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Incontro ONU - Santa Sede

Mons. Bernardito Auza è intervenuto all’Onu a un dibattito dedicato all’impatto dei disastri climatici sulla pace e la sicurezza internazionale. L’Osservatore Permanente ha rilanciato l’appello di Papa Francesco a una “conversione ecologica”

I cambiamenti climatici, minaccia per la pace

 I drammatici effetti dei cambiamenti climatici in atto in tutti i Paesi impongono un “intervento urgente” a livello globale, soprattutto per le nazioni più povere: in gioco non sono solo vite umane e risorse materiali, ma anche la pace e la sicurezza internazionale. È il monito rilanciato da mons. Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede all’Onu, intervenuto a New York a un dibattito dedicato a questo tema.

Gli effetti del surriscaldamento globale – ha rilevato il presule – cominciano già a vedersi, soprattutto nei Paesi più poveri, quelli che pagano il costo più elevato dei cambiamenti climatici, come confermato da recenti studi. Il delegato vaticano ha citato, tra gli altri, il caso del Lago Ciad, dove la crescente scarsità di acqua sta provocando un massiccio spostamento di popolazioni e l’aumento dei conflitti, terreno fertile per l’espansione dell’estremismo.

Urge “un’azione immediata”

Per prevenire le molteplici conseguenze dell’innalzamento delle temperature nella nostra casa comune, ma anche per disinnescare i suoi effetti sulla pace e la sicurezza mondiale – ha sottolineato mons. Auza – occorre dunque “un’azione immediata” lungo le direttrici indicate dall’ultimo Rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC). In concreto, si tratta di potenziare la governance a vari livelli, migliorare l’efficacia delle istituzioni, promuovere l’innovazione tecnologica, rafforzare gli strumenti politici e i finanziamenti al clima e consentire cambiamenti di stili di vita e comportamento.

Papa Francesco chiama tutti a una “conversione ecologica”

Queste azioni – ha ricordato mons. Auza – fanno parte di quella “conversione ecologica” sollecitata da Francesco e che interpella la comunità internazionale e ogni persona. In conclusione, l’Osservatore permanente ha quindi rilanciato l’appello del Papa “a un impegno più deciso da parte degli Stati a rafforzare la collaborazione nel contrastare con urgenza il preoccupante fenomeno del riscaldamento globale”. “La nostra incapacità di agire”, ha concluso, costringerà “i più vulnerabili a lottare per il cibo e a scatenare guerre per l’acqua”.

 

Fonte: Lisa Zengarini – Città del Vaticano