DESERTO
I padri insistono sulla necessità di avere uno spazio di silenzio,
un “deserto”, per imparare a conoscere il nostro cuore
e ad ascoltare Dio che parla al cuore.
Certo la solitudine non è facile. Ben lo sapeva un giovane monaco che,
dopo aver vissuto alcuni mesi nel deserto,
scoraggiato e spaventato poiché gli pareva di diventare sempre più cattivo,
si recò da un anziano abba a chiedergli consiglio.
L’abba l’ascoltò con amore e pazienza,
quindi senza dire altro lo condusse accanto a una pozza d’acqua
e gli ordinò di gettarvi un sasso. Quindi disse: “Specchiati!”.
Lo specchio d’acqua era increspato, era impossibile specchiarsi
e il giovane lo fece notare. “Aspetta un poco. Ora specchiati”, ordinò nuovamente l’anziano.
Il giovane si specchiò e vide la sua immagine riflessa nell’acqua.
“Vedi, gli disse l’abba, quando uno vive in mezzo ad affanni e a preoccupazioni
vive fuori di sé e non si conosce; nell’agitazione, non ci si può specchiare.
Ma quando si ritira in solitudine, allora vede se stesso in verità.
Non sei diventato più malvagio vivendo nel deserto;
sei ciò che eri prima, ma allora non te ne accorgevi.
Va’, lavora e il Signore sia con te”
Dai Detti dei Padri del Deserto, Nau 134