di vita, situazioni di fragilità: il farmaco più efficace, almeno per non peggiorare ma forse anche per avviare un inizio di guarigione, è sempre una buona e fraterna relazione.

E siccome di imparare, soprattutto a livello di relazioni interpersonali, non si finisce mai … il percorso rimane aperto!

Il 19-20 febbraio ci sarà il 2° modulo che propone un contributo di suor Alessandra Smerilli sulle “buone prassi” focalizzando il tema di una “nuova” gestione delle nostre case per anziane e un ulteriore approfondimento sulle demenze senili e fragilità psichiche con l’intervento del dott. Gianluigi Perati, medico geriatra e del dott. Fabrizio Arrigoni, psicologo.